Nasce la collana “PiGreco – clima, ambiente, salute” dedicata al giornalista scientifico Pietro Greco

È in arrivo il primo volume della collana: "Comunicare ambiente e salute. Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia"

[8 Novembre 2021]

Presentato lo scorso 11 ottobre al Convegno Scuola Scienza & Società di Ischia, il libro Comunicare ambiente e salute. Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia (Edizioni ETS, 2021) inaugura la collana PiGreco – clima, ambiente, salutededicata al giornalista scientifico Pietro Greco, mancato lo scorso dicembre 2020. La presentazione del libro in diverse città italiane sarà preceduta da un evento online il prossimo 23 novembre ore 18 organizzato da ZadigSrl e Scienza in rete – Le Voci della Scienza.

Liliana Cori, Simona Re, Fabrizio Bianchi e Luca Carra sono i curatori di questo primo volume della collana,nato dall’esperienza del convegno organizzato il 16-17 novembre 2020 dal progetto CISAS (Centro Internazionale di Studia avanzati su Ambiente, ecosistema e Salute umana) del CNR sul tema della Comunicazione in aree a rischio, al quale lo stesso Pietro Greco partecipò come moderatore.

Il progetto CISAS, in particolare, dal 2016 ha l’obiettivo di indagare i rischi e le interazionitra ambiente e salute nelle aree dei tre siti petrolchimici e industriali di Augusta/Priolo, Milazzo/Pace del Mela e Crotone. Comunicare ambiente e salute, spiegano Fabrizio Bianchi e Luca Carranell’introduzione, «rielabora il tema della comunicazione e governance del rischio partendo da quelle aree note come Siti di interesse nazionale (SIN) che rappresentano i laboratori dove, con poche eccezioni, si sono consumati fallimenti industriali, e dove si può toccare con mano l’intreccio di diseguaglianze sociali e contaminazioni ambientali di vario genere, insieme ad una altrettanto vivace presa di coscienza della crisi ambientale in atto. Le quasi 6 milioni di persone che vivono nelle 42 aree di bonifica di interesse nazionale (senza contare le migliaia di altri siti contaminati di livello regionale) sono i soggetti di un gigantesco esperimento di sviluppo insostenibile al quale tutti noi invero abbiamo partecipato, ma loro in misura maggiore, come incolpevoli fanti in trincea di uno strisciante ecocidio».

Partendo da questa premessa, il volume offre una raccolta aggiornata di pareri e strumenti per la comunicazione del rischio ambientale e sanitario in Italia e non solo. «Nell’era delle crisi ambientali e dei cambiamenti climatici, di rischi pandemici e del risvegliato allarme per l’inquinamento, per la salute e la qualità di vita delle comunità, sono molti gli esperimenti di dialogo e comunicazione del rischio ai quali ognuno di noi sta oggi assistendo e prendendo parte» affermano Liliana Cori e Simona Re. «Da un lato, le nuove sfide globali svelano sempre più quanto la salute delle persone è intrecciata a quella dei territori, degli ecosistemi e dell’intero pianeta, dando vita a crescenti sforzi e interazioni tra le scienze biomediche e ambientali, in direzione di nuove soluzioni per obiettivi comuni di tutela della nostra specie e del pianeta. Dall’altro lato – proseguono le curatrici – complici le medesime sfide globali e la crescita esponenziale delle tecnologie, la comunicazione del rischio si arricchisce sempre più della voce e della partecipazione delle persone». Per questo motivo Comunicare ambiente e salute si rivolge a tutti: ricercatori e tecnici, cittadini e studenti, amministratori e politici.

Itemi affrontati spaziano dal problema dell’inquinamento e dei siti contaminati alla pandemia di Covid-19 e alla crisi climatica ed ecologica, offrendo spunti e materiali sulle strategie e le applicazioni pratiche degli strumenti di dialogo sui rischi ambientali e sanitari. Sulla “Governance e comunicazione del rischio”, prima parte del volume, interviene Luigi Pellizzoni, insieme a Fabrizio Bianchi, Liliana Cori e Daniela Marsili sul tema dei siti contaminati, Francesco Zanotelli, Mara Benadusi, Irene Falconieri, Alessandro Lutri e Andrea Filippo Ravenda sull’importanza degli approcci antropologici, e Paola Michelozzi e Manuela De Sario sulla comunicazione del clima in epoca Covid-19.

Alla seconda parte, “Comunicazione e percezione del rischio”, contribuiscono Andrea Cerase sui temi dell’etica e dei diritti, Guglielmo Bonaccorsi e Chiara Lorini sull’alfabetizzazione sanitaria, Liliana Cori, Gaspare Drago e Silvia Ruggieri sulle indagini sulle mamme e i nuovi nati nei SIN del progetto CISAS, Annalaura Carducci sui comportamenti pro-ambientali, Simona Re sull’importanza delle emozioni e dei co-benefici nella comunicazione del rischio climatico, e Guido Signorino sugli strumenti di indagine della percezione del rischio sanitario. Per finire, la terza parte del libro parla di “Cittadini attivi”. Ne scrivono Barbara Allen, Rosy Battaglia e Liliana Cori sull’importanza della partecipazione dei cittadini e del diritto di cittadinanza scientifica, Silvia Ruggieri, Gaspare Drago e Fabio Cibella sul contributo dei cittadini nel progetto CISAS, e Giuseppe Cuffari sui progetti di SNPA per la cittadinanza scientifica.

Come ricorda Elena Gagliasso nella post-fazione, «Con la “cittadinanza scientifica” che entra nella ricerca non ci si riferisce solo più alla crescita di comunicazione scientifica “verso” il pubblico, ma anche alla presa di parola diretta di gruppi di persone organizzate e interlocutorie verso gli scienziati». Di fronte alle tante nuove sfide per la tutela della salute e dell’ambiente, l’augurio degli autori è che questa raccolta di esperienze possa contribuire ad alimentare il ricco e necessario dialogo a livello nazionale tra esperti e non esperti nella comunicazione del rischio ambientale e sanitario, ed essere di stimolo per il continuo sviluppo e l’evoluzione di preziose collaborazioni nel campo della ricerca e della comunicazione tra esperti, cittadini e istituzioni.

 

Il volume “Comunicare ambiente e salute. Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia” è pubblicato da Edizioni ETS e disponibile qui.