Santa Fiora, il Museo delle miniere di mercurio apre alla realtà aumentata e virtuale

Grazie a un investimento da 77mila euro saranno acquistati visori 3D, digitalizzare l’archivio video, ottimizzati i consumi energetici e superate le barriere architettoniche che limitano le possibilità di fruizione del museo

[3 Settembre 2020]

Il Museo delle miniere di mercurio del monte Amiata, cui si accede da piazza Garibaldi in Santa Fiora, è stato realizzato per testimoniare la storia delle miniere e dei sacrifici compiuti dai minatori amiatini nel corso dei decenni, in quello che era uno dei principali giacimenti di cinabro al mondo: una storia che è in grado di proiettarsi ancora nel futuro, tanto che adesso il museo alla realtà aumentata e virtuale, grazie al finanziamento di 77mila euro ottenuto dal Comune con la partecipazione al bando Far Maremma sulla riqualificazione del patrimonio culturale.

Le risorse – come spiegano da Santa Fiora – saranno investite dall’amministrazione comunale di Santa Fiora per acquistare ausili multimediali innovativi: il progetto di valorizzazione del museo presentato dall’amministrazione comunale prevede l’acquisto dell’infrastruttura hardware e software per implementare le possibilità di fruizione degli spazi museali.

Un esempio su tutti: tra gli ausili multimediali innovativi saranno acquistati i visori 3D. Lo strumento è stato pensato in prima battuta per il superamento delle barriere architettoniche, in quanto garantirà alle persone con disabilità motoria la visita virtuale delle porzioni di museo che non possono raggiungere fisicamente, come la galleria e il piano soppalcato. Ma questo strumento potrà essere utilizzato in futuro per veicolare tanti altri contenuti aggiuntivi e sempre nuovi, a disposizione di tutti. Ad esempio, l’idea è quella di consentire ai visitatori del museo di indossare il visore 3D per un viaggio virtuale nelle miniere dislocate sul territorio, solo alcune delle quali sono oggi fruibili.

Una parte del finanziamento sarà investita dal Comune per la completa digitalizzazione in HQ delle oltre 40 ore di video, tra filmati storici e più recenti, che riguardano il museo. I filmati, una volta digitalizzåti, potranno essere messi a disposizione del pubblico con maggiore facilità. Inoltre, con montaggi video ad hoc sui singoli temi, potranno essere impiegati all’interno del museo e sulla rete internet come strumento divulgativo.

Infine il Comune provvederà a sostituire il vecchio impianto di illuminazione con moderne lampade a led per ottimizzare i consumi energetici della sede museale, con minori costi d’esercizio e una migliore compatibilità ambientale.