Rifiuti, tre semplici regole per una buona raccolta differenziata della plastica

Vanno conferiti solo gli imballaggi, senza residui organici, possibilmente schiacciandoli nel verso della lunghezza

[23 Agosto 2022]

Per una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti che generiamo ogni giorno, anche i singoli cittadini sono chiamati a svolgere un ruolo importante. A partire dalla raccolta differenziata: un mezzo utile per conseguire uno scopo, che è il riciclo, e sul quale è dunque necessario migliorare non solo in quantità ma anche in qualità.

Come spiega Gionni Ueid – il personaggio interpretato dal comico toscano Jonathan Canini, nella nuova campagna di comunicazione elaborata da Toscana circolare – basta davvero poco per fare la differenza e difendere l’ambiente.

Guardando alla raccolta differenziata dei rifiuti plastici, è importante iniziare tenendo a mente tre semplici regole.

La prima è ricordare che nella raccolta differenziata della plastica ci vanno solo gli imballaggi, ossia quei manufatti concepiti per contenere, trasportare, proteggere merci in ogni fase del processo di distribuzione e per i quali è stato corrisposto il Contributo ambientale Conai (Cac).

Gli altri vanno conferiti invece presso i centri di raccolta del proprio Comune, oppure nella raccolta indifferenziata. Perché gli oggetti in plastica non-imballaggio non possono essere immessi nella raccolta differenziata? Non perché gli altri non siano tecnicamente recuperabili, ma in quanto ad oggi i costi del sistema sono coperti in modo decisivo dal Cac, posto esclusivamente sugli imballaggi.

La seconda regola consiste nel ripulire gli imballaggi in plastica da eventuali materiali estranei, come i residui organici, in modo da favorire il successivo avvio a riciclo.

Sempre per aumentare le percentuali di avvio a riciclo è inoltre utile schiacciare correttamente gli imballaggi in plastica – ad esempio, una bottiglia –, ovvero quando possibile nel verso della lunghezza.

Un piccolo gesto che è però in grado di fare la differenza, sia ottimizzando gli spazi sia favorendo il successivo avvio a riciclo. Tutti gli impianti di selezione hanno infatti lunghi nastri che trasportano il materiale alle varie macchine selezionatrici. E gran parte di questi nastri sono in salita. Se la bottiglia è piena, o accartocciata male, questa rotolerà all’infinito sul nastro o avrà conseguenze negative sulla selezione automatica/ottica e manuale, con il risultato che alla fine cadrà nel bunker degli scarti.

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