I bambini di origine africana non sono considerati bambini come gli altri

Rapporto sul razzismo quotidiano e istituzionale che ha le sue radici nella schiavitù e nel colonialismo

[9 Novembre 2022]

Secondo il rapporto “Children of African descent” presentato all’Assemblea generale dell’Onu dal  Working Group of Experts on People of African Descent, «Le eredità irrisolte del commercio e della tratta degli africani ridotti in schiavitù e del colonialismo, dell’apartheid postcoloniale e della segregazione, continuano a danneggiare i bambini di origine africana in tutti i settori della vita».

Il team di esperti indipendenti dell’Human Rights Council – Catherine S. Namakula (presidente-relatrice, Uganda) Barbara Reynolds (vicepresidente, Guyana). Dominique Day (Stati uniti d’America), Sushil Raj (India) e Miriam Ekiudoko (Ungheria) – ha evidenziato «La discriminazione nei confronti dei bambini di origine africana in diverse aree, comprese l’amministrazione della giustizia, l’applicazione della legge, l’istruzione e la salute».

Presentando il rapporto, la Namakula ha sottolineato che «A causa della discriminazione razziale, degli stereotipi razziali, della discriminazione razziale sistemica e della xenofobia, i bambini di origine africana non sono affatto considerati bambini». E il rapporto accusa: «Durante la diaspora, i bambini di origine africana sono soggetti a controlli più pesanti, inclusi più arresti, sorveglianza della polizia, profilazione razziale, perquisizioni e uso eccessivo della forza. Le forze dell’ordine sono in conflitto con i bambini di origine africana».

Il rapporto del Working Group of Experts descrive dettagliatamente come, a livello globale, «I falsi stereotipi razziali di criminalità, colpevolezza e pericolosità influenzino il processo decisionale in relazione a bambini e giovani di origine africana, anche da parte del personale del sistema legale, come agenti di polizia, pubblici ministeri, avvocati e giudici. L’infanzia delle persone di origine africana viene rubata dalle persistenti disparità razziali nella polizia e negli interventi familiari, inclusa la rimozione dei bambini dalle loro famiglie e la cessazione dei diritti dei genitori, e il processo decisionale e i risultati razzializzati».

Il Working Group of Experts on People of African Descent ha detto che «E’ giunto il momento di agire per porre fine all’uso eccessivo della forza, alle uccisioni extragiudiziali, alle disparità, alla profilazione razziale, agli stereotipi e agli stereotipi razziali, alla discriminazione razziale sistemica, all’incitamento all’odio e ai crimini ispirati dall’odio». E gli esperti indipendenti chiedono un indice di giustizia razziale per misurare i progressi.

Secondo la Namakula, «“Dobbiamo smantellare le strutture discriminatorie e creare uno spazio politico per un dialogo sui risarcimenti a livello internazionale, regionale, nazionale e locale. Solo la verità, la responsabilità e la giustizia possono eliminare la discriminazione razziale».

Gli esperti indipendenti hanno esortato l’Onu e le altre parti interessate a «Smettere di utilizzare immagini di bambini africani e bambini di origine africana in circostanze poco dignitose, per il marketing e la raccolta di fondi, e ad affrontare gli stereotipi negativi. I bambini di origine africana non sono sinonimo di povertà».

Dopo esere stato in missione in Svizzera, il Working Group of Experts ha accolto con favore la decisione dell’Alta Corte di Zurigo del 31 ottobre, che ha ordinato il rilascio di Brian K., «Esempio lampante di infanzia rubata e identità adulta sovrapposta con forti connotazioni razzialiBrian aveva solo 10 anni quando fu arrestato per la prima volta per una falsa accusa. Era stato trattenuto in custodia cautelare o in detenzione preventiva ininterrottamente dal 28 settembre 2017». La Day quest’anno ha contribuito con un’analisi razziale a risolvere il caso.

La Namakula ha concluso: «Non lasciare indietro nessun bambino richiede di portare i problemi dei bambini di origine africana dai margini al mainstream nell’istruzione, nella salute, nei servizi sociali e nella giustizia minorile. L’umanità deve dare il meglio che ha a ogni bambino, senza eccezioni. Le vite dei bambini di origine africana sono un’opportunità per l’umanità di interrompere in modo decisivo secoli di emarginazionee  di generazioni di uno dei gruppi di persone più oppressi del mondo».