Alla scoperta della geotermia toscana in sella a una bici, lungo il Giro del fuoco

Bernabei: «Il ciclismo è uno sport salutare e sostenibile, che anche per questo ha molto in comune con la geotermia»

[23 Marzo 2023]

A valle della Gran fondo strade bianche, che nelle scorse settimane è tornata a lambire le terre della geotermia – che si snodano lungo le province di Siena, Pisa e Grosseto –, un altro itinerario percorribile su due ruote ha dato l’opportunità di esplorare la Toscana dal cuore caldo: il Giro del fuoco, organizzato da Enel green power insieme ai content creator Elisa Scarlatta, Marco Aurelio Fontana e Omar Martinello.

«Il ciclismo è uno sport salutare e sostenibile, che anche per questo ha molto in comune con la geotermia – spiega l’ad di Egp Salvatore Bernabei, che ha partecipato al Giro – Lo scopo di queste iniziative è approfondire e fare conoscere il tema dell’energia e il suo legame con il turismo, con il territorio e con le attività che lo caratterizzano».

Filo conduttore dell’iniziativa è stata, appunto, la bicicletta: nella giornata di domenica 5 marzo si è corsa la Gran fondo strade bianche di Siena, una manifestazione ciclistica amatoriale particolarmente cara agli appassionati di questo sport, che ha coinvolto 6.500 persone. E in occasione dell’appuntamento si è tenuto anche il percorso tra colline, storia e paesaggi mozzafiato, facendo tappa in tanti dei luoghi simbolo della geotermia Toscana: il caseificio Padre Paterno di Monterotondo Marittimo e il birrificio artigianale Vapori di birra di Sasso Pisano – in entrambi i casi l’impiego dei cascami di calore in arrivo dalle centrali geotermiche svolge un ruolo centrale nel processo produttivo – il parco delle Biancane, il parco delle Fumarole, i soffioni boraciferi di San Federigo, il Museo della geotermia di Larderello.

«Oltre ad avere pedalato in un territorio magnifico, sono rimasta stupita dalle potenzialità delle fumarole: è incredibile come il vapore che esce dal terreno possa diventare energia elettrica», aggiunge Scarlatta.

Eppure le tecnologie geotermiche sono nate proprio in Toscana oltre due secoli fa, prima di diffondersi in tutto il mondo: secondo i dati dell’International renewable energy agency (Irena), la capacità geotermica globale installata è aumentata del 54% nel periodo dal 2011 al 2021.

Paradossalmente, in Italia invece l’ultima centrale geotermoelettrica è entrata in esercizio in Toscana 9 anni fa, e da allora il comparto è sostanzialmente fermo a causa dell’assenza di una politica industriale per lo sviluppo di questa fonte rinnovabile così importante per la sicurezza energetica e lo sviluppo sostenibile del Paese.

Basti osservare che, lungo lo Stivale, le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità potrebbero soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico nazionale, mentre ad oggi arriva dalla geotermia il 2,1% della produzione nazionale di elettricità e l’1,35% del consumo di calore da fonti rinnovabili.