Nuovo minimo storico per l’estensione del ghiaccio marino in Antartide
Un Southern Annular Mode positivo e temperature di 1,5° C sopra la media a lungo termine
[17 Febbraio 2023]
Secondo Il National Snow and Ice Data Center Usa (NSIDC), «L’estensione del ghiaccio marino antartico sembra aver superato il minimo storico stabilito lo scorso anno. Con un paio di settimane in più probabilmente rimaste nella stagione dello scioglimento, si prevede che l’estensione diminuirà ulteriormente prima di raggiungere il suo minimo annuale. Gran parte della costa antartica è priva di ghiaccio, esponendo le banchise di ghiaccio che delimitano la calotta glaciale all’azione delle onde e a condizioni più calde».
Secondo i dati pubblicati dall’NSIDC) «Il 13 febbraio 2023, l’estensione del ghiaccio marino antartico è scesa a 1,91 milioni di chilometri quadrati (737.000 miglia quadrate. Questo ha stabilito un nuovo minimo storico, scendendo al di sotto del precedente record di 1,92 milioni di chilometri quadrati (741.000 miglia quadrate) stabilito il 25 febbraio 2022. Quest’anno rappresenta solo il secondo anno in cui l’estensione antartica è scesa sotto i 2 milioni di chilometri quadrati (772.000 miglia quadrate). Negli anni passati il minimo annuale si è verificato tra il 18 febbraio e il 3 marzo, quindi è previsto un ulteriore calo».
Gli scienziati sottolineano che «Da metà dicembre, l’estensione è ben al di sotto dei livelli della stagione di scioglimento dello scorso anno». Come avevano fatto notare in un post precedente, «Un Southern Annular Mode positivo ha portato a venti occidentali più forti della media. Insieme a un forte Amundsen Sea Low, le condizioni meteorologiche hanno portato aria calda nella regione su entrambi i lati della Penisola Antartica». Il Southern Annular Mode (SAM), è un fenomeno chiave nella regione antartica: descrive le variazioni della pressione atmosferica intorno all’Antartide che a loro volta influenzano i venti occidentali che soffiano intorno al continente. L’attuale fase fortemente positiva del SAM rafforza i venti occidentali prevalenti e li trascina verso i poli. L’aumento delle tempeste aiuta a rompere le banchise ghiacciate e a spingerle a nord in acque più calde, dove si sciolgono. I ricercatori ritengono che l’aumento dei trend positivi osservate nel SAM a lungo termine siano probabilmente legate alla presenza di un buco dell’ozono sopra l’Antartide e all’aumento dei gas serra nell’atmosfera. E’ probabile che il minimo record del ghiaccio marino antartico di quest’anno sia stato influenzato dalle temperature dell’aria insolitamente elevate a ovest e ad est della penisola antartica: 1,5° C al di sopra della media a lungo termine.
Comunque, al NSIDC dicono che «Questo ha in gran parte eliminato la copertura di ghiaccio nei mari di Amundsen e Bellingshausen e ha ridotto l’estensione del ghiaccio marino nel mare di Weddell nordoccidentale. Il ghiaccio marino è irregolare e quasi assente su un lungo tratto della costa dell’Antartide affacciata sul Pacifico. Studi precedenti hanno collegato la bassa copertura di ghiaccio marino a sollecitazioni indotte dalle onde sulle banchise di ghiaccio galleggianti che circondano il continente, portando alla rottura delle aree più deboli».
Le navi da ricerca, da crociera e da pesca riportano tutte un quadro simile nei mari intorno all’Antartide: la maggior parte dei settori è praticamente priva di ghiaccio. Solo il Mare di Weddell resta dominato da banchise ghiacciate.
Gli scienziati considerano il comportamento del ghiaccio marino antartico un fenomeno complicato che non può essere attribuito solo al cambiamento climatico. Osservando i dati satellitari disponibili degli ultimi 40 anni e passa, l’estensione del ghiaccio marino mostra antartico una grande variabilità. Una tendenza al ribasso verso quantità sempre minori di ghiaccio estivo è visibile solo negli ultimi anni.
Al NSIDC confermano: « Negli ultimi anni l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata molto variabile. Mentre il 2022 e il 2023 hanno registrato un’estensione minima record, 4 dei 5 minimi più alti si sono verificati dal 2008. Nel complesso, la tendenza dell’estensione minima antartica dal 1979 al 2023 è vicina allo zero. L’attuale tendenza lineare al ribasso nell’estensione minima antartica dal 1979 al 2023 è di 2.400 chilometri quadrati (930 miglia quadrate) all’anno, o 0,9% per decennio, che attualmente non è statisticamente significativo. Tuttavia, il forte calo dell’estensione del ghiaccio marino dal 2016 ha alimentato la ricerca sulle potenziali cause e se la perdita di ghiaccio marino nell’emisfero australe stia sviluppando una significativa tendenza al ribasso».
Jonathan Amos, corrispondente scientifico della BBC, ed Erwan Rivault, data designer, ricordano che «I modelli computerizzati avevano previsto che [il ghiaccio marino antartico] avrebbe mostrato un declino a lungo termine, proprio come abbiamo visto nell’Artico, dove l’estensione del ghiaccio marino estivo si è ridotta del 12 – 13% ogni decennio a causa del riscaldamento globale. Ma l’Antartico non si è comportato così. Fonti di dati diverse dai satelliti ci consentono di guardare indietro almeno fino al 1900. Queste indicano che il ghiaccio marino antartico era in uno stato di declino all’inizio del secolo scorso, ma poi ha iniziato ad aumentare. Recentemente ha mostrato una grande variabilità, con massimi invernali satellite record e ora anche minimi estivi satellitari record. In inverno [Australe], i banchi possono coprire 18 milioni di km quadrati (6,9 milioni di miglia quadrate) e oltre.
Per capire cosa sta succedendo è importante sapere quali sono le differenze tra i due Poli: quello artico è un oceano circondato da continenti, l’Antartide è un continente circondato dall’oceano. Questa differenza geografica fa sì che la crescita del ghiaccio invernale nell’Antartide ha molto meno ostacoli: se le condizioni lo consentono, le banchise possono svilupparsi molto a nord.
Amos e Rivault fanno notare che «Questo spiega le estensioni molto maggiori rispetto all’Artico, dove i massimi raramente ora superano i 15 milioni di km2. Ma la geografia significa anche che in molti luoghi il caldo estivo può inseguire il ghiaccio marino fino alla costa antartica. E poiché l’Antartide ha difficoltà a trattenere il ghiaccio di anno in anno, le sue banchise sono più sottili che nell’Artico – generalmente solo un metro o meno, contro i 3 – 4 metri per il ghiaccio longevo nel Polo Nord».
Passata l’estate australe, il ghiaccio marino antartico ricomincerà a crescere ed è molto importante che lo faccia: il congelamento dell’acqua di mare sulla superficie dell’oceano espelle il sale, rendendo l’acqua sottostante più densa e facendola affondare, si tratta di un elemento essenziale del motore che aziona il grande trasportatore oceanico, il movimento di massa dell’acqua che aiuta a regolare l’energia nel sistema climatico. Inoltre, il ghiaccio marino è estremamente importante anche per la vita nei Poli e in Antartide, le alghe che si formano sul ghiaccio sono una fonte di cibo per il krill, i piccoli crostacei che sono una risorsa alimentare di base per balene, foche, pinguini e altri uccelli marini. La banchisa glaciale è anche un importante sito per il riposo e la riproduzione di alcune specie animali di grande importanza ecologica per l’Antartide.