Associazioni, comitati e ambientalisti annunciano un incontro pubblico per sabato 28 maggio

Bonifiche a Piombino, dal territorio la richiesta di una nuova occasione di confronto

«Siamo convinti che dopo decenni di incuria siano assolutamente indispensabili»

[5 Maggio 2016]

Nei giorni scorsi la firma tra Aferpi e Sms Demag per la fornitura e installazione dell’annunciato forno elettrico – che permetterà di riportare all’ex-Lucchini la produzione di acciaio nel 2018 – ha portato una ventata di giustificato ottimismo a Piombino, ma le numerose criticità che affliggono l’area non sono state dimenticate dagli attori in campo. I sindacati per primi, dopo aver festeggiato la firma, sono tornati a ribadire l’urgenza delle bonifiche, esprimendo «preoccupazione per i tempi della burocrazia».

Esponenti ambientalisti della Val di Cornia e numerosi comitati oltre a singoli cittadini (Lavoro Salute Dignità, Legambiente, Restiamo Umani, Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro) ribadiscono oggi la necessità di accelerare: «Siamo convinti – scrivono – che le bonifiche dell’area industriale di Piombino (dopo decenni di incuria da parte delle aziende titolari degli impianti e delle autorità responsabili dei controlli) siano assolutamente indispensabili. Sono indispensabili in primo luogo per la costruzione dei nuovi impianti Aferpi: senza bonifiche non potranno, infatti, partire nemmeno i lavori di reindustrializzazione. Sono indispensabili per salvaguardare gli operai che lavorano a contatto di sostanze non ancora neppure adeguatamente classificate, tra cui alcune sicuramente pericolose. Sono indispensabili per i lavoratori dell’indotto, ai quali è stato promesso che nelle bonifiche troveranno uno sbocco occupazionale. Sono indispensabili per la salute dei residenti di Piombino, a cominciare da quelli dei quartieri più prossimi all’area industriale (Colmata, Cotone, Poggetto…), e per la complessiva riqualificazione ambientale e diversificazione economica (agricoltura e turismo di qualità)».

«Le bonifiche non possono quindi risolversi in una generica tombatura superficiale, come invece sembrano proporsi Aferpi, e lo stesso Comune di Piombino, per le aree di rispettiva competenza, in ossequio a una mera, inefficace logica economicista», sottolineano dunque dalle associazioni. Un piano definitivo in merito, però, in realtà ancora è in fase di elaborazione. Dal territorio arriva dunque la richiesta di un’occasione di confronto: «Per discutere di questo e molto altro – scrivono le associazioni – stiamo organizzando un incontro pubblico, che si terrà nel pomeriggio del 28 maggio al Centro giovani di Piombino. Sono invitati i lavoratori e i cittadini; i sindaci e i capigruppo consiliari dei Comuni della Val di Cornia; l’Autorità portuale; i presidenti di Rimateria e di Asiu; le organizzazioni sindacali e le associazioni; l’Arpat e l’Asl; affinché si esprimano e contribuiscano così ad operare le scelte migliori, anche attraverso questa occasione di democrazia partecipata.

Nel frattempo (senza contare gli incontri mensili programmati con i quali Rimateria incontra i cittadini nella sede del Multizonale per illustrare gli sviluppi del proprio progetto), un’occasione di “partecipazione” si è già concretizzata e aspetta di concludere il suo percorso: quello delle osservazioni inviate dalle associazioni alla Regione Toscana in merito alle autorizzazioni ambientali per la “4° variante alle opere di chiusura della discarica di Ischia di Crociano”, di cui già abbiamo riportato su queste pagine. L’urgenza di procedere con  le bonifiche è diffusa sul territorio: è necessario partire presto, e partire bene.