A Monterotondo Marittimo la geotermia si veste di luce per Natale

Ma il progetto illuminotecnico è destinato a durare nel tempo. Termine: «La torre refrigerante diventerà una sorta di faro, di richiamo e identificazione del nostro paese»

[9 Dicembre 2020]

Nella notte dell’immacolata concezione la centrale geotermica di Monterotondo Marittimo si è accesa con una scenografia natalizia che – nelle intenzioni dei promotori ovvero Enel green power, Comune ed Enel X – illuminerà di speranza le notti toscane in questo Natale 2020 complesso e particolare.

L’impianto consiste in un’illuminazione permanente della torre refrigerante attraverso l’installazione di quattro proiettori scenografici con grafiche a tema natalizio che saranno completamente flessibili e che, in virtù di questo, in altri periodi o ricorrenze particolari consentiranno di cambiare gli scenari con temi specifici e personalizzati; lungo tutto il perimetro diametrale della torre sono posizionati, inoltre, 10 proiettori a led che daranno luce alla struttura, con un’illuminazione fissa di base monocolore di cui si può scegliere colorazione, anche quando la parte scenografica non sarà attiva, in modo da garantire l’illuminazione della torre 365 giorni l’anno.

Si tratta dunque di una novità destinata a durare, ben oltre il periodo natalizio. L’iniziativa di illuminazione artistica nasce infatti nell’ambito di un’idea progettuale che valorizza un asset industriale di grande importanza che, per la sua posizione particolare, è visibile anche a lunghissima distanza. L’impianto di illuminazione rimarrà permanente, come avvenuto per le centrali di Gabbro, Larderello e di Castelnuovo Val di Cecina che in questi anni prima del tricolore hanno accolto sulle pareti delle rispettive torri le forme luminose delle costellazioni e del rosso fuoco, a rappresentare il magma proveniente dal cuore della terra, grazie a progetti artistici di alto livello.

«La torre refrigerante che domina Monterotondo Marittimo – commenta il sindaco Giacomo Termine – è un elemento caratterizzante la nostra ‘scenografia’. È il contraltare del paese, un simbolo del lavoro che segnala la nostra vocazione industriale. Renderla schermo e offrirla alle mutazioni grafiche la renderà ancora di più importante per la nostra comunità. Diventerà una sorta di faro, di richiamo e identificazione del nostro paese».