Siccità in Afghanistan: minacciati i mezzi di sussistenza di 7 milioni di agricoltori

Anche pastori e allevatori afghani hanno bisogno di aiuti urgenti per contrastare le conseguenze della siccità

[31 Agosto 2021]

La Fao lancia un nuovo allarme per l’Afghanistan senza pace appena conquistato dai talebani e invoca un aumento graduale degli aiuti umanitari: «Il Paese, infatti, continua a essere colpito da una sempre maggiore siccità che minaccia i mezzi di sussistenza di oltre 7 milioni di persone che vivono di agricoltura e allevamento. Molte di queste persone fanno già parte dei 14 milioni di afghani (uno su tre), colpiti da insicurezza alimentare acuta, che necessitano di aiuti umanitari urgenti».

Le conseguenze combinate della grave siccità, degli effetti economici causati dalla pandemia di Covid-19 e gli enormi sfollamenti hanno colpito duramente le comunità rurali afghane, in particolare agricoltori e pastori, che sono la spina dorsale dell’economia nazionale. Produzione alimentare e mezzi di sussistenza in agricoltura sono sottoposti a enormi pressioni

Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha sottolineato che «Gli agricoltori e gli allevatori non devono essere dimenticati nell’attuale crisi umanitaria. E’ fondamentale dare subito un aiuto urgente agli agricoltori per contrastare gli effetti della siccità e di una situazione che, nelle prossime settimane e mesi, andrà peggiorando in vaste aree rurali dell’Afghanistan. Se non aiutiamo le persone più colpite dalla grave siccità, moltissimi si vedranno costretti ad abbandonare le loro terre, aumentando così il numero degli sfollati in determinate aree. Questa situazione minaccia di aggravare ancor più l’insicurezza alimentare e rappresenta un’ulteriore minaccia alla stabilità dell’Afghanistan».

In vista dell’ormai imminente semina del frumento autunnale, la Fao punta ad aiutare 250.000 famiglie di agricoltori vulnerabili (circa 1,5 milioni di persone). La semina inizia a fine settembre e in molte aree si protrae fino a ottobre. Ma con i fondi attualmente disponibili la Fao potrà aiutare solo 110.000 famiglie. Per finanziare il Piano di Emergenza contro la siccità in Afghanistan mancano 18 milioni di  dollari.

Attualmente, a causa della grave siccità, è previsto un raccolto inferiore del 20% rispetto a quello del 2020 e inferiore del 15% alla media dei raccolti. Quindi, il periodo di semina del frumento autunnale sarà cruciale per evitare un ulteriore aggravamento della sicurezza alimentare nazionale e per proteggere i mezzi di sussistenza agricoli, che sono vitali per milioni di afghani.

Rispetto al 2020, si prevede già un aumento di circa il 28% (equivalente a 3,6 milioni di tonnellate) del grande fabbisogno di cereali dell’Afghanistan (essenzialmente frumento e farina). Si teme anche che il sistema statale tradizionale di distribuzione delle sementi possa gravemente risentire della nuova situazione politica e che questo eserciti ulteriori gravissime pressioni sugli agricoltori afghani, già duramente colpiti.

Il rappresentante della Fao in Afghanistan, Richard Trenchard, avverte che «La finestra di opportunità per dare questo aiuto si chiuderà presto. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. Se gli agricoltori non riceveranno le sementi di cui hanno urgentemente bisogno entro la fine di settembre o l’inizio di ottobre, il periodo di semina del frumento autunnale non sarà rispettato, con conseguenze disastrose per milioni di afghani, sia agricoltori che consumatori. La Fao e i suoi partner stanno già sostenendo milioni di persone che vivono nelle zone rurali. Ma occorre fare molto di più. L’imminente periodo di semina del frumento autunnale rappresenta un punto cruciale. Se lo manchiamo, ci aspettano scenari disastrosi».

Anche i pastori e gli allevatori afghani hanno bisogno di aiuti urgenti per contrastare le conseguenze della siccità nella prossima stagione invernale. La Fa fa notare che «Le stime indicano tre milioni di capi a rischio. La protezione del patrimonio zootecnico diventa la massima urgenza per pastori e allevatori in tutto il paese». L’analisi condotta dalla Fao mostra che «Un’alta percentuale di allevatori e pastori marginali si trova in grave difficoltà; in mancanza di aiuti potrebbero ritrovarsi costretti a vendere i loro capi, a causa dell’aumento di prezzo di foraggi/mangimi, e ad abbandonare le loro terre».

Anche lo scenario a lungo termine si prospetta molto problematico. Secondo una recente ricerca della Fao, «Gli agricoltori e i pastori colpiti dalla siccità hanno bisogno, in genere, per recuperare totalmente, dai tre ai cinque anni. Un’altra crisi legata al frumento li colpirà molto duramente».

Nonostante la mancanza di finanziamenti e le difficoltà, la Fao sta aiutando la popolazione afghana e, secondo il suo Piano di azione umanitaria, punta ancora a sostenere 3,5 milioni di persone nel 2021. Operando con gli agricoltori vulnerabili e le loro famiglie, nel corso dei lavori preliminari all’inizio dell’anno, è riuscita a lanciare l’allarme riguardo al grave stato di siccità.

Anche i programmi Fao di aiuto tramite liquidità stanno sostenendo le famiglie più vulnerabili guidate da donne, persone con disabilità e anziani nelle aree rurali. La concessione di trasferimenti di denaro incondizionati aiuta a soddisfare i più immediati bisogni alimentari e di base.

Kaustubh Devale, a capo del Programma Fao di emergenza e resilienza in Afghanistan, conclude: «Grazie ai nostri partner, che hanno prestato ascolto a questo allarme, nel 2021 siamo riusciti finora a sostenere oltre un milione di persone in 30 province, rispettando scadenze critiche, con mezzi tecnici agricoli, mangimi, corsi di formazione in agronomia e aiuti basati su liquidità di denaro».