Maltempo, in due ore e mezzo nel Reggiano è caduta 1/6 della pioggia complessiva annui

Coldiretti: «La tempesta di piena estate conferma la tendenza alla tropicalizzazione»

[6 Luglio 2020]

L’imponente tempesta d’estate che nei giorni scorsi ha spazzato l’Italia dalla Lombardia alla Puglia ha portato vento forte, trombe d’aria, temporali intensi e grandinate con chicchi grossi come albicocche, ma soprattutto bombe d’acqua che hanno colpito il territorio a macchia di leopardo.

Caso esemplare quello dell’Emilia-Romagna, illustrato dai dati raccolti dall’Anbi, l’associazione nazionale che riunisce i consorzi di bonifica: «In poco più di 2 ore a Reggio Emilia sono caduti quasi 140 millilitri (ml. 138,80 per la precisione) a Bagnolo circa 100, a Villa Argine 80 millilitri e a Case Cervi 120 millilitri. Si è trattato di quantitativi assolutamente eccezionali, di cui non si ha memoria negli ultimi 50 anni; basti pensare che la piovosità media annua di Reggio Emilia si aggira tra i 750/800 millilitri. In sostanza, in 150 minuti è caduta sul Reggiano 1/6 della pioggia complessiva annua».

Pesanti ovunque i danni nelle campagne. In Puglia colpiti il Salento e il Tarantino, dove l’improvvisa ondata di maltempo – spiegano gli agricoltori della Coldiretti – ha allagato i campi e la violenta grandinata ha provocato gravi danni su vigneti di uva da tavola e da vino, sugli agrumi e sugli ortaggi, mentre il vento forte ha spezzato i rami degli ulivi. Al nord duramente danneggiati il mais ma anche l’orzo e il grano pronti per la trebbiatura e le coltivazioni di pomodori, meloni, angurie e le verdura di stagione nonché i frutteti prossimi alla raccolta. Danni anche negli alpeggi in alta quota come in Val Brembana in Lombardia dove per i forti temporali una coltre di ghiaccio ha distrutto i prati necessari per alimentare le mucche al pascolo.

«La tempesta di piena estate conferma la tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio».