Nell’Ue continua il calo delle emissioni di gas serra. L’Italia è più lenta della media

Rapporto EEA conferma il raggiungimento dell'obiettivo 2020, ma così raggiungere il 55% sarà duro

[31 Maggio 2022]

Secondo il rapporto “Annual European Union greenhouse gas inventory 1990–2020 and inventory report 2022”, che contiene i dati ufficiali sulle emissioni di gas serra che l’European environment agency (EEA) ha presentato  al segretariato dell’United Nations framework convention on climate change (Unfccc), «L’Unione Europea ha continuato a registrare sostanziali riduzioni delle emissioni di gas serra nel 2020, registrando un calo dell’11% rispetto al 2019».

L’EEA dice che «I dati confermano una tendenza al ribasso trentennale  che ha portato l’Ue a raggiungere l’obiettivo 2020 di ridurre le emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990».

Nel complesso, la riduzione del 2020 è stata la maggiore nell’Ue dal 1990 e le emissioni totali di gas serra hanno raggiunto il livello più basso dal 1990, La riduzione complessiva delle emissioni di gas serra nel 2020 è stata del 34% rispetto all’anno base 1990, ovvero 1,94 miliardi di tonnellate di CO2e (anidride carbonica equivalente).

L’Ue aveva già ridotto del 26%  le sue emissioni nel 2019  e  aveva raggiunto  l’obiettivo del 20% prima dell’avvio dei lockdown per la pandemia di Covid-19 che hanno ulteriormente inciso sui livelli di emissioni. Nel periodo 2019 – 2020 l’Ue e il Regno Unito hanno fatto segnare un calo dell’8,5% di emissioni di gas serra.

Quasi tutti gli Stati membri dell’Ue hanno ridotto le emissioni rispetto al 1990 e hanno contribuito alla performance complessiva positiva dell’Ue. Il Regno Unito e la Germania hanno rappresentato il 47% delle riduzioni nette totali negli ultimi 30 anni.

Le cose non vanno altrettanto bene per l’Italia che è ben sotto la media europea con il 26,7% in meno di emissioni nel periodo 1990 – 2020 anche se il calo delle emissioni nel periodo 2019-2020 è stato leggermente più alto della media europea: 8,9%.  E’ evidente che – soprattutto epurando i dati del periodo dei lockdown dal trend generale –  il nostro Paese  ha ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli altri Paesi più virtuosi e per rispettare gli obiettivi europei con i quali, comunque, anche il resto dell’Europa sembra in gran parte faticare a stare al passo per raggiungere un taglio delle emissioni di gas serra del 55%.

L’EEA fa notare che «I fattori chiave che hanno portato alla riduzione delle emissioni negli ultimi tre decenni includono l’uso crescente di energie rinnovabili, l’uso di combustibili fossili a minore intensità di carbonio e il miglioramento dell’efficienza energetica, i cambiamenti strutturali nell’economia, la minore domanda di riscaldamento dovuta agli inverni più caldi in Europa. Anche l’effetto della recessione economica del 2020 innescata dai lockdown del Covid-19 ha avuto un impatto sostanziale sulla riduzione delle emissioni nel 2020. Tutti i settori hanno ridotto le emissioni ad eccezione dei trasporti , della refrigerazione e del condizionamento (sebbene questi ultimi siano in diminuzione negli ultimi anni). Le riduzioni sono state maggiori per le industrie manifatturiere e l’edilizia, la produzione di elettricità e calore, la produzione di ferro e acciaio (comprese le emissioni legate all’energia) e il riscaldamento residenziale».

Dal rapporto emerge che «Diverse politiche (sia dell’Ue che specifiche per paese) hanno contribuito alla riduzione complessiva delle emissioni di gas serra, comprese le politiche agricole e ambientali chiave negli anni ’90 e le politiche climatiche ed energetiche negli ultimi 15 anni dal 2005».