Nel Corno d’Africa la situazione è già catastrofica. Oms: la peggiore insicurezza alimentare degli ultimi decenni

Aumento della migrazione perché le popolazioni si spostano in cerca di cibo e pascoli

[3 Agosto 2022]

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha avvertito che «Il Grande Corno d’Africa sta vivendo una delle peggiori crisi di fame degli ultimi 70 anni: «Nella regione, più di 37 milioni di persone stanno affrontando la fame acuta, con circa 7 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni gravemente malnutriti».

Anche se trovare cibo e acqua potabile e pulita è la priorità assoluta, l’Oms ha sottolineato che «E’ necessario garantire una forte risposta alle emergenze sanitarie per evitare malattie e decessi prevenibili».  Ma c’è urgente bisogno  di 123,7 milioni di dollari per rispondere ai crescenti bisogni sanitari e impedire che una crisi alimentare si trasformi in una crisi sanitaria.

Per Ibrahima Soce Fall, vicedirettore generale dell’Oms per la risposta alle emergenze, «La situazione è già catastrofica e dobbiamo agire ora. Non possiamo continuare con questa crisi di sottofinanziamento».

Il Grande Corno d’Africa comprende Gibuti, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Etiopia, Uganda e Kenya e, secondo l’appello dell’Oms “Regional Emergency Response Appeal for the Greater Horn of Africa”

nella regione il cambiamento climatico, le guerre, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e la pandemia di Covid-19 hanno aggravato una delle peggiori siccità degli ultimi decenni.

Sophie Maes, incident manager dell’Oms, ricorda che «Ora siamo alla quarta stagione in cui  la pioggia non è arrivata come previsto e si stima che anche una quinta stagione fallirà. Nei luoghi in cui c’è siccità il problema continua a peggiorare. In altri luoghi come il Sud Sudan, ci sono stati tre anni di inondazioni consecutive con quasi il 40% del Paese allagato. E stiamo vedendo qualcosa che peggiorerà nel prossimo futuro».

L’Oms prevede che «Nei prossimi mesi Oltre 37 milioni di persone nella regione raggiungeranno il terzo livello della scala di classificazione dell’Integrated Food Security Phase Classification scale (IPC3) e superiore. Questo significa che la popolazione è in crisi e solo marginalmente in grado di soddisfare il fabbisogno alimentare minimo esaurendo i mezzi di sussistenza essenziali o attraverso strategie di gestione della crisi».

Gli effetti della siccità sono particolarmente gravi nell’Etiopia orientale e meridionale, nel Kenya orientale e settentrionale e nella Somalia meridionale e centrale.

Nel Sud Sudan l’insicurezza alimentare ha raggiunto i livelli più estremi dall’indipendenza nel 2011, colpendo  8,3 milioni di persone, il 75% della popolazione, che affrontano una grave insicurezza alimentare.

L’Oms mette in guardia sugli effetti catastrofici a cascata che una tragedia clikmatica <, geopolitica e umana come questa potrebbe causare e che probabilmente sta già causando: «La malnutrizione acuta porta a un aumento della migrazione poiché le popolazioni si spostano in cerca di cibo e pascoli. E le distruzioni spesso provocano il deterioramento dell’igiene e dei servizi igienici poiché i focolai di malattie infettive, come il colera, il morbillo e la malaria, sono già in aumento.  Inoltre, una copertura vaccinale debole e servizi sanitari con risorse insufficienti potrebbero vedere un diffuso aumento del numero di focolai di malattie nei Paesi e oltre i loro confini. L’assistenza ai bambini gravemente malnutriti con complicazioni mediche subirà un grave impatto e comporterà alti tassi di mortalità infantile.  Le interruzioni nell’accesso all’assistenza sanitaria possono aumentare ulteriormente la morbilità e la mortalità, poiché le condizioni di emergenza costringono le popolazioni a modificare il loro comportamento di ricerca della salute e a dare priorità all’accesso a risorse salvavita come cibo e acqua».

Sembra l’inferno, ma è qui e oggi, anche in Paesi che sono stati parte dell’impero coloniale fascista e che ci siamo dimenticati, tanto da non meritarsi nemmeno un minuto in televisione, tra le elezioni, la guerra in Ucraina e le disavventure amorose di qualche Vip.