Il 27/3 i Comuni saranno convocati al Mise. Verruzzi: «Attraverso Uncem ho chiesto e chiederò l’allargamento della delegazione»

Anche il mondo della geotermia toscana scende in piazza, per difendere il clima e il lavoro

Durante il “Global strike for future” decine di imprese e cittadini hanno manifestato a Pomarance per difendere questa fonte rinnovabile dal taglio incentivi deciso dal Governo

[15 Marzo 2019]

Lo sciopero globale in difesa del clima indetto sulle orme della 16enne attivista svedese Greta Thunberg è stato un successo fragoroso, con l’Italia che ha addirittura marcato il record mondiale di città partecipanti (241, davanti alle 216 francesi e 203 tedesche) e la Toscana non è stata da meno: circa 10mila ragazze e ragazzi  hanno manifestato oggi in piazza Santa Croce a Firenze, e altre migliaia si sono radunate tra Pisa, Grosseto, Carrara, Viareggio, Lucca, Livorno, Arezzo, Prato ma anche in tanti altri centri minori. Per i Comuni geotermici toscani quella di oggi è stata una giornata particolarmente significativa per portare avanti la battaglia contro il taglio agli incentivi alla geotermia deciso dal Governo, perché in parallelo al “Global strike for future” – cui anche il movimento GeotermiaSì ha aderito – decine di imprenditori e lavoratori delle aree geotermiche toscane si sono dati appuntamento per manifestare a Pomarance, in occasione della tappa prevista dalla celebre corsa ciclistica Tirreno-Adriatico.

«La geotermia è una realtà imprescindibile per i nostri territori – dichiarano gli imprenditori – Il mancato incentivo sarebbe “l’inizio della fine”, con conseguenti effetti devastanti sull’intero tessuto economico sociale». Per questo le imprese, insieme ai cittadini delle aree geotermiche – come mostrano i molti striscioni e cartelli in sostegno dalla geotermia esposti oggi lungo le strade, sui negozi e le case di Pomarance – chiedono «rispetto per questi territori: nessuno può decidere per conto di queste comunità senza aver loro illustrato e discusso quali sono le strategie future, qual è il destino che dovrà attenderli».

Uno spiraglio in proposito si è aperto per il 27 marzo, quando il Mise ha convocato un Tavolo di confronto sugli incentivi per la geotermia cui – dopo mesi di richieste da parte del territorio – potrà finalmente partecipare anche una delegazione dei sindaci geotermici. Come informa il sindaco di Montieri Nicola Verruzzi, che nei giorni scorsi si è spinto a un personale sciopero della fame pur di ottenere una convocazione formale dei Comuni al Mise, «una delegazione andrà creata ma la sua composizione ritengo che sia tutta da decidere. Attraverso Uncem (l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) ne ho chiesto e ne chiederò l’allargamento», rispetto all’attuale ipotesi che vede la delegazione composta da due sindaci (di Pomarance e Monterotondo Marittimo) su 16 Comuni geotermici in totale. Un intervento dunque all’insegna della compattezza, che ha sempre caratterizzato anche il movimento GeotermiaSì

«Le decine di imprese che hanno sfilato in occasione della partenza della Tirreno-Adriatico insieme ai loro dipendenti e le centinaia di persone che hanno loro espresso vicinanza e solidarietà hanno dimostrato ancora una volta – aggiungono oggi al proposito dal movimento – il forte sentimento di compattezza ed unità di un territorio che non cede e non si rassegna. Tutto questo è stato tanto più importante in un giorno in cui gli studenti, che sono il nostro futuro, si sono mobilitati a livello internazionale per la difesa dell’ambiente e del clima, obiettivi a cui la geotermia, risorsa sostenibile e rinnovabile, potrà dare, se opportunamente sviluppata, un contributo fondamentale».

Se infatti le centrali geotermiche toscane non sono esenti da emissioni di CO2, si tratta in questo caso di anidride carbonica non creata dall’attività umana attraverso processi di combustione, ma prodotta naturalmente nel sottosuolo e rilasciata dalle centrali. Lo stesso Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), ovvero la massima autorità scientifica al mondo sul cambiamento climatico – responsabile delle analisi alla base delle Conferenze Onu sul clima, come quella che nel 2015 ha prodotto l’Accordo di Parigi –, ha da tempo inserito la geotermia all’interno del proprio Special report on renewable energy sources and climate change mitigation (Srren), certificando che il «diffuso dispiegamento dell’energia geotermica potrebbe svolgere un ruolo significativo nella mitigazione dei cambiamenti climatici», in quanto questa fonte rinnovabile ha il potenziale per fornire sul lungo termine un sicuro approvvigionamento per il soddisfacimento (grazie alla propria continuità produttiva) delle richieste energetiche di base-load (la domanda di base) e al contempo la riduzione nelle emissioni gas serra. Una realtà che in Toscana ha messo radici profonde, tanto che ad oggi oltre il 73% dell’elettricità prodotta sul territorio da fonti rinnovabili proviene proprio dalla geotermia.