Migranti: il modello Toscana regge all’urto

I profughi verranno utilizzati per interventi in campo ambientale e messa in sicurezza del territorio

[26 Agosto 2015]

Nonostante le difficoltà di gestione una catastrofe politica ed umanitaria che deve essere affrontata a livello nazionale, europeo e globale, il modello toscano dell’accoglienza regge e la Toscana, senza strepiti leghisti e piagnistei, si è attrezzata per affrontare gli arrivi di profughi previsti in questi mesi. La conferma di una strategia tranquilla e di “basso profilo” (ma eticamente ed umanamente altissimo rispetto ad altre Regioni)  a presentata dall’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, alla prima giunta regionale dopo la pausa estiva.

La Regione fornisce i numeri di quella che la propaganda razzuista e xenofba continua a resentare come un’invasione: «Si parla di 5.400 profughi, dati di una settimana fa, attualmente ospitati in 370 strutture, principalmente appartamenti privati e altre strutture messe a disposizione da aziende sanitarie, da amministrazioni comunali e anche dalla Chiesa: con quest’ultima, tra l’altro sta procedendo l’interlocuzione per individuare nuovi possibili strutture».

Bugli ha spiegato che «Il modello toscano sta nel rapporto tra queste due cifre La media è di circa 14 persone ospitate per struttura. È con questa dispersione sul territorio che si può gestire al meglio il problema dell’accoglienza, con soluzioni dignitose che rispondano a un’esigenza di solidarietà ma che allo stesso tempo non gravino sulle casse regionali ed evitino le speculazioni che si sono registrate in altre regioni».

Ad agosto gli arrivi in Toscana saranno 700, altrettanti profughi arriveranno a settembre e con l’arrivo dell’autunno e del maltempo  il flusso dei migranti dovrebbe drasticamente ridursi. «Complessivamente i profughi accolti, prima dell’arrivo della cattiva stagione che ridimensionerà gli arrivi via mare, si attesteranno sui 6500», dicono in Regione..

Bugli sottolinea: «Si parla insomma di un profugo da accogliere ogni 600 abitanti della Toscana questo è l’ordine del problema, assolutamente sostenibile, soprattutto se alla gestione dell’accoglienza parteciperanno anche le amministrazioni comunali che fino a questo momento non hanno individuato strutture idonee».

Anche qui le cose stanno cambiando: ai primi di luglio erano un centinaio i Comuni toscani che si rifiutavano di accogliere i profughi, ora, grazie anche al confronto con la Regione, sono una settantina.

In un comunicato si legge che «Per l’accoglienza la Regione sta provvedendo anche all’affitto di container, soluzione che non solo è sobria ma che potrà realizzarsi anche senza aggravio di costi per l’amministrazione regionale».

Il nuovo obiettivo della Giunta Rossi è quello di coinvolgere i profughi in lavori di pubblica utilità, come già accaduto con i migranti a Pisa, Firenze e in altre aree colpite dai recenti nubifragi. «Si sta pensando a interventi in campo ambientale, in particolare nel settore della messa in sicurezza del territorio», spiegano in Regione e, già questa settimana, il presidente Enrico Rossi ha in programma incontri per discutere su progetti specifici.