È stata la CO2 a sconvolgere il clima dell’Eocene, quando c’erano 14° C più di oggi

Il forcing di CO2 era simile a quello previsto dall'IPCC per il nostro caldo futuro

[27 Aprile 2016]

Secondo lo studio “Changing atmospheric CO2 concentration was the primary driver of early Cenozoic climate” pubblicato su Nature «La concentrazione di anidride carbonica atmosferica è stata il driver principale dietro i cambiamenti climatici globali che si sono verificati tra i 53 ei 34 milioni di anni fa».

Lo studio, , è il primo a risolvere il rapporto tra anidride carbonica (CO2) e clima durante l’Eocene, quando le temperature globali erano di circa 14 gradi centigradi più calde di oggi. Gli scienziati dell’università di Southampton che hanno guidato il team di ricerca britannico-statunitense, dicono che «Questo è un passo importante nella comprensione del clima antico e aiuterà gli scienziati a prevedere i futuri cambiamenti climatici».

Il team di ricerca ha  scoperto nuovi dati sulla CO2 analizzando antichi sedimenti oceanici e sottolinea che «I risultati supportano l’idea che l’elevato livello di CO2 sia stato responsabile del caldo estremo del primo Eocene e che il calo dei CO2 sia stato responsabile del successivo raffreddamento che alla fine ha portato alla costituzione delle odierne calotte polari».

La principale autrice dello studio, Eleni Anagnostou  del National Oceanography Centre di Southampton, ha evidenziato che «Non possiamo misurare direttamente le  concentrazioni di CO2 in un’epoca così lontana, invece dobbiamo contare indirettamente sulla presenza di “proxy” nei dati geologici In questo studio, abbiamo utilizzato la composizione chimica dei fossili marini conservati nei sedimenti per ricostruire i livelli antichi di CO2». Si tratta di foraminiferi, fossili di minuscole creature marine che durante l’Eocene vivevano vicino alla superficie dell’oceano e i loro gusci “catturavano”  la composizione chimica dell’acqua di mare in cui vivevano. Un’altra ricercatrice che ha partecipato allo studio, Eleanor John della  School of earth and ocean sciences dell’università di Cardiff. Spiega a sua volta che «I fossili di  foraminiferi hanno conchiglie belle e intricate. Siamo in grado di identificare e separare le varie specie, comprese quelle essenziali che vivevano al livello più alto del mare, dove la chimica è controllata dalla CO2 atmosferica».

Applicando tecniche geochimiche pionieristiche, sviluppate dall’università negli ultimi 5 anni, il team ha utilizzato isotopi dell’elemento di boro utilizzato nelle conchiglie come un proxy per il pH  per misurare l’acidità e per determinare così i livelli della CO2 atmosferica, hanno così scoperto che tra l’inizio dell’Eocene e il il tardo Eocene i livelli di CO2 si sono quasi dimezzati. Usando la nostra attuale comprensione del rapporto tra la temperatura della superficie del mare e la CO” a diverse latitudini, hanno anche dimostrato che i cambiamenti nella concentrazione CO” possono spiegare la gran parte del raffreddamento che si è verificato.

Gavin Foster, anche lui dell’università di Southampton  ha detto che «Questa ricerca può anche essere utilizzata per ottenere una migliore comprensione di come la Terra risponderà in futuro.ai  crescenti livelli di CO2. Dopo la contabilizzazione dei cambiamenti della vegetazione e di come i continenti erano organizzati in passato e correggendo l’effetto relativo della mancanza di banchise di ghiaccio nell’Eocene, abbiamo scoperto che la sensibilità del sistema climatico al forcing di CO2 nel caldo Eocene era simile a quello previsto dall’IPCC per il nostro caldo futuro»

La Anagnostou conclude: «Questo conferma che il mondo dell’Eocene era davvero un mondo a effetto serra, con la differenza principale il livello di CO2 era più alto di ora. Il confronto ci dà più fiducia nelle nostre previsioni sul futuro riscaldamento climatico a fronte del rapido aumento di CO2 antropica».