Ocean Race Summit: Capo Verde in prima linea nella frontiera climatica

L’arcipelago colpito dalla siccità prova a diventare un’oasi di sostenibilità marina e terrestre

[23 Gennaio 2023]

Intervenendo all’Ocean Race Summit in corso a a Mindelo, nell’isola di São Vicente a Capo Verde, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha sottolineato che il piccolo Paese insulare al largo delle coste africane ed ex colonia portoghese «E’ partner fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Capo Verde è un partner nella costruzione di un mondo più equo e sostenibile e che negli ultimi 40 anni ha costantemente difeso la sostenibilità»

Guterres lo ha detto durante un’intervista concessa ai giornalisti insieme al premier conservatore capoverdiano José Ulisses Correia e Silva, durante la quale il capo dell’Onu ha ricordato che «Capo Verde è in prima linea per combattere gli effetti del cambiamento climatico. So che Capo Verde ha dovuto affrontare una grave siccità. L’innalzamento del livello del mare e la perdita di biodiversità e di ecosistemi rappresentano minacce esistenziali per questo e molti altri arcipelaghi. Sono profondamente frustrato dal fatto che i leader mondiali non prestino a questa emergenza, un’emergenza di vita o di morte, l’azione e gli investimenti necessari. Stiamo affrontando la battaglia della nostra vita e purtroppo la stiamo perdendo».

Guterres ha ricordato che la necessità di un’azione urgente per salvare il pianeta: «Il mondo sta per superare la soglia degli 1,5° Celsius. E se non si interviene raggiungerà i 2,8° C di riscaldamento globale entro la fine di questo secolo. Paesi come Capo Verde non hanno fatto nulla per contribuire alla crisi, ma ne stanno subendo le conseguenze. Sono più determinato che mai a cercare di rendere il 2023 un punto di svolta per le persone e per il pianeta. Promuovere la pace e la sicurezza, favorire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e ridurre le disuguaglianze, invertire la rotta rispetto alla crisi climatica. E per tutto questo, e molto altro, sono profondamente grato di avere dalla mia parte Capo Verde, un Paese che è un partner fondamentale che aiuta a costruire il percorso verso un mondo più giusto e più sostenibile».

In effetti, la poverissima Capo Verde ha investito nella blue economy ha convertito il debito in investimenti nella mitigazione climatica nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel suo intervento, Guterres ha citato gli obiettivi di protezione del mare del piccolo Paese africano. Il territorio di Capo Verde, un arcipelago di 10 isole il cui territorio è per il 99,3% Oceano Atlantico. Il premier capoverdiano Correia e Silva  è convinto che Capo Verde possa far sentire la sua voce sulla scena internazionale proprio grazie all’oceano. Dal 2015, quando delineato la sua Estratégia de investimento na economia azul, Capo Verde ha sviluppato progetti ed eventi incentrati sull’oceano e quest’anno collabora con la Ocean Race, una regata mondiale alla quale partecipano personalità di tutto il mondo, incluso Guterres.

Negli ultimi anni, molti pescatori capoverdiani nno notato un calo delle catture di pesci come lo sgombro e nel 2022 l’industria ittica del Paese ha registrato una riduzione delle catture di tonno. I risultati preliminari di uno studio delle Nazioni Unite dimostrano che entro il 2100  ci sarà una riduzione di diverse specie di tonno nel mare di Capo Verde. Nel bacino tra Senegal e Mauritania la riduzione potrebbe essere anche superiore al 45%. Si tratta di cambiamenti che avranno un profondo impatto sull’economia del Paese, che nel 2018 contava più di 6.200 persone impiegate nel settore della pesca.

Capo Verde è considerato uno dei 10 maggiori hot spot di biodiversità al mondo e da decenni le 24 specie di balene e delfini – quasi il 30% di tutte le specie di cetacei del mondo – che frequentano il suo mare attirano visitatori che fanno del turismo una delle principali fonti di economia di un arcipelago con meno di 600.000 abitanti dove nel 2022 sono arrivati 700.000 turisti. Il turismo rappresenta il 25% del PIL del Paese

Attualmente il 20% della produzione energetica del Paese proviene da fonti rinnovabili –  una delle più alte dell’Africa sub-sahariana -. e l’obiettivo è di arrivare al 50% entro il 2030.

La conferenza stampa di Guterres e Correia e Silva  è avvenuta di fronte alla facciata del  National Center ricoperta dalle forme circolari dei coperchi dei barili di petrolio dipinti con i colori primari. Un’installazione che è una dichiarazione sull’impegno del Paese per la sostenibilità, ma anche un richiamo alla grande migrazione; i capoverdiani all’estero sono più di 1 milione e questi barili sono spesso usati dagli emigrati  per inviare regali alle loro famiglie rimaste in patria.

Il premier capoverdiano ha sottolineato che «Le sfide climatiche sono sempre più forti e frequenti, ma abbiamo sempre affrontato difficoltà e trovato sempre il modo di superarle. Il mio Paese ha bisogno di conciliare le esigenze dell’economia, dell’ambiente, delle comunità, perché ha bisogno di queste risorse che producono ricchezza per il Paese».

Correia e Silva ha fatto un esempio di come questo può essere fatto: «Nella comunità di São Pedro, nell’isola di São Vicente, negli ultimi anni una parte della popolazione è passata dalla pesca alla fornitura di un servizio con il quale i turisti possono nuotare in sicurezza con le tartarughe».  Poi ha ricordato evidenziato una serie di iniziative per combattere l’inquinamento da plastica e promuovere l’economia circolare. Ha anche ricordato che «Cabo verde ha approvato una nuova legge “impegnativa” che disciplina la pesca e sta lavorando per estendere l’area protetta marina dal 6 al 30%. Vogliamo andare oltre, ma abbiamo bisogno di risorse per farlo».

Guterres ha evidenziato che « Abbiamo bisogno di giustizia per coloro che – come Capo Verde – hanno fatto poco per provocare questa crisi, ma che stanno pagando un prezzo pesante. Le nazioni povere non hanno ancora ricevuto l’impegno assunto nell’Accordo di Parigi dai Paesi ricchi di stanziare 100 miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico. Per quanto riguarda gli impatti climatici, c’era l’impegno a raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento, ma non abbiamo ancora visto un programma d’azione che ci permetta di essere certi che questo si concretizzerà. Invece il cosiddetto fondo verde ha funzionato con grande inefficienza e con difficoltà ad accedere alle piccole economie».

Rispondendo a una domanda sull’aumento degli investimenti militari nel mondo, Guterres ha detto che «Questo ostacola la lotta alla povertà. E’ chiaro che stiamo assistendo a una tendenza mondiale al riarmo. Non stiamo assistendo a una riduzione ma a un aumento delle spese militari. E questo è un altro fattore che limita la capacità di sostenere finanziariamente i Paesi in via di sviluppo. Spero che questo trend possa finire presto».

Fino a poco tempo fa, Capo Verde avrebbe potuto essere considerato un campione negli sforzi di riduzione della povertà tra i paesi subsahariani. Le stime della Banca mondiale mostrano che tra il 2015 e il 2019 i tassi di povertà erano diminuiti di 6 punti percentuali:  dal 41% al 35%.   Ma secondo i dati pubblicati dal World Food Programme (WFP) nel giugno 2022, il numero di persone colpite da insicurezza alimentare era ricominciato a salire: più di 46.000 donne, uomini e bambini – quasi il 10% della popolazione residente di Capo Verde – hanno dovuto affrontare un grave deterioramento della sicurezza alimentare tra giugno e agosto.   Questo rappresenta una minaccia per i progressi nello sviluppo fatti a fatica dal Paese negli ultimi anni. Capo Verde si è impegnato a eliminare la povertà estrema entro il 2026 e il 21 gennaio il primo ministro ha rassicurato il segretario generale dell’Onu che sta raggiungendo questo obiettivo. Ma ha ammesso che «Gli ultimi anni hanno reso tutto molto più difficile».

Il Segretario generale ha risposto: «So che per Capo Verde – proprio come altri piccoli Stati insulari in via di sviluppo che sono una priorità nella partnership e nell’azione delle Nazioni Unite – si trova ad affrontare grandi sfide, come le conseguenze della pandemia e, soprattutto, l’aumento del costo della vita, che ha sempre un impatto devastante sulla popolazione. L’innalzamento del livello del mare, la perdita di biodiversità e dell’ecosistema rappresentano minacce esistenziali per questo arcipelago, come per molti altri arcipelaghi».

Katya Neves, un’esperta della Fao che ha accompagnato Guterres e Correia e Silva nella visita a Santo Antão, dove, dopo cinque anni di intensa siccità, sono partiti diversi progetti di sviluppo sostenuti dall’Onu che stanno contribuendo a trasformare il settore agricolo di dell’isola più occidentale di Capo Verde. Ha detto a UN News che «La crisi dello scorso anno ha dato un nuovo senso di urgenza agli sforzi delle Nazioni Unite e delle sue agenzie. Possiamo raggiungere questi obiettivi e possiamo farlo migliorando il modo in cui viene attuata l’agricoltura».

Per molti anni dopo l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, il WFP ha fornito pasti a tutti gli studenti di Capo Verde. Ma nel 2007 il Paese è passato dalla categoria dei paesi meno sviluppati  a quella di paese a reddito medio-basso e, pochi anni dopo, il governo si è assunto il compito di rifornire le mense scolastiche e una delle decisioni prese è stata quella di acquistare localmente il 25% di tutto il cibo utilizzato nelle scuole.  Grazie a quella decisione è arrivato il primo grande test per l’Associação dos Produtores do Vale do Paúl, costituita di recente e che per l’intero anno scolastico 2021-2022 ha venduto tutte le banane consumate nelle scuole delle isole di Santo Antão e São Vicente. L’iniziativa ha raggiunto 20.000 studenti.  Ora l’associazione si sta organizzando e attrezzando meglio e, a fine mese, terrà la sua prima assemblea. A marzo, arriverà un test finale di produzione e commercializzazione: il cibo coltivato da questi contadini, lo stesso mangiato da Guterres,  sarà lavato e confezionato nei nuovi magazzini dell’Associação dos Produtores do Vale do Paúl, caricato sulle imbarcazioni e aggiungerà i bambini di altre isole di Cabo Verde. Un  progetto di agricoltura sostenibile, biologica e a scarso consumo idrico che verrà replicato in altri comuni. Presto l’esempio di Paúl aiuterà a sfamare circa 90.000 studenti, quasi il 20% della popolazione del Paese.