World in 2030 Unesco: cambiamento climatico e perdita di biodiversità le maggiori preoccupazioni per il futuro, soprattutto per i giovani

Sondaggio globale Unesco: seguono guerre, discriminazione e disuguaglianza e mancanza di cibo, acqua e alloggi

[2 Aprile 2021]

L’Unesco ha pubblicato il suo nuovo rapporto/indagine “The World in 2030” che presenta i risultati di un sondaggio interattivo e di una consultazione che raccoglie le risposte di oltre 15.000 persone in tutto il mondo e fornisce approfondimenti globali sulle sfide più urgenti per la pace e le società nel prossimo decennio, comprese le preoccupazioni specifiche delle persone e le soluzioni necessarie per superarle. Un lavoro che fa parte di un nuovo processo di consultazione al fine di contribuire alla strategia a medio termine dell’organizzazione. Il sondaggio World in 2030 era un questionario online aperto da maggio a settembre, disponibile in più di 25 lingue e che ha attratto soprattutto i più giovani: il 57% dei partecipanti aveva meno di 35 anni e il 35% era sotto i 25 anni

Il rapporto dimostra che il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono di gran lunga i maggiori pericoli per il 67% degli intervistati. L’Unesco spiega che «Le persone che hanno identificato questa sfida erano più preoccupate per l’aumento dei disastri naturali e condizioni meteorologiche estreme, perdita di biodiversità, rischio di conflitti o violenza, impatti sugli oceani e, soprattutto, che ci fosse sempre meno speranza di essere in grado di risolvere il problema. Per affrontare questa sfida, gli intervistati hanno privilegiato gli investimenti in soluzioni verdi, l’educazione alla sostenibilità, la promozione della cooperazione internazionale e la creazione di fiducia nella scienza».

Commentando il rapporto, la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha sottolineato che «Sono necessari maggiori sforzi per affrontare le preoccupazioni specifiche delle persone e il multilateralismo è il modo per farlo. Ripristinare la fiducia nel multilateralismo richiede l’attuazione di progetti concreti e di impatto, e questo è al centro del ruolo della nostra Organizzazione».

Mentre il 95% degli intervistati ha affermato che la cooperazione tra i Paesi è importante per superare queste sfide, solo 1 su 4 ha dichiarato di essere fiducioso sul fatto che il mondo alla fine possa raggiungere questo obiettivo.

Le 68 pagine di “The World in 2030” contengono anche approfondimenti sulle preoccupazioni specifiche per ciascuna delle 11 principali sfide globali e le soluzioni necessarie per superarle nel prossimo decennio. Analizza anche i risultati attraverso problematiche regionali, di genere, di età e demografiche di altro tipo, presentando un quadro complesso e prezioso del sentimento globale su queste questioni chiave.

Dopo il timore per il collasso climatico e della biodiversità mondiale, violenze e conflitti (44%), discriminazione e disuguaglianza (43%) e mancanza di cibo, acqua e alloggi (42%) completano le prime 4 tra le 11 diverse sfide globali presentate nel rapporto.

L’educazione nelle sue varie forme è risultata una soluzione cruciale alle molte difficoltà che dobbiamo affrontare, con appelli per insegnare la pace, la non violenza, la tolleranza culturale, i diritti umani, l’alfabetizzazione mediatica, la scienza e la tecnologia. Le soluzioni basate sull’istruzione sono risultate essere la soluzione numero uno per 7 delle 11 sfide incluse nel sondaggio.

L’istruzione e l’apprendimento sono stati evidenziati come l’area della società più bisognosa di essere ripensata alla luce della pandemia di Covid-19 (47%), seguita dal rapporto tra uomo e natura (45%) e dalla cooperazione scientifica e condivisione della ricerca (40%).

L’Unesco conclude: «Presi insieme, i risultati suggeriscono non una mancanza di apprezzamento dell’importanza del multilateralismo, ma piuttosto una crisi di fiducia nella sua efficacia».

Insomma, ancora una volta il problema sono la politica e le politiche che, cercando di essere in sintonia con l’opinione pubblica, in realtà ne sono lontane, soprattutto dalle paure, dai bisogni e dalle speranze dei più giovani.