Migliora la fiducia dei consumatori, senza consumi

L’indagine Istat delinea un miglioramento delle aspettative, ma Federconsumatori e Codacons rilevano acquisti stagnanti o in calo

[28 Dicembre 2016]

Secondo le interviste svolte dall’Istat nella sua indagine periodica sul clima di fiducia dei consumatori, quello che sta per chiudersi appare un mese al rialzo: «A dicembre 2016 il clima di fiducia dei consumatori migliora (da 108,1 a 111,1) riportandosi sul livello di luglio 2016». Un miglioramento «diffuso – dettaglia l’Istat – a tutte le componenti del clima di fiducia», dalla situazione economica corrente del Paese alle aspettative, fino ai giudizi e alle attese sulla situazione economica della propria famiglia.

Percezioni che da una parte cozzano con l’attesa (e mai arrivata) apocalisse paventata dalle istituzioni nazionali in caso di vittoria del No al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, ma dall’altra neanche collimano con i dati sulle vendite natalizie raccolti dalle associazioni di consumatori.

Secondo il Codacons «gli italiani hanno speso complessivamente quasi 9,8 miliardi di euro per le feste di Natale, con un importo procapite omnicomprensivo di regali, addobbi per la casa, alimentari, viaggi, ecc. attorno ai 164,5 euro», con una «contrazione della spesa complessiva del -2,3% rispetto allo scorso anno». Di molto inferiore la stima offerta dall’associazione Federconsumatori, secondo la quale «mai come quest’anno i dati hanno riportato una netta differenziazione tra i consumi per i regali natalizi sostenuti al Nord e quelli relativi al Centro-Sud. Facendo una media difficile tra queste realtà fortemente squilibrate emerge un consuntivo  molto vicino a quello dello scorso anno: la spesa che ogni famiglia ha messo in campo quest’anno quindi è stata di circa 124,11 euro, pari ad un giro di affari di circa 3,10 miliardi di euro». Una grande variabilità nei dati proposti a seconda della fonte dunque, che suggerisce la necessità di affinare gli strumenti oggi a nostra disposizione per delineare e capire le tendenze – sui consumi e non solo – che si muovono all’interno del nostro Paese.

Nel mentre i numeri raccolti rimangono segnati da profonde disuguaglianze e certo non esaltanti, tanto da spingere Federconsumatori a diffidare fortemente dell’efficacia del quadro tracciato dall’Istat. «La fiducia dei consumatori migliora sensibilmente? A noi francamente non sembra. Per sbloccare tale situazione è fondamentale che il Governo intervenga con misure urgenti per la ripresa del potere di acquisto delle famiglie, per la redistribuzione dei redditi e per il rilancio dell’occupazione: tutte operazioni, oltretutto, di cui nella legge di bilancio si vede appena un lieve accenno. Per dare una vera svolta all’economia è necessario avviare quel Piano straordinario per il lavoro che sollecitiamo da tempo».