Siccità storica nel Rio Paranà: si può attraversare a piedi il confine fluviale tra Paraguay e Argentina (VIDEO)

Il secondo fiume dell’America del sud è in secca. La peggiore situazione idrica dal 1944

[12 Agosto 2021]

La storica secca del rio Paraná, il secondo fiume più grande del Sud America dopo il Rio delle Amazzoni, sta dimostrando drammaticamente come la siccità abbia impatti non solo sulle attività economiche legate al fiume ma anche sull’intero territorio che attraversa.

Sui social circola un  video (che pubblichiamo) che mostra come un gruppo di persone che attraversa a piedi il letto del grande fiume che fa da confine tra l’Argentina e il Paraguay. «Stiamo camminando sul letto del fiume Paraná. L’immagine è davvero molto triste», si dire a una donna mentre mostra le sponde di  San Marcos, in Paraguay, l’isola di Caraguatay e la periferia della città di Montecarlo, a nord di Tierra Colorada, nella provincia argentina di Misiones. La portata del Paranà è così ridotta che permette di vedere i sassi sul fondo del fiume e di percorrerlo a piedi in alcuni tratti.

Alla fine di luglio, il governo argentino ha dichiarato lo stato di emergenza idrica per 180 giorni nell’intera regione del bacino del Paraná, dove si è registrata la più importante diminuzione delle sue acque negli ultimi 77 anni.

Attualmente, nel porto di Paraná, il capoluogo della provincia di Entre Ríos, la portata del fiume è a -32 cm sotto il livello idrometrico, la più bassa dopo il record del 1944, quando raggiunse i -1,40 metri.

L’Instituto Nacional del Agua (INA) de Argentina ha definito la secca del Paraná «La peggiore dal 1944» e ha aggiunto  che «Probabilmente supererà presto questa emergenza storica». L’INA contempla 3 possibili scenari per i prossimi 4 mesi in diverse località fluviali, il terzo dei quali è il più critico e addirittura peggiore di quello verificatosi nel 1944.  Così, a novembre nel comune di Rosario il livello potrebbe raggiungere  i – 1,59 metri, rispetto ai -1,39 metri di 77 anni fa.

Questo disastro ambientale interessa le province argentine di Formosa, Chaco, Corrientes, Santa Fe, Entre Ríos, Misiones e Buenos Aires, per le quali il decreto presidenziale 482/21 stabilisce una serie di misure per «mitigare le conseguenze della grave situazione che genererà un’inondazione fluviale», Per questo il Così, il governo nazionale ha deciso di creare un Fondo de Emergencia Hídrica da circa 100 milioni di dollari che servirà, tra le varie misure, a garantire la fornitura di acqua potabile.

Oltre alla fornitura di acqua ed energia, si stimano già perdite milionarie per il settore produttivo. Il Paranà ha una grande importanza strategica, politica ed economica e secondo la Comisión Mixta Argentino–Paraguaya del Río Paraná è la principale via di integrazione del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay). Il bacino del Paranà comprende La Plata, l’area più popolata e industrializzata del Sud America.

Il corso d’acqua e le sue falde acquifere sotterranee forniscono acqua dolce a circa 40 milioni di persone in diversi paesi sudamericani, tra cui Brasile e Argentina. Bartoli sottolinea che «A sua volta, il Paranà riceve acqua dal fiume Paraguay, che ha tra le sue sorgenti principali l’area del Pantanal, una vasta zona umida nella regione del Mato Grosso nel sud del Brasile e in aree del Paraguay e della Bolivia che è stata a lungo interessata da una siccità estrema, dovuta in parte alla mancanza di pioggia».

La siccità in questa grande area sta colpendo il bestiame a causa della scarsa disponibilità e qualità del foraggio. Danneggia anche la pesca commerciale e artigianale perché ostacola la riproduzione, l’alimentazione e la sopravvivenza dei pesci, nonché il trasporto di merci e l’emungimento idrico per l’acqua potabile».

Guillermo Miguel, presidente del porto di Rosario, sul Paraná e circa 300 chilometri a nord-ovest di Buenos Aires, ha detto che «Le navi hanno dovuto ridurre il loro tonnellaggio di circa il 20% per continuare a navigare. La bassa portata del Paraná comporterà maggiori costi logistici poiché il carico di grano alla fine continuerà a partire attraverso altri porti, come il porto marittimo di Bahía Blanca, nella provincia di Buenos Aires». Nel 2019 sono state esportate da Rosario 79 milioni di tonnellate di cereali, farine e oli, rendendolo il più importante nodo portuale agro-export del mondo. secondo la Borsa di quella città.

Secondo un rapporto della Borsa di Rosario, la secca del Paranà a fine agosto costerà 315 milioni di dollari a al complesso agroindustriale del Gran Rosario, dato che ci saranno maggiori costi logistici tra trasporti e industria.

Il governo argentino ha detto che questa siccità estrema è dovuta al deficit di pioggia nei bacini brasiliani del Paraná e del fiume Iguazú. Ma le associazioni ambientaliste sostengono che «Le cause vanno al di là di una possibile siccità e che, tra gli altri fattori di origine antropica, sono legate all’inquinamento industriale, ai cambiamenti climatici, alla deforestazione e agli incendi boschivi, ai lavori di dragaggio, all’aumento della navigazione fluviale, alle dighe idroelettriche, all’espansione della frontiera agricola e zootecnica».

Jorge Bartoli, coordinatore dell’organizazione El Paraná NO se toca, ha detto qualche giorno fa all’Associated Press:  «Lo chiamiamo “il gigante bruno”.  Questo bene naturale ci manda chiaramente dei segnali che non è infinito. Il fatto che oggi sette province argentine siano nel pieno di un’emergenza idrica è uno scenario che nessuno immaginava».

Per Bartoli e altri ambientalisti, «L’inondazione che si è verificata dal 2020 riflette i problemi che il cambiamento climatico genera su questa risorsa idrica a causa di pratiche come la deforestazione dovuta all’avanzare della frontiera agricola».

Videogallery

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