A Firenze il premio ambientale Monito del Giardino calcola il contributo a km 0 alla lotta ai gas serra

Il verde urbano assorbe il 3% delle emissioni di CO2 italiane

[18 Aprile 2014]

Oltre a essere dei bellissimi e piacevoli arredi delle nostre città, o dei luoghi dove trascorrere il tempo lontani da caos, traffico e inquinamento, le ville e i giardini storici, i parchi urbani e le aree verdi cittadine  svolgono un ruolo importante nella lotta ai mutamenti del clima e per la riduzione delle emissioni di CO2.  Un contributo non  molto considerato  ma che rappresenta l’assorbimento di  circa 12 milioni di tonnellate annue di CO2, quasi il 3% delle emissioni totali dell’Italia.

Un dato che arriva alla vigilia dell’edizione 2014 dell’Earth Day, la giornata mondiale della Terra che si festeggia in tutto il mondo il 22 aprile, grazie al comitato scientifico del Monito del Giardino, il prestigioso premio ambientale promosso dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e realizzato dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e che verrà assegnato il 14 maggio prossimo a Firenze. Dal 2007, il ‘Monito del Giardino’ ha premiato 23 tra i più illustri ecologi e scienziati di fama internazionale, tra i quali la primatologa Jane Goodall e l’economista Robert Costanza. Scopo del “Monito” è premiare personalità di spicco del mondo ambientale e scientifico che abbiano offerto soluzioni e alternative per ridurre l’impatto antropico sull’ambiente e in particolare il problema dei cambiamenti climatici. L’edizione 2014 sarà dedicata alle energie rinnovabili e in particolare alla rivalutazione del patrimonio agro-forestale come risorsa energetica.

Monito del Giardino spiega che «Lo studio valuta che ogni ettaro di verde urbano, composto da un mix standard di alberi di medio e alto fusto, arbusti e prato, abbia un assorbimento medio presunto di 4,2 tonnellate di CO2 annue. Considerando che il verde che ricade nel territorio comunale dei capoluoghi di provincia è pari al 9,3% della superficie totale dell’Italia (dati Istat), quindi a 2milioni e ottocentomila ettari di verde urbano, si ricava che quasi 12 milioni di tonnellate di Co2 possano essere assorbite dal verde che orna le nostre citta. Un contributo importante, che tuttavia potrebbe essere notevolmente migliorato se le politiche locali e nazionali tendessero a valorizzare quella che viene ormai definita l’infrastruttura ecologica: la rete di veri e propri corridoi di biodiversità e isole di natura che forniscono servizi insostituibili per la salute dei cittadini e dell’ambiente. Solo il Parco monumentale Bardini di Firenze, protetto dalla Fondazione omonima, fornisce ai cittadini uno di questi servizi essenziali: un’oasi di fresco durante il picco di calore estivo che arriva fino a 6 gradi in meno rispetto alla temperatura media urbana nelle ore del tardo pomeriggio e della sera».

Secondo Giampiero Maracchi, climatologo e presidente del premio Il Monito del Giardino, «La definizione di “polmone verde” si adatta perfettamente al ruolo del verde pubblico e privato delle città italiane. Proprio chi si occupa di lotta globale ai cambiamenti climatici ha imparato ad apprezzare il contributo di piccoli e medi interventi di contrasto all’aumento medio della temperatura del Pianeta. La dimensione locale è quella su cui si innestano sia le politiche di mitigazione che quelle di adattamento al clima che cambia. Come dimostrano anche i dati e le raccomandazioni del rapporto Ipcc presentato in queste settimane, sarà importantissimo che le amministrazioni cittadine, oltre a quelle centrali, sviluppino iniziative mirate per l’assorbimento della CO2 e per la stabilizzazione del clima».