Fame nel mondo? Nei prossimi dieci anni si produrrà più per animali e biocarburanti che per gli uomini

[11 Luglio 2014]

Secondo l’ultimo rapporto congiunto OCSE-FAO Agricultural Outlook 2014-2023 (Prospettive agricole N.d.T.) il recente calo dei prezzi delle principali colture è destinato a continuare nei prossimi due anni, per poi stabilizzarsi a livelli superiori al periodo pre-2008, ma nettamente al di sotto dei picchi recenti.

La domanda di prodotti agricoli dovrebbe rimanere stabile, con un’espansione a tassi inferiori rispetto al passato decennio. I cereali sono ancora al centro di ciò che la gente mangia, ma in molte parti del mondo, con l’aumento dei redditi e dell’urbanizzazione, le diete stanno diventando più ricche di proteine​​, grassi e zuccheri.

Il rapporto OCSE-FAO afferma che questi cambiamenti, insieme all’incremento demografico mondiale, richiederanno, nel corso del prossimo decennio, una sostanziale espansione della produzione. Nel prossimo decennio, con in testa Asia e America Latina, le regioni in via di sviluppo rappresenteranno oltre il 75% della produzione agricola aggiuntiva.

Presentando il rapporto a Roma, il Segretario Generale dell’OCSE, Angel Gurría, ha detto: «I mercati agricoli stanno tornando a condizioni più stabili, dopo un periodo di prezzi insolitamente elevati. Hanno contribuito a ciò reazioni protezionistiche più moderate da parte dei governi. Non possiamo però ritenerci soddisfatti. Dobbiamo fare di più nell’ambito del commercio, della produttività e della lotta alla povertà. I governi dovrebbero fornire reti di protezione sociale per i più vulnerabili, aiutare gli agricoltori a gestire i rischi e investire nella produttività agricola. Raggiungere guadagni in modalità che siano sia inclusive che sostenibili rimane una sfida formidabile».

Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, nel suo intervento ha detto: «Il messaggio del rapporto di quest’anno é positivo. Gli agricoltori hanno risposto rapidamente ai prezzi alti con un forte aumento della produzione che ha portato anche ad un aumento delle scorte. Prevediamo che i prezzi relativi ai cereali diminuiranno per almeno i prossimi due anni. La situazione é diversa per carne e pesce, dove stiamo assistendo ad un aumento della domanda. La buona performance del settore agricolo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, contribuirà all’eradicazione della fame e della povertà».

In India, cui è dedicata una sezione speciale, si prevede una produzione alimentare sostenuta e una crescita dei consumi, guidata da settori a valore aggiunto, come la produzione casearia e l’acquacoltura.  Gli investimenti in tecnologie e infrastrutture di produzione, insieme con le sovvenzioni in una serie di settori, hanno contribuito alla forte espansione produttiva degli ultimi dieci anni, secondo il rapporto, ma la pressione sulle risorse ridurrà i tassi di crescita nei prossimi anni.

Pur rimanendo in gran parte vegetariane, le diete indiane si diversificheranno. Con la crescita del consumo di cereali, latte e latticini, pesce, legumi, frutta e verdura, l’assunzione di sostanze nutritive degli alimenti migliorerà. In India vi è attualmente il maggior numero di persone al mondo che soffrono d’insicurezza alimentare.

Secondo il rapporto, la produzione cerealicola mondiale per il 2023 sarà un 15% superiore rispetto al periodo 2011-13. La crescita più veloce dovrebbe essere nel settore semi oleosi, al 26% nel corso dei prossimi 10 anni. L’espansione della produzione di cereali secondari e di semi oleosi sarà guidata da una forte domanda di biocarburanti, in particolare nei paesi sviluppati, e da aumentate esigenze di alimentazione nei paesi in via di sviluppo.

L’espansione della produzione di colture alimentari sarà più moderata nel prossimo decennio, con la produzione di grano in crescita di circa il 12% e del riso del 14%, ben al di sotto dei tassi di crescita del decennio precedente. La produzione di zucchero nei prossimi dieci anni si prevede aumenterà del 20%, una crescita concentrata soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Previsioni dell‘Agricultural Outlook per il prossimo decennio per una vasta gamma di prodotti:

Cereali: i prezzi mondiali dei cereali principali si attenueranno all’inizio del periodo preso in esame dal rapporto, facendo incrementare il commercio mondiale. Le scorte aumenteranno, con quelle di riso che in Asia raggiungeranno livelli record.

  • Semi oleosi: la quota globale di terreno agricolo coltivato a semi oleosi continua ad aumentare, sebbene a un tasso più lento rispetto agli ultimi anni, poiché la crescente domanda di oli vegetali spinge i prezzi al rialzo.
  • Zucchero: Dopo un indebolimento alla fine del 2013, i prezzi recupereranno, spinti da una forte domanda mondiale. Le esportazioni dal Brasile, il principale esportatore mondiale, saranno influenzate dal mercato dell’etanolo.
  • Carne: rimane stabile la domanda d’importazioni dall’Asia, che insieme alla ricostituzione delle mandrie in Nord-America, sosterranno i prezzi che dovrebbero rimanere – al netto dell’inflazione – al di sopra dei livelli medi del decennio precedente. Si prevede che i prezzi delle carni bovine aumenteranno a livelli record.  Nel corso dei prossimi 10 anni, il pollame dovrebbe superare la carne di maiale e diventare il prodotto di carne più consumato al mondo.
  • Prodotti lattiero-caseari: i prezzi scenderanno leggermente rispetto agli elevati livelli attuali a causa di aumenti di produttività nei principali paesi produttori e alla ripresa della crescita in Cina. L’India supererà l’Unione Europea e diventerà il più grande produttore di latte al mondo, con notevoli esportazioni di latte scremato in polvere.
  • Pesca: la crescita della produzione dell’acquacoltura sarà concentrata in Asia, e rimarrà uno dei settori alimentari in più rapida crescita, superando nel 2014 la pesca di cattura per il consumo umano.
  • Biocarburanti: i livelli di consumo e di produzione di biocarburanti dovrebbero aumentare di oltre
    il 50%, trainati dalla produzione di etanolo e di biodiesel a base di zucchero. I prezzi dell’etanolo aumenteranno in linea con il prezzo del petrolio greggio, mentre il prezzo del biodiesel segue più da vicino il percorso dei prezzi degli oli vegetali.
  • Cotone: il previsto rilascio delle scorte globali accumulate aumenterà i consumi, aiutati da una riduzione dei prezzi che dovrebbero poi recuperare entro il 2023

di Fao