Il 6 settembre la prima Giornata nazionale sul tema
Georischi, la bellezza fragile dell’Italia spiegata ai cittadini dai geologi
Alluvioni, frane, terremoti e vulcani in un territorio unico al mondo, che necessita protezione
[11 Agosto 2015]
L’Italia è universalmente riconosciuto come uno dei paesi più belli al mondo. Un territorio dalla bellezza però fragile, necessitante di cure e prevenzione contro i cosiddetti georischi, alcuni dei quali sono e saranno inevitabilmente accentuati dall’avanzare dei cambiamenti climatici. Anche per questo il Consiglio nazionale dei geologi ha hanno scelto di indire per il 6 settembre prossimo la prima Giornata nazionale sui georischi, spiegando nelle piazze del Paese i rischi che caratterizzano il territorio, e le relative azioni da mettere in campo: la buona comunicazione come primo fattore di prevenzione.
Come ricordano i geologi, del resto, la stima della popolazione esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a 8.600.000 abitanti nello scenario di pericolosità idraulica media (tempo di ritorno fra 100 e 200 anni), mentre i beni culturali esposti al medesimo rischio sono circa 28.500 e circa 7.100 le strutture scolastiche. Nel solo 2014 si sono verificati 211 eventi di frana importanti, che hanno causato complessivamente 14 vittime e danni alla rete stradale e ferroviaria. Le Regioni più colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia
La popolazione che vive in aree ad elevato rischio sismico è invece di circa 24 milioni di abitanti (che vivono nel 46% degli edifici sparsi sul territorio); il rischio sismico si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la catena montuosa appenninica, in Calabria e Sicilia ed in alcune regioni settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale, ma solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici. Non si può infine dimenticare come l’Italia sia inoltre fortemente esposta al rischio delle eruzioni vulcaniche. I vulcani attivi, caratterizzati da eruzioni frequenti, sono l’Etna e lo Stromboli. I vulcani quiescenti, la cui ultima eruzione è avvenuta negli ultimi 10 mila anni, sono: Colli Albani, Campi Flegrei, Ischia, Vesuvio, Lipari, Vulcano, Panarea, Isola Ferdinandea e Pantelleria. I vulcani sottomarini, alcuni dei quali attivi (Marsili, Vavilov e Magnaghi), sono concentrati nel Mar Tirreno e nel canale di Sicilia.
Per spiegare portata e significato di questi dati, domenica 6 settembre scenderanno dunque in campo gli ordini regionali dei geologi, con postazioni in alcune delle principali piazze italiane (l’elenco su www.cngeologi.it ). «Vogliamo dare l’opportunità a tutti i cittadini di conoscere i georischi – ha spiegato il presidente del Cng, Gian Vito Graziano – dalle alluvioni, alle frane, dai terremoti, ai vulcani. L’obiettivo è quello di stimolare l’interesse di ogni cittadino e di ogni comunità verso i rischi geologici, e di conseguenza verso i temi dell’autoprotezione. Cos’è la geologia? Quali sono i rischi geologici a cui è esposto il mio territorio? La mia casa è sicura? La strada che percorro ogni giorno per andare al lavoro è sicura? Il mio Comune ha un piano di protezione civile? Conosco i corretti comportamenti da assumere in caso di un evento geologico che colpisca il luogo in cui vivo, lavoro o transito abitualmente? Ecco, queste sono alcune delle domande che vorremmo che ogni persona si ponesse attraverso questa iniziativa. Questa volta saremo noi geologi a scendere per le strade, ad incontrare direttamente i cittadini».