Nubifragio a Firenze: devastate produzioni ortofrutticole e capannoni

Legacoop Toscana adotta il Parco dell’Anconella

[4 Agosto 2015]

Le immagini di Firenze che circolano dopo il nubifragio sono soprattutto quelle della città ferita, ma l’evento meteorologico estremo che ha colpito i comuni di Firenze, Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli ha causato alle aziende agricole danni stimati in oltre un milione di euro, una cifra purtroppo destinata a crescere.

In un comunicato la Confederazione italiana agricoltori (Cia) sottolinea che il nubifragio «che si è abbattuto su Firenze nella serata dell’1 agosto ha letteralmente devastato le aziende agricole colpite. Danni fino al 100% delle produzioni ortofrutticole e capannoni distrutti, ma anche serre, magazzini e annessi agricoli: i danni più gravi sono per le aziende del comune di Firenze, ma si sono registrati gravi problemi anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli. La prima stima dei danni effettuata dai tecnici Cia può essere stimata in oltre un milione di euro, una cifra molto alta se si considera che sono numericamente poche le aziende agricole colpite. Per alcune di esse i danni toccano i 150mila euro».

Filippo Legnaioli, presidente Area metropolitana Cia Firenze e Prato e vicepresidente Cia Toscana, evidenzia: «Come accade ormai di frequente  questi fenomeni come la tromba d’aria dei giorni scorsi, colpiscono una zona circoscritta e in quel punto ci sono danni molto gravi per le aziende. E’ urgente modificare anche gli strumenti di risarcimento che oggi abbiamo a disposizione. La Cia Toscana chiederà l’attivazione dello stato di calamità, ma soprattutto chiediamo il ristorno del 100% dei danni. La frequenza di questo tipo di calamità (trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate, vento forte) che stanno martoriando sempre più spesso la Toscana e che colpiscono zone circoscritte ma con danni totali per le singole aziende, impongono di passare a nuovi strumenti di risarcimento che mettano al riparo le aziende agricole. Gli attuali strumenti non sono più sufficienti e le aziende agricole toscane rischiano per una tromba d’aria di dieci minuti di vedere distrutto il lavoro ed il reddito di un anno intero. Situazione non più sostenibile».

Se ci è permesso fare un’osservazione, orse questa necessità di rivedere le modalità di risarcimento, dopo un uragano a Firenze, andrebbe maggiormente legata alla consapevolezza che questo sconvolgimento climatico ha un nome e cognome: riscaldamento globale  e che i risarcimenti dovrebbero essere accompagnati da misure di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Intanto Legacoop Toscana risponde all’appello del sindaco di Firenze Dario Nardella e si dichiara disponibile  a «prendere in carico il recupero del Parco dell’Anconella, distrutto dall’uragano che ha investito Firenze sabato scorso».

In un comunicato Legacoop Toscana spiega che «La mobilitazione del mondo cooperativo seguirà forme di intervento che si decideranno a breve, con lo scopo di rendere il parco alla città il prima possibile. Nelle operazioni saranno coinvolte le cooperative forestali e quelle di settori affini. Non solo, le cooperative associate a Legacoop e i loro soci finanzieranno le spese per il ripristino del parco».

Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana, conclude: «Vediamo la città colpita profondamente dalla tempesta di sabato scorso, sia a livello materiale, sia a livello per questo abbiamo deciso di dare immediatamente il nostro contributo. Il parco dell’Anconella è un pezzo di storia della città ed è il polmone verde di tanti fiorentini. Appena terminati i lavori per rimuovere le piante cadute, inizieremo ad occuparci di ripiantare gli alberi per ridare forma al parco».