Ogni anno, puntando sull’impunità, si costruiscono migliaia di immobili illegali, che deturpano il paesaggio e alimentano un’economia criminale

Abusivismo edilizio: circolare ministeriale azzera l’efficacia delle nuove norme sulle demolizioni non eseguite dai Comuni

Appello di Legambiente a ministro Lamorgese e Parlamento: «Sia riaffermato il potere d’intervento dei Prefetti»

[1 Giugno 2021]

Legambiente denuncia che con una circolare interpretativa del ministero dell’interno, di fatto, «L’efficacia della norma introdotta con la legge 120/2020, che attribuiscono ai prefetti il potere sostitutivo nelle demolizioni degli abusi edilizi, di fronte all’inerzia dei Comuni che emettono le ordinanze ma non le eseguono, è stata azzerata».

L’associazione ambientalista spiega che «Secondo questa circolare, comunicata da alcune Prefetture a Legambiente a seguito delle prime segnalazioni sulle mancate demolizioni di immobili abusivi da parte di amministrazioni comunali inadempienti, “i poteri delle prefetture riguardano esclusivamente gli abusi accertati successivamente alla entrata in vigore della normativa”. Tutti le ordinanze emesse e non eseguite, anche su gravi abusi, fino al settembre 2020, insomma, restano nel limbo dell’impunità garantita».

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, non ci sta: «Per noi di Legambiente che da anni denunciamo questo fenomeno e avevamo salutato con soddisfazione le nuove norme, è una notizia a dir poco sconcertante, che tradisce il senso e l’obiettivo di quanto approvato in Parlamento».

Il Cigno Verde ricorda che «La norma, inserita con un emendamento nel Dl semplificazioni dell’estate scorsa, è finalizzata ad affrontare e risolvere un grave deficit di legalità: solo il 19,6% delle ordinanze di demolizione emesse dai Comuni, secondo un’indagine svolta da Legambiente, è stata eseguita. Con la circolare interpretativa del ministero dell’Interno, decine di migliaia di manufatti rimarrebbero esattamente dove sono: le prefetture, infatti, non avrebbero il compito di occuparsene, essendo i provvedimenti dei Comuni precedenti alla legge del 2020».

Ciafani conclude: «La legge è stata approvata proprio per affrontare il nodo del vecchio abusivismo che resiste alle ruspe da decenni, con mille motivazioni da parte di molti Sindaci, dalla mancanza di risorse al rischio di perdere consensi elettorali e per questo lanciamo un appello alla ministra Lamorgese affinché venga rivista la circolare interpretativa del suo ministero. A tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno promosso e approvato la norma contro l’abusivismo impunito chiediamo di agire perché venga ripristinato quanto prima il senso di una legge approvata per cancellare decenni di colpevoli ritardi e ribadire il ruolo centrale dello Stato nell’affermazione della legalità».