Un’altra ondata di eventi meteo estremi nell’Italia che non si protegge dal clima che cambia

Wwf: «È necessaria un’azione che consenta di ripristinare i servizi ecosistemici e aumentare la resilienza ambientale»

[9 Settembre 2022]

Dalla siccità alle alluvioni, l’alternanza degli eventi meteo estremi si sta facendo sempre più rapida in Italia, sull’onda di una crisi climatica che ha segnato in modo particolarmente intensa l’estate 2022: la più calda mai registrata in Europa.

«La regione mediterranea è e sarà interessata sempre più da ondate di calore e minori precipitazioni ma più intense e concentrate in pochi giorni – spiegano dal Wwf – È indispensabile avviare una politica di adattamento ai cambiamenti climatici che parta dalla gestione dell’acqua per la quale è indispensabile recuperare una regia unica, che può essere esercitata dalle Autorità di bacino attualmente depotenziate e marginalizzate, superando la frammentarietà della sua gestione. È necessaria altresì un’azione che consenta di ripristinare i servizi ecosistemici e aumentare la resilienza ambientale attraverso una diffusa azione di rinaturazione e l’utilizzo di Nature based solutions».

Il progetto di rinaturazione del Po, proposto dal Wwf e Anepla e inserito nel Pnrr, è un primo esempio. Ma le possibilità in campo sono molte: possono essere promossi interventi di drenaggio urbano sostenibile nelle nostre città, o Aree di infiltrazione naturali (particolari aree boscate progettate ad hoc) nella zone agricole per favorire la ricarica delle falde.

«Non esistono ricette semplici e a breve periodo, ma è necessaria una pianificazione seria di medio e lungo periodo che ci consenta di ripensare il nostro territorio in relazione ai cambiamenti climatici in atto», sottolineano gli ambientalisti del Panda.

La programmazione nazionale in materia però è bloccata da anni. Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) è fermo in bozza dal 2017, mentre oltre all’adattamento continua a slittare anche il contrasto alla crisi climatica.

Il Wwf evidenzia come «far fronte all’emergenza energetica tralasciando quella climatica è folle, tanto più quando coincide con la soluzione vera», il che conduce all’urgenza di  «virare il più rapidamente possibile verso il ticket vincente, fonti rinnovabili ed efficienza energetica, abbattendo le emissioni di gas serra e rendendoci indipendenti dai carburanti importati. Eppure, da parte del ministero della Transizione ecologica, anche nell’ultimo provvedimento (“Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas”) non si evince affatto una scelta a favore della soluzione amica del clima, ma ci si mantiene nell’ambito dell’energia fossile, vedendo le rinnovabili come fattore per “colmare la differenza con il gas non reperito”».