I lavori proseguiranno per tutto il mese di settembre, in attesa della nuova neve

Via dal ghiacciaio Presena i 100mila mq di teloni geotessili per proteggerlo dallo scioglimento

Lo strato di ghiaccio che si è salvato dallo scioglimento durante l’estate ha uno spessore che va dai 3 ai 4 metri

[10 Settembre 2020]

Sono stati stesi a giugno, adesso verranno rimossi e conservati in un deposito fino alla prossima primavera, quando torneranno in azione per ridurre lo scioglimento del ghiacciaio Presena dai raggi solari delle stagioni più calde: per almeno tutto il mese di settembre i tecnici del Consorzio Pontedilegno-Tonale saranno impegnati a togliere 100mila m² di teloni geotessili, preparando il ghiacciaio al ritorno della neve.

«Siamo felici degli ottimi risultati che i teli geotessili stanno dando – commenta Davide Panizza, presidente della società Carosello che fa parte del Consorzio – L’idea è nata nel 2008 a partire da un programma sperimentale con la Provincia autonoma di Trento e le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Grazie ai teli riusciamo a mantenere una temperatura inferiore, perché riflettendo la luce solare riescono a ridurre la temperatura della neve. Da un confronto tra la condizione del ghiacciaio registrata nel 2008 e quella attuale, emerge che oltre 50 metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento».

Anche quest’anno, lo strato di ghiaccio che si è salvato dallo scioglimento ha uno spessore che va dai 3 ai 4 metri.

La conferma della validità del progetto del resto era stata data già nel 2014 dall’analisi realizzata dai ricercatori universitari: «Il settore coperto con il geotessile ha evidenziato valori medi di albedo (l’unità di misura del potere riflettente di una superficie) di 0,64 contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale. Il settore coperto in media ha un assorbimento di energia solare del 36% mentre la superficie non coperta ha assorbito il 57% dell’energia solare. Complessivamente l’azione del telo nel modulare i flussi energetici radiativi assorbiti dal ghiacciaio porta, per il periodo di sperimentazione, ad una riduzione dell’ablazione del 52%».

Naturalmente, i teloni geotessili non bastano però a tutelare i ghiacciai italiani, che sull’arco alpino negli ultimi dodici anni hanno perso ben il 13% della superficie. Occorre frenare il riscaldamento globale, che in Italia corre già a velocità quasi doppia rispetto alla media globale, mentre le emissioni climalteranti a livello nazionale – anziché calare – sono rimaste pressoché stabili sui livelli del 2014.