Londra, la polizia arresta più di 120 attivisti di Extinction Rebellion

Arrestati per aver bloccato il traffico nel centro di Londra. «Non ci arrenderemo»

[16 Aprile 2019]

Mentre era in corso il secondo giorno di blocco del traffico in un’area centrale di Londra, da parte degli attivisti di Extinction Rebellion  accampatisi durante la notte tra Waterloo Bridge, Parliament Square e Oxford Circus, è intervenuta la polizia e ha arrestato più di 120 attivisti climatici.

Secondo la polizia di Londra il blocco del traffico causato dalle proteste di  Extinction Rebellion  ha danneggiato  500.000 persone a causa della deviazione di 55 linee di autobus a Londra. Transport for London ha avvertito gli utenti degli autobus che le linee sarebbero state interrotte o avrebbero funzionato a singhiozzo.

La maggior parte degli attivisti è stata arrestata con l’accusa di reati contro l’ordine pubblico, mentre 5 persone sono sospettate di aver vandalizzato la sede  centrale della Shell. Dopo che ieri avevano causato un blocco totale del traffico, agli attivisti è stato ordinato di limitare le loro proteste e il campeggio a Marble Arch, Secondo la Polizia, «Le continue dimostrazioni stanno causando gravi interruzioni ai trasporti pubblici, alle imprese locali e ai londinesi che desiderano svolgere le proprie attività quotidiane. In questo momento abbiamo fatto un totale di 122 arresti … 117 sono avvenuti sul ponte di Waterloo la scorsa notte e nelle prime ore di questa mattina».

Extinction Rebellion , che chiede al governo di ridurre le emissioni di carbonio a zero entro il 2025, vuole «bloccare Londra»” fino al 29 aprile con una serie di proteste e oggi ha chiesto rinforzi per mantenere il blocco stradale al Waterloo Bridge. Centinaia di manifestanti hanno cercato di ostacolare la polizia che voleva sloggiarli. I leader di questa organizzazione ambientalista “radicale” dicono che proteste simili si sono svolte in più di 80 città in 33 paesi e le manifestazioni di oggi a Londra prevedevano discorsi in piazza del Parlamento su come affrontare il cambiamento climatico.

Naturalmente la protesta “selvaggia” ha fatto arrabbiare chi per lavoro doveva raggiungere il centro di Londra, ma i manifestanti ribattono che la loro protesta è in difesa delle persone più vulnerabili e meno responsabili dei cambiamenti climatici.

Va anche detto che la Polizia finora non ha usato davvero le maniere forti e lo stesso governo conservatore britannico in una nota ha detto di condividere la «passione della gente nel combattere il cambiamento climatico e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future».

Rispondendo alle accuse di Extinction Rebellion, un portavoce del Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Governo ha dichiarato che «Dal 1990 il Regno Unito ha tagliato le sue emissioni del 44%. bbiamo chiesto ai nostri esperti indipendenti sul clima di fornirci consigli su un obiettivo di emissioni nette zero e definire piani per la transizione verso veicoli low.carbon e ridurre significativamente l’inquinamento attraverso la nostra  Clean Air Strategy».

Ma Extinction Rebellion  non è per niente d’accordo: «I nostri leader ci hanno deluso. È tempo di ribellarsi – e ci divertiamo moltissimo a farlo – si legge nel comunicato che ha dato il via ai blocchi stradali –  La distruzione del clima e il collasso ecologico minacciano la nostra esistenza. Un altro mondo è possibile ed è a portata di mano. Daremo tutto ciò che abbiamo per arrivarci. Quindi stiamo mettendo ogni ostacolo e ci ritrooviamo in una ribellione reale contro questo sistema contorto per salvare noi stessi e il mondo naturale dall’estinzione (…) Bloccheremo la città, ci impegneremo nella disobbedienza civile, intraprenderemo azioni dirette».

Secondo gli attivisti climatici inglesi, il 15 aprile è iniziata «Una ribellione su vasta scala per chiedere un’azione decisiva da parte dei governi sulla crisi ambientale. Unisciti a noi mentre ci impegniamo in atti di disobbedienza civile non violenta contro i governi nelle capitali di tutto il mondo come parte della Ribellione Internazionale, Questa non è una marcia isolata: continueremo a farlo per tutto il tempo necessario, chiudendo le città giorno dopo giorno fino a quando non saranno soddisfatte le nostre richieste: 1. Raccontare la verità: perché il governo deve dire la verità su quanto sia mortale la nostra situazione, deve invertire tutte le politiche non in linea con quella posizione e deve lavorare a fianco dei media per comunicare l’urgenza del cambiamento, compreso individuare quello che devono fare  delle comunità e le imprese. 2. Carbon Net Zero entro il 2025: Il governo deve attuare politiche legalmente vincolanti per ridurre le emissioni di anidride carbonica nel Regno Unito fino allo zero netto entro il 2025 e intraprendere ulteriori azioni per rimuovere l’eccesso di gas serra atmosferici. Deve cooperare a livello internazionale in modo che l’economia globale funzioni su non più di mezzo pianeta di risorse all’anno. 3. Assemblea dei cittadini: Necessariamente, queste richieste richiedono iniziative e mobilitazioni di dimensioni e portata simili a quelle promulgate in tempo di guerra. Tuttavia, non crediamo che il nostro governo debba apportare i cambiamenti coraggiosi, rapidi e di lungo termine necessari per raggiungere questo obiettivo e non intendiamo conferire ulteriore potere ai nostri politici. Invece chiediamo a un’Assemblea dei cittadini di sorvegliare i cambiamenti, mentre ci alziamo dai rottami, creando una democrazia adatta allo scopo. Come parte della Extinction Rebellion (XR), gruppi di XR indipendenti, alleati e manifestanti scenderanno in piazza. Un piccolo numero di coraggiosi Conscientious Protector, attivisti di gruppi di affinità XR disposti a perdere la loro libertà per questa causa, commetteranno atti di disobbedienza civile pacifica per sconvolgere il business-as-usual che sta mandando la nostra specie sulla strada a senso unico verso l’estinzione».

Il comunicato/proclama termina con «Non scompariremo. Non moriremo. Non ci arrenderemo.  Ora è il momento di levarsi in piedi – per le persone e il pianeta. Ci vediamo per le strade, ribelli».