I “privilegiati” del reddito di cittadinanza: 1,17 milioni di nuclei beneficiari, 2,49 milioni di persone, importo medio di 551 euro

L’Inps fotografa una situazione con milioni di persone in grande difficoltà e sempre più impoverite

[31 Agosto 2022]

Mentre Fratelli d’Italia conferma nel suo programma elettorale di voler eliminare il reddito di cittadinanza perché sarebbe “incontrollabile” e foriero di privilegi, truffe e abusi e prevede di sostituirlo integrando altre misure che negli anni passati (anche decenni) sono salite alla ribalta della cronaca per aver favorito privilegi, clientele, trucchi e abusi, l’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza dell’INPS fa il punto della situazione ed emerge una situazione di reale bisogno e di povertà che evidentemente dovrebbe essere sacrificata sull’altare di una battaglia politica che invece di essere contro la povertà è contro i poveri.

Dal rapporto Inps viene infatti fuori che «Nei primi sette mesi del 2022 (periodo gennaio-luglio) i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di Reddito di Cittadinanza (RdC) o di Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 1,61 milioni, per un totale di 3,52 milioni di persone coinvolte. Nel mese di luglio 2022, i nuclei beneficiari di RdC/PdC sono stati 1,17 milioni (1,05 milioni RdC e 117mila PdC), con 2,49 milioni di persone coinvolte (2,36 milioni RdC e 132mila PdC) e un importo medio erogato a livello nazionale di 551 euro (582 euro per il RdC e 272 euro per la PdC). La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta, sempre a luglio 2022, da 2,17 milioni di cittadini italiani, 226mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE, 88mila cittadini europei, 5mila familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale. Per i nuclei con presenza di minori (365mila, con 1,3 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile è di 682 euro, e va da un minimo di 590 euro per i nuclei composti da due persone a 742 euro per quelli composti da cinque persone. I nuclei con presenza di disabili sono quasi 197mila, con 442mila persone coinvolte. L’importo medio è di quasi 490 euro, con un minimo di 382 euro per i nuclei composti da una sola persona a 702 euro per quelli composti da cinque persone».

E’ la fotografia di famiglie in grande difficoltà – soprattutto italianissime e patriottiche famiglie – per le quali il reddito e la pensione di cittadinanza sono state l’ancora di salvezza. Famiglie che, in attesa dell’attuazione delle confuse e miracolistiche misure promesse dal centro-destra (non certo pagabili con la flat tax) di ritroverebbero nella miseria più nera. Gli ultimi, gli scartati di cui parla Papa Francesco e dei quali alla destra “sociale” di Meloni e Salvini sembra importare in realtà ben poco, alla destra neoliberista di Berlusconi (che promette 1.000 euro di pensione minima a tutti), ancora di meno, mentre per il  centro liberista di Calenda e Renzi il reddito di cittadinanza sembra quasi lo scalpo dei poveri nullafacenti da sventolare di fronte al loro elettorato benestante e operoso.

Eppure le cifre rese note dall’Inps mostrano una parte di società in sofferenza in tutto il Paese, soprattutto al sud: «La distribuzione per aree geografiche relativa vede 443mila persone beneficiarie al Nord, 340mila al Centro e oltre 1,7 milioni nell’area Sud e Isole. Per quanto riguarda gli anni precedenti, dal report trimestrale pubblicato oggi risulta che i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di RdC/PdC nell’anno 2019 sono stati 1,1 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nel 2020 i nuclei sono stati 1,6 milioni, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte. I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021: infatti i nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono risultati quasi 1,8 milioni, per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte».

Poveri, sempre di più, invisibili per una politica che non li ama ma che non disdegna i loro voti.