Prepararsi a crisi complesse e sovrapposte per costruire la resilienza dei paesi dell’Asia e del Pacifico

Covid, catastrofi naturali e crisi climatica aumentano il “rischio” nell’Asia - Pacifico

[26 Agosto 2021]

Mentre la regione dell’Asia – Pacifico si sforza di aumentare la resilienza delle sue popolazioni e delle sue economie, i Paesi che partecipano alla settima sessione del Committee on Disaster Risk Reduction dell’Economic and Social Commission for Asia and the Pacific (ESCAP) in corso a Bangkok sono stati invitati dall’organismo dell’Onu a intensificare i loro sforzi per «Prepararsi e affrontare crisi complesse e sovrapposte».

Armida Salsiah Alisjahbana, sottosegretaria generale Onu e segretaria esecutiva dell’ESCAP. Ha evidenziato che «Nonostante i progressi compiuti da molti Paesi nell’elaborazione di sistemi più solidi di allerta precoce e protezione reattiva – con molte meno persone che muoiono a causa di disastri naturali – la pandemia di Covid-19 ha dimostrato che, quasi senza eccezioni, i Paesi di tutto il mondo sono ancora impreparati ad affrontare molteplici crisi sovrapposte, che spesso si susseguono a cascata, con una che ne innesca un’altra. I cicloni tropicali, ad esempio, possono portare a inondazioni, che portano a malattie, che esacerbano la povertà. E’ necessario costruire una resilienza universale per affrontare le vulnerabilità che la pandemia ha evidenziato e per affrontare i crescenti livelli di disuguaglianza e povertà. Occorre un cambiamento di paradigma nella gestione del rischio di catastrofi, verso un focus sugli investimenti nella prevenzione e nella costruzione della resilienza».

Dall’inizio della pandemia, l’Asia – Pacifico è stata colpita da molteplici disastri naturali e biologici. Intanto, il cambiamento climatico ha continuato a riscaldare il mondo, esacerbando gli impatti di molti di questi disastri. Anche l’Asia-Pacific Disaster Report 2021Resilience in a Riskier World”, appena pubblicato, dimostra che «La pandemia, combinata con la persistente realtà del cambiamento climatico, ha rimodellato e ampliato il “rischio” disastri in Asia e nel Pacifico»e .sottolinea che «La capacità della gestione dei disastri e dei sistemi sanitari pubblici di rispondere a questo “ambiente a rischio esteso” determinerà il percorso della ripresa post-Covid-19 e oltre».

Il segretario generale dell’ International telecommunication union, Houlin Zhao, ha sottolineato che «E’ tempo che la regione Asia – Pacifico si affidi ancora di più alle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Sono fiducioso che i Paesi della regione avranno accesso all’opportunità unica presentata dal Covid-19 per accelerare la trasformazione digitale e sfruttare il ruolo storico delle TIC nell’affrontare le doppie sfide dei disastri legati al clima e del Covid-19».

Secondo l’ESCAP. «La triplice minaccia di malattie, disastri e cambiamenti climatici sta causando non solo notevoli difficoltà umane ma anche significative perdite economiche. Attualmente, le perdite medie annue legate ai disastri sono di 780 miliardi di dollari. Nello scenario climatico peggiore, questo potrebbe quasi raddoppiare, fino a circa 1,4 trilioni di dollari. La scelta di una strategia proattiva di adattamento ai rischi naturali e ad altri rischi biologici, con un costo annuo di 270 miliardi di dollari, sarebbe molto più conveniente».

Aprendo il summit ESCAP di Bangkok, la rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per la riduzione del rischio di catastrofi, Mami Mizutori, ha espresso sostegno al lavoro del Committee e ha ribadito «La necessità di un’azione immediata e decisiva per costruire la resilienza ai disastri. La serie di eventi meteorologici record dimostra che non possiamo permetterci il lusso di “aspettarli”: è necessario agire ora per affrontare questi rischi. Questo include l’aumento dei finanziamenti internazionali per la riduzione del rischio di catastrofi e l’adattamento al clima, in particolare per i Paesi che si trovano nella categoria dei meno sviluppati».

Il segretario generale della World meteorological organization, Petteri Taalas, ha sottolineato l’importanza di lavorare per la mitigazione del cambiamento climatico e ha concluso: «Tutto sommato, una mitigazione climatica di successo non influisce molto sulla nostra vita quotidiana, ma se falliamo con la mitigazione climatica, l’impatto si farà sentire per secoli, persino millenni».