Mezzo miliardo di bambini sono già esposti a frequenti ondate di caldo

Unicef: «Entro il 2050, tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un'alta frequenza di ondate di caldo»

[26 Ottobre 2022]

Secondo il rapporto “The coldest year of the rest of their lives – Protecting children from the escalating impacts of heatwaves» pubblicato dall’United Nations Children’s Fund (Unicef) in collaborazione con la Data Collaborative for Children e il movimento africano Rise Up, «559 milioni di bambini sono esposti ad un’alta frequenza di ondate di cado. Inoltre, 624 milioni di bambini sono esposti a una delle altre tre condizioni di caldo elevato: durata elevata dell’ondata di caldo, gravità elevata dell’ondata di caldo  o temperature estremamente elevate».

La direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, ha commentato: «La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e sta già provocando un tributo devastante sulla vita e sul futuro dei bambini. Gli incendi e le ondate di caldo di quest’anno che hanno colpito l’India, l’Europa e il Nord America sono stati l’ennesimo esempio che fa riflettere sull’impatto del cambiamento climatico sui bambini».

Le ondate di caldo sono dannose soprattutto per i bambini, perché hanno una minore capacità di regolare la loro temperatura corporea rispetto agli adulti. L’Unicef fa notare che «Più i bambini sono esposti a ondate di caldo, maggiori sono le loro probabilità di avere problemi di salute, comprese malattie respiratorie croniche, asma e malattie cardiovascolari. I neonati e i bambini piccoli sono esposti a più alti rischi di mortalità legata al caldo. Le ondate di caldo possono avere effetti sull’ambiente in cui vivono i bambini, la loro sicurezza, nutrizione e accesso all’acqua, sull’istruzione e sul loro sostentamento futuro».

Non a caso il rapporto, pubblicato a due mesi dalla fine di un anno durante il quale le ondate di caldo hanno battuto ogni record sia nell’emisfero meridionale sia settentrionale, si intitola “L’anno più freddo del resto della loro vita”, evidenziando così fi n da subito che le previsioni per i prossimi anni sono un aumento delle temperature e delle ondate di caldo a livello globale e le forti conseguenze delle ondate di caldo sui bambini e rilevando che «Anche mantenendo livelli più bassi di riscaldamento globale, in soli 30 anni saranno inevitabili ondate di calore più usuali per i bambini di tutto il mondo».

L’Unicef stima che «Entro il 2050, tutti i 2,02 miliardi di bambini nel mondo saranno esposti a un’alta frequenza di ondate di caldo, indipendentemente dal fatto che il mondo raggiunga uno “low greenhouse gas emission scenario”’ con un riscaldamento stimato di 1,7 gradi nel 2050, o un “very high greenhouse gas emission scenario”  con un riscaldamento stimato di 2,4 gradi nel 2050». I bambini delle regioni settentrionali dovranno affrontare gli aumenti più drammatici dell’elevata gravità delle ondate di caldo, mentre entro il 2050 quasi la metà di tutti i bambini in Africa e in Asia dovrà affrontare un’esposizione prolungata a temperature estremamente elevate superiori a 35° C.

La Goodwill Ambassador dell’Unicef Vanessa Nakate ha avvertito che «Questo avrà un impatto devastante sui bambini. Più i bambini sono esposti a ondate di caldo frequenti, più durature e più gravi, maggiore è l’impatto sulla salute, la sicurezza, l’alimentazione, l’istruzione, l’accesso all’acqua e i mezzi di sussistenza futuri». Dopo aver ricordato la tragedia climatica e umana della siccità nel Corno d’Africa dopo quattro stagioni piovose fallite, la Nakate ha denunciato che «Si stanno perdendo vite per cause prevenibili perché il mondo sta agendo troppo lentamente sulla mitigazione e non fornisce abbastanza supporto per l’adattamento. I bambini meno responsabili del cambiamento climatico ne stanno sopportando i costi maggiori. Sebbene l’Africa produca meno del 4% delle emissioni globali, subisce alcuni degli impatti  più brutali della crisi climatica. Quasi tutti i paesi stanno vivendo ondate di caldo mutevoli. Quello che ogni governo fa ora determinerà la sopravvivenza dei meno responsabili di questa crisi: i nostri bambini e i nostri giovani».

I risultati di questo rapporto sottolineano «Il bisogno urgente di adattare i servizi su cui i bambini fanno affidamento all’inevitabile impatto del riscaldamento globale. Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di continuare a mitigare gli effetti peggiori delle altre condizioni di caldo elevato, per prevenire gli impatti peggiori delle altre misure di riscaldamento, tra cui ondate di calore più lunghe e più calde e temperature estreme più elevate».

La Russell ha concluso: «La colonnina di mercurio sta aumentando e così anche l’impatto sui bambini. Già adesso, 1 bambino su 3 vive in paesi che affrontano temperature estremamente elevate e circa 1 su 4 è esposto a un’alta frequenza di ondate di calore. Questo dato potrà solo peggiorare. Ancora più bambini subiranno le conseguenze di ondate di calore più lunghe, calde e frequenti nei prossimi 30 anni, minacciando la loro salute e il benessere. Quanto saranno devastanti questi cambiamenti dipenderà dalle azioni che intraprendiamo adesso. Come minimo, i governi devono limitare urgentemente il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius e raddoppiare i fondi per l’adattamento climatico entro il 2025. Questo è l’unico modo per salvare le vite il futuro dei bambini e il futuro del pianeta».