Rai3 chiude ScalaMercalli. Il conduttore: «Media sottovalutano epocale crisi ambientale»

[3 Agosto 2016]

Due stagioni di grandi successi mediatici non sono bastati a garantire il futuro di ScalaMercalli, popolare trasmissione che ha portato le tematiche ambientali in prima serata sui palinsesti nazionali. È di queste ore infatti la notizia che Rai3 – l’emittente che finora ne ha ospitato le puntate – ha deciso di cancellare la trasmissione condotta da Luca Mercalli dai propri palinsesti.

«Un grande ringraziamento a tutti voi – scrive sulla propria pagina Facebook il divulgatore e presidente della Società meteorologica italiana – per questa sincera testimonianza di empatia, empatia per il nostro futuro, per il nostro pianetino, per i nostri successori. Siete persone di valore. Il problema della sottovalutazione dell’epocale crisi ambientale che sta prendendo corpo sotto i nostri occhi è drammatico e purtroppo non solo italiano. Il giornalista George Monbiot ne scrive sul Guardian, nel pezzo “La crisi climatica è già qui, ma nessuno ce lo dice“», un articolo che chiosa con queste osservazioni: «Se l’umanità fallisce nel prevenire il tracollo climatico, l’industria che ne sostiene la maggior responsabilità non è quella dei trasporti, dell’agroalimentare, del gas, del petrolio o perfino quella del carbone. Tutte queste possono fare quello che fanno, spingendoci verso il collasso globale, semplicemente con una licenza sociale a operare. Il problema ha origine con l’industria che, deliberatamente o meno, garantisce loro questa licenza: quella per la quale lavoro io».

Non solo singoli giornalisti, ma anche organi Onu come il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) – in uno studio rilanciato sulle nostre pagine – denunciano che il cambiamento climatico «è la principale minaccia per l’umanità, ma non fa notizia». Una triste realtà che trova riscontro anche fuori dai confini italiani. Sulla quale però non possiamo rinunciare a incidere.

«Tutti ci dicono che l’economia deve crescere, ma la distruzione del capitale naturale che consegue alla crescita del capitale economico non viene conteggiata. Chi mostra i benefici e nasconde i costi è un truffatore – osserva Ferdinando Boero, docente di Zoologia all’Università del Salento, i cui commenti sono fatti propri da Mercalli –  I propugnatori della crescita economica scollegata dalla decrescita della natura sono dei truffatori, inclusi i critici televisivi che si irritano a sentire verità scomode. Come può essere compiuta una democrazia se viene meno l’informazione? Se i problemi più urgenti (la distruzione delle premesse che permettono la nostra sopravvivenza) non vengono spiegati, se le conseguenze delle nostre scelte economiche restano oscure, come può la popolazione scegliere in modo consapevole?».

La risposta è che non è possibile, e lavorare per un (rapido) cambiamento è nell’interesse di tutti.