A Peccioli un nuovo impianto per trasformare rifiuti organici in compost e biometano

Un investimento da 30 milioni di euro per il progetto realizzato da Albe, società di Alia e Belvedere

[15 Maggio 2019]

La frazione organica dei rifiuti urbani sta aumentando in Toscana: rappresenta il 40% della raccolta differenziata, quasi 500mila tonnellate l’anno, ma sul territorio non sono ad oggi presenti abbastanza impianti per gestirla e valorizzarla in un’ottica di economia circolare. Per questo è particolarmente importante la decisione di realizzare entro il 2021 a Peccioli – all’interno del polo impiantistico della società Belvedere, che gestisce l’omonima discarica – un impianto per gestire un flusso in ingresso pari a 105.000 tonnellate/anno, di cui 90.000 di Forsu e la parte rimanente di verde (sfalci e potature), con una resa in compost pari a 20,000 tonn./anno e 7.500.000 Smc/anno di biometano.

Il progetto – presentato oggi alla stampa – è realizzato da Albe, la società costituita ad aprile 2018 e partecipata al 50% da Alia spa ed al 50% da Belvedere spa per gestire impianti dedicati al trattamento di rifiuti solidi urbani e speciali, e prevede un investimento pari a 30 milioni di euro. L’impianto potrà auto-sostenersi energeticamente valorizzando il biogas della discarica di Peccioli e il progetto prevede la riqualificazione di tutta l’area interessata, compresa la sponda di là dall’impianto del Rio Melogio (in alto il rendering, ndr).

Attraverso la digestione anaerobica della Forsu e del verde e del successivo compostaggio in biocelle saranno prodotti ammendanti e fertilizzanti per l’agricoltura, oltre a biometano per autotrazione che sarà immesso nella rete di distribuzione ed alimenterà un distributore di metano da realizzare in loco. Come spiegano da Alia per la digestione anaerobica verrà adottata una tecnologia innovativa, con l’obiettivo di rendere il polo di produzione di biometano toscano uno dei più grandi in Italia, dove poter trattare le frazioni di Forsu e verde che vengono prodotte nei circuiti di raccolta differenziata urbana. Nello specifico, con la tecnologia a secco “Plug-flow”, alla ricezione i sacchi contenenti rifiuti organici e verde verranno aperti; dal vaglio e pre-trattamento saranno rimosse le frazioni estranee, come le plastiche. Attraverso la digestione anaerobica, con reattore a flusso a pistone e in condizioni termofile verrà prodotto digestato e biogas. Attraverso l’up grading, il biogas sarà separato in biometano e CO2, mentre il digestato trasformato in compost nelle biocelle e pronto ad essere utilizzato in agricoltura.