Parte “Race to Zero”, la corsa italiana verso le emissioni zero

Promossa dall’ambasciata britannica a Roma in collaborazione con Italy for Climate per rendere imprese e territori protagonisti del cambiamento

[18 Dicembre 2020]

Parte oggi in Italia la campagna di promozione di Race to Zero, la corsa alle emissioni zero promossa dall’ambasciata del Fregno Unito in collaborazione con Italy for Climate, l’iniziativa italiana sul clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sostenuta da un gruppo di imprese virtuose (Chiesi, Conou, Davines, e2i energie speciali, ERG, illy, ING Italia).

Alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile spiegano che «Race to Zero è la campagna ombrello delle Nazioni Unite che mobilita tutti gli attori non governativi, cioè le imprese, le città, le regioni e le università, che stanno mettendo in campo impegni mirati alla neutralità carbonica e che vogliono essere leader di una maggiore ambizione climatica in vista della COP26, che si terrà a Glasgow nel 2021».

Come emerso anche il 12 dicembre durante il Climate Ambition Summit in occasione dell’anniversario dell’Accordo di Parigi, le emissioni net zero per il 2050 sono l’obiettivo climatico di riferimento diventato ormai imprescindibile. Negli ultimi mesi, sono stati sempre più numerosi i Paesi che hanno raccolto questa sfida annunciando impegni di carbon neutrality, compresa l’Unione europea che ha raggiunto l’accordo per la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, o come la Cina, il Giappone e la Corea del Sud, o il Regno Unito, che ospiterà la COP26 Unfccc in partnership con l’Italia, che ha annunciato un taglio delle emissioni entro il 2030. E tutti aspettano gli Stati Uniti che, con la nuova Presidenza Biden, rientreranno nell’Accordo di Parigi e potrebbero tornare protagonisti sul clima.

Race to Zero «vuole riunire e promuovere tutti gli attori “non governativi” che, pur non avendo un ruolo diretto negli Accordi globali, hanno messo in campo impegni “Net Zero” per decarbonizzare le loro attività prima del 2050. Oltre all’impegno di neutralità carbonica da raggiungere al più tardi entro il 2050, gli attori della campagna Race to Zero devono anche aver definito un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030, aver individuato un piano di azione da mettere in campo fin da subito ed essere disponibili a rendere pubblici i loro progressi».

L’Ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris, ha sottolineato che «Seppure le nostre preoccupazioni siano giustamente rivolte all’emergenza sanitaria del Coronavirus  non dobbiamo dimenticare che stiamo affrontando anche un’altra minaccia, quella del cambiamento climatico. E’ reale e sta accelerando. Italia e Regno Unito hanno, nella partnership per la COP26 e nelle rispettive presidenze del G20 e del G7, l’opportunità di influenzare l’agenda globale e portare tutti i governi mondiali a perseguire politiche di riduzione delle emissioni, di finanza climatica, di adattamento e resilienza. La nostra partnership con Italy for Climate e’ un’ulteriore conferma dello strettissimo rapporto che abbiamo con l’Italia, a livello istituzionale e non solo, e del fatto che entrambi i nostri Paesi ritengono che il successo della COP26 sia una massima priorità».

Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha ricordato che «La sfida della neutralità climatica, delle emissioni nette zero può essere vinta, ma occorre rapidamente passare dagli obiettivi dichiarati alle misure per raggiungerli, utilizzando al meglio le possibilità tecnologiche già disponibili con costi sostenibili. È indispensabile rafforzare il coinvolgimento e l’iniziativa diretta dei cittadini, delle imprese e delle città, oltre ai governi nazionali, perché la transizione alla neutralità climatica segna un cambio storico di civiltà, possibile solo con un’ampia partecipazione».

Attualmente fanno parte della campagna mondiale dell’Onu già 1.397 imprese, 454 città, 23 Regioni, 74 grandi investitori e 569 università, comprese 35 imprese, 10 università e 3 città metropolitane italiane.

Per gli organizzatori di Race to Zero, «Sono loro i veri protagonisti della “rivoluzione green” che coinvolge la società e l’economia, e sono loro che la campagna mira a coinvolgere sempre più. L’Italia, con la sua leadership nel campo della green economy, fornirà attraverso le sue imprese e territori un contributo importante alla campagna delle Nazioni Unite. Al contempo, i tanti attori italiani, piccoli e grandi, della green economy potranno trarre enormi vantaggi economici e reputazionali dall’adesione alla campagna globale di Race to Zero, con l’Italia che ospiterà gli eventi preparatori del Summit in qualità di partner del Regno Unito».

Con l’avvio della campagna di promozione di Race to Zero in Italia, Italy for Climate diventa un punto di riferimento importante dell’iniziativa delle Nazioni Unite nel nostro Paese. E’ attiva la pagina web informativa (http://italyforclimate.org/race-to-zero/), e sta partendo l’attività di promozione dedicata alle imprese e alle città che prevede anche l’organizzazione di due webinar in programma nei prossimi mesi.

La corsa alle zero emissioni è partita! Prossima destinazione Glasgow 2021.