11.500 piante saranno messe a dimora nella piana fiorentina entro l'estate
Meeting Diritti Umani 2019 a Firenze: con l’aiuto della scienza possiamo combattere i cambiamenti climatici
Rossi: presto il Piano d'azione per la Toscana Carbon Neutral entro il 2030. «Geotermia importantissima risorsa»
[10 Dicembre 2019]
Parlando di fronte a oltre 7,000 studenti che partecipano al 23esimo Meeting dei Diritti Umani a Firenze che il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, ha detto: «Avanti con la scienza e la tecnica, avanti con la conoscenza fugando le paure e la tentazione alla regressione: solo così possiamo portare avanti una lotta efficace ai cambiamenti climatici. Nel giorno della Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo che porta la data 1948, il primo diritto dell’uomo è che siano conservate sul nostro pianeta Terra le condizioni di sopravvivenza della specie umana. E credo sia opportuno che i giovani siano ben informati su questo tema e possano vedere le possibilità di intervento, possano vedere ciò che si può costruire. Le questioni vanno affrontate con la scienza e con la tecnica e quella di oggi è una giornata importante per i giovani e per tutti noi».
Poi Rossi ha poi annunciato che, dopo la pausa natalizia, la Regione presenterà il Piano d’azione per la Toscana Carbon Neutral entro il 2030, «con lo scopo di ridurre le emissioni di Co2 lavorando sul risparmio energetico, sull’economia circolare, sulla mobilità dolce, sulla geotermia, importantissima risorsa che allo stato attuale contribuisce al 30% alle energie rinnovabili. La geotermia è un’energia alternativa soprattutto se si catturano le emissioni di Co2 come stiamo facendo, quindi la geotermia può passare dal 30 al 60%, compresa la bassa e la media entalpia. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, le azioni di assorbimento della Co2 che abbiamo già rilasciato. L’obiettivo a cui stiamo già lavorando è quello della piantumazione di alberi nella Piana, tra Firenze e Prato. Vogliamo sviluppare un piano che consenta di piantumare attorno a Firenze tanti alberi così da consentire di diminuire la Co2 e ripulire aria in modo decisivo. Grazie a tutte queste azioni la Toscana insieme a poche altre regioni a livello europeo può darsi ragionevolmente l’obiettivo di neutralità di emissioni entro il 2030, una cosa importante per combattere i cambiamenti climatici e creare una prospettiva per il futuro».
Il Mandela forum era al completo con classi che arrivano da tutta la Toscana e che hanno seguito un percorso sull’ambiente a scuola grazie anche all’intervento di Oxfam e migliaia di luci di smartphone brillavano nella platea del Mandela, durante l’intervento del climatologo Roberto Buizza che ha detto ai ragazzi «Se siete d’accordo che bisogna diminurie l’emissione di gas serra, accendete il telefonino. Convincete i vostri genitori, gli amici, i politici che bisogna risolvere il problema il prima possibile» e dai telefonini sono partiti migliaia di messaggi.
Buizza, fisico all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e coordinatore dell’iniziativa federata sulla climatologia con Scuola Normale Superiore e Scuola IUSS Pavia, che ha già raccolto 250 adesioni da parte di scienziati e intellettuali, ha parlato degli effetti del riscaldamento globale: «Un effetto che sta aumentando a causa dei comportamenti dell’uomo, ma che sempre e solo l’uomo può limitare invertendo la tendenza. Come? Cambiando gli stili di vita, a partire dal modo di alimentarsi, di scaldarsi e rinfrescarsi, da come ci spostiamo».
Molto seguito anche l’intervento di Stefano Mancuso, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale che ha ricordato che «Le piante sono la vita stessa del pianeta, gli animali costituiscono solo lo 0,3% cento della biomassa. Tra qualche anno vi troverete ad affrontare un ambiente molto diverso, la sfida del cambiamento climatico è la grande sfida dell’umanità e per ora abbiamo ascoltato solo buone intenzioni. Bisogna agire in maniera pratica e la pratica ci dice che se noi piantiamo mille miliardi di alberi nel nostro pianeta riusciremo a invertire il cambiamento climatico. Altrimenti, quando avrete 60 anni vi troverete con quattro gradi di temperatura in più e questo vuol dire che Firenze avrà la temperatura di Tripoli e Catania il clima del Sahel. Mille miliardi di alberi richiedono una superficie grande come gli Stati Uniti, ma questa superficie va trovata. Altre nazioni come la Nuova Zelanda e l’Irlanda si stanno muovendo e noi cosa stiamo facendo? Le piante possono cambiare il nostro mondo: voi potete essere il motore del cambiamento e ognuno di voi può piantare un albero».
Una sfida raccolta da Rossi r che ha annunciato: «11.500 piante saranno messe a dimora nella piana fiorentina entro l’estate. La potenza di un bosco vero e proprio che sarà in grado di assorbire circa 270 tonnellate all’anno di Co2. E’ partito così il progetto Parco della Piana, che ad oggi vede già 1500 arbusti, il primo nucleo di un nuovo polmone verde. Il contributo della Toscana a frenare la crescita della temperatura del pianeta parte anche da qua, Poiché parliamo di bilancio emissivo formato da un lato dalla riduzione delle emissioni e dall’altro del maggior incremento di assorbimento della Co2, vogliamo impegnarci per prima cosa con un programma di piantumazioni da realizzare nelle città come “filtri” in grado di assorbire la C02 emessa».