Forestale, ambientalisti contro l’accorpamento: «Il Paese ha solo da perdere»

«Verificheremo le modalità d’opposizione giuridica a questa norma insensata»

[5 Agosto 2015]

Ieri l’approvazione definitiva del Senato al ddl Madia per la riforma della Pubblica amministrazione ha portato in piazza i rappresentanti sindacali della Forestale, Corpo che si prevede di accorpare ad altre forze (in pole i Carabinieri). Un percorso che dovrà ora snodarsi attraverso il tortuoso percorso di approvazione dei decreti attuativi, che – assicura il ministro Madia – saranno realizzati «entro l’anno».

Ieri i sindacati della Forestale hanno dichiarato battaglia in autunno, e contro la scelta del governo tornano a schierarsi anche gli ambientalisti. «Crediamo che il Paese abbia solo da perdere dalla cancellazione di un corpo di polizia specializzato in reati ambientali – ha commentato Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia – Temi come il traffico di rifiuti o il contrasto all’importazione in Italia di legno illegale, questione oggetto di attiva collaborazione tra Greenpeace e Corpo Forestale dello Stato, rischiano ora di perdere l’attenzione che meritano. Ci saremmo aspettati al contrario il potenziamento, il rafforzamento e l’efficientamento del Corpo Forestale».

Sugli stessi toni l’intervento della Lipu-BirdLife Italia, con il suo presidente Fulvio Mamone Capria che giudica la «scomparsa del Corpo Forestale dello Stato attraverso la frammentazione del suo organico rappresenta sicuramente un regalo agli inquinatori, ai bracconieri, ai costruttori abusivi e a chi froda sull’agroalimentare».

«La riforma della Pubblica amministrazione affida a un destino assai incerto non solo il personale del Corpo forestale dello Stato, ma un patrimonio di conoscenza e di professionalità con il più che prevedibile effetto dell’assenza totale di controlli sul rispetto delle leggi in materia ambientale e sulle norme a tutela della fauna e della flora. Con la conseguenza di danni gravissimi alla biodiversità e all’ambiente e quindi anche a danno dei cittadini. «Con le altre associazioni ambientaliste e animaliste – conclude Mamone Capria – verificheremo le modalità d’opposizione giuridica a questa norma insensata e frutto di un’approssimazione senza precedenti».