Mense scolastiche: «Il lunch box soluzione inaccettabile»

Appello per una mensa sana, giusta e sostenibile, 9 Associazioni scrivono alla ministro dell'istruzione

[10 Agosto 2020]

Dopo che il Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile per l’emergenza Covid-19, definendo le regole per il ritorno a scuola degli studenti ha previsto la possibilità, in forma “residuale” di fornire il pasto in “lunch box” per il consumo in classe, (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (Aiab), Comitato Promotore Food Policy di Roma, Cittadinanzattiva, Foodinsider.it, Osservatorio mense scolastiche, Genima, Legambiente, Save the Children Italia Onlus, Slow Food e Daniele Fattibene, dell’Istituto Affari Internazionali; Tomaso Ferrando, Research Professor dell’università di Anversa (Belgio) e Università di Torino;. Davide Marino, Professore di economia ed estimo rurale presso l’Università del Molise e Roma3; Daniele Messina, della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, hanno sottoscritto un appello per il rilancio di una mensa scolastica sana giusta e sostenibile e lo hanno inviato al ministro dell’Istruzione.

Per associazioni e personalità «Il solo ammettere questa possibilità è inaccettabile. Senza togliere nulla alla gravità del momento, si tratta di un rischioso segnale che andrebbe evitato proprio ora che auspichiamo un rilancio del Paese e la mitigazione del divario sociale ed economico».

Forti delle oltre 31.000 firme già raccolte dalla lettera-petizione “L’alibi dell’emergenza “plastifica” la mensa: firma per dire NO alle monoporzioni” indirizzata ai ministri della pubblica istruzione Lucia Azzolina e dell’ambiente Sergio Costa, i firmatari rimarcano che si tratta di «Un approccio che si scontra totalmente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu, la strategia Farm to Fork della Comunità Europea per la salvaguardia della salute del pianeta e dei cittadini insieme alle iniziative di Fao, Unicef, Oms, Pam per combattere la malnutrizione nel mondo. E che potrebbe avere seri impatti: sull’ambiente (aumento plastica e cibo rifiutato); sulla salute dei bambini e l’educazione alimentare (decadimento del valore del pasto: riduzione potere nutrizionale dei piatti – incremento somministrazione cibo processato); sulla filiera alimentare (impoverimento del tessuto economico locale); sull’impiego (riduzione della forza lavoro e dell’attività delle mense interne agli istituti  che rappresentano a nostro avviso un patrimonio comune da rafforzare); sul rischio di conflitti tra famiglie e Amministrazione a fronte dell’aumento delle tariffe e del decadimento della qualità che andrà inevitabilmente a colpire le fasce più deboli».

Secondo Aiab, «Saltare a piè pari l’approvvigionamento locale e biologico non solo è senza senso e miope ma è anche un po’schizofrenico, considerato che da un lato il governo investe sulle attività di prossimità e dall’altro toglie loro rapporti economici che consentirebbero una sostenibilità a tutto tondo».

Antonio Corbari, presidente di AIAB, conclude: «C’è un altro punto da segnalare. Ed è quello che dal biologico non si può prescindere delle mense scolastiche. L’agricoltura biologica e biodinamica oltre a costituire i presupposti di un modello di sviluppo equo e sostenibile, rappresentano tecniche produttive ad elevato valore ambientale, che promuovono biodiversità, fertilità dei suoli contribuendo alla lotta al cambiamento climatico. Non a caso il Green Deal europeo identifica e finanzia l’obiettivo del 25% della superficie agricola Ue coltivata a biologico entro il 2030. Per arrivare a questo importante obiettivo bisogna agire su tutte le leve possibili. Sarebbe veramente poco responsabile nei confronti dell’ambiente, della salute pubblica e anche dell’economia delle produzioni nazionali sostenibili, come ben evidenzia l'”Indagine sull’impatto della Pandemia da COVID19 sul biologico” eseguito da FIRAB, tornare indietro rispetto a un lungo percorso di mense biologiche sostenibili iniziato 30 anni fa, e che ha dato vita ai CAM per la ristorazione collettiva approvati la prima volta nel 2011 e nella nuova versione a inizio 2020».