L’industria dei videogiochi si unisce per salvare il pianeta
25 grandi compagnie della gaming industry con l’Unep contro il riscaldamento globale
[18 Agosto 2020]
Nel dicembre 2019, mentre in Australia infuriavano i mega-incendi boschivi , i giocatori del videogioco Space Ace hanno contattato la casa produttrice chiedendo cosa potevano fare per dare una mano e la company londinese ha rapidamente effettuato un acquisto in-game su molti dei suoi titoli per dispositivi mobili, con tutti i proventi che sono andati a un’associazione ambientalista o a una umanitaria che stava intervenendo nell’area. In solo 4 giorni sono stati raccolti 120.000 dollari.
Deborah Mensah-Bonsu, ex head of content di Space Ape Games, che ora gestisce una sua società di consulenza che si occupa dell’utilizzo dei videogiochi con un impatto sociale, è convinta che «Questo ci dice solo quanto le persone vogliono fare del bene».
Ma ora l’industria dei videogiochi è pronta a rimboccarsi le maniche per fare ancora di più per il pianeta: nei giorni scorsi alcuni dei più grandi nomi del mobile gaming hanno rivelato una serie di missioni e messaggi a tema ambientale che saranno integrati in titoli popolari, come Angry Birds 2, Golf Clash e Subway Surfers per incoraggiare i giocatori a fare cose come combattere il cambiamento climatico o proteggere i lupi in via di estinzione. L’iniziativa fa parte di un’iniziativa dell’United Nations environment programme (Unep) per lavorare con gli sviluppatori di giochi per aumentare la consapevolezza sulle questioni ambientali più pressanti.
Sam Barratt, chief of education and advocacy dell’Unep, sottolinea che «I videogiochi sono uno dei più grandi mezzi di comunicazione del pianeta. Il nostro obiettivo è quello di supportare l’industria per incoraggiare i giocatori a essere istruiti, ispirati e attivi intorno all’agenda ambientale più ampia, e finora sembra funzionare».
Nel mondo, 2,6 miliardi di persone giocano ai videogiochi e un numero crescente di loro si sta interessando all’ambiente e alla conservazione. Nel rapporto “Playing for the Planet” dell’Unep si evidenziava che «I videogiochi potrebbero coinvolgere miliardi di persone a r contribuire a soluzioni alle sfide sociali e ambientali».
L’industria dei videogiochi ha un fatturato annuo di 140 miliardi di dollari, più di Hollywood, Bollywood e dell’industria musicale messe insieme. Nel 2017, 666 milioni di persone hanno guardato altre persone giocare su YouTube e Twitch, più del pubblico combinato di HBO, ESPN e Netflix. Secondo il rapporto dell’Unep, «Incanalare anche una piccola parte di quell’attenzione e dei ricavi dell’industria verso il pianeta creerebbe un impatto enorme nel mondo reale».
Nel 2019 Unep e GRID-Arendal hanno lanciato la Playing for the Planet Alliance della quale fanno parte 25 case produttrici di videogiochi – Bornholm Game Days, Creative Mobile, E-Line Media, Future Games of London, Google Stadia, Green Man Gaming, iDreamSky, Internet of Elephants, MAG interactive, Microsoft, Niantic, Pixelberry Studios, Playmob, Reliance Games, Rovio, Sony Interactive Entertainment, Space Ape, Sports Interactive, Strange Loop Games, Supercell, Sybo, Tigertron, Twitch, Ubisoft e WildWorks. – un’iniziativa che «mira a sfruttare il potere del gioco per incoraggiare l’azione sul cambiamento climatico». Il progetto ha raggiunto più di 970 milioni di giocatori. Aderendo all’alleanza, le società di video games prendono impegni che vanno dall’integrazione delle attivazioni green nei giochi, alla riduzione delle loro emissioni, al supporto dell’agenda ambientale globale.
All’inizio di quest’anno l’alleanza ha organizzato un Green Game Jam che ha visto 11 mobile game companies competere per aggiungere un elemento di sostenibilità a uno dei loro giochi esistenti, un cosiddetto “green nudge”. Gli obiettivi includevano chiedere ai giocatori di prendere impegni personali, come rinunciareala carne il lunedì o andare in bicicletta al lavoro, o progettare ambienti verdi, pannelli solari o auto elettriche nei giochi.
Space Ape, il cui gioco Transformers: Earth Wars contiene temi ambientali nella trama originale, ha scelto l’energia rinnovabile. Per la versione aggiornata, ha riunito Transformers buoni e cattivi per trovare una nuova tecnologia per raccogliere le risorse energetiche della Terra in modo più sostenibile.
Mensah-Bonsu afferma che la compagnia voleva anche invitare i giocatori all’azione, quindi ha chiesto loro di impegnarsi a cambiare le loro lampadine, passando da quelle a incandescenza ai LED.
Nel suo titolo “Choices” La californiana Pixelberry Studios si è concentrato sui cambiamenti climatici: Il gioco è incentrato su una giovane donna che torna nella sua città natale sulla costa dove c’è stata una grande moria di pesci. Nonostante lo scetticismo dei politici e degli imprenditori locali, La sorella minore della ragazza è convinta che la morte sia collegata al cambiamento climatico. Il ruolo del giocatore è aiutare la giovane sorella a radunare altri e aumentare la consapevolezza sui cambiamenti climatici.
Saran Walker, uno degli scrittori di Pixelberry, ha detto che il team ha letto dozzine di articoli sulle generazioni più giovani che soffrono di ansia per il cambiamento climatico. Un recente sondaggio su 30.000 millennial in 186 paesi lo ha confermato e ha scoperto che il cambiamento climatico e la distruzione della natura sono i problemi più critici per loro.
La Walker ha sottolineato che «Siamo stati tutti davvero ispirati dalla storia di Greta Thunberg. Chiunque nella company abbia figli pensa a che tipo di mondo lascerà ai propri figli. Volevamo mostrare alle persone che possono effettivamente fare molto come individui».
La gaming industry sta anche valutando come può diventare carbon neutral, o in alcuni casi carbon positive, una scelta positiva per un settore che è sotto esame per la sua impronta ambientale. Attualmente, ogni anno vengono prodotte 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici che nel 2050 dovrebbero arrivare a 120 milioni di tonnellate.
Supercell, che produce giochi per dispositivi mobili, si è recentemente impegnata a diventare completamente carbon neutral e compensare l’anidride carbonica utilizzata dai giocatori durante i loro giochi. Rovio e Space Ape mirano a intraprendere un’azione simile.
The Playing for the Planet Alliance condividerà con i suoi membri le linee guida su come decarbonizzare, insieme alla Sony che è a capo di un gruppo di lavoro che comprende altri produttori di console. L’alleanza aiuterà a ideare un nuovo calcolatore di carbonio per l’industria, a sviluppare nuove linee guida sulla compensazione e a forgiare nuovi impegni collettivi attorno al ripristino dei territori forestali, che aiutano ad assorbire le emissioni di carbonio.
Mensah-Bonsu è ricorda che «Quando abbiamo intrapreso questo percorso, volevamo aiutare anche gli altri dell’industria. Se tutti facciamo la nostra parte, possiamo fare un cambiamento nel mondo».
La direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen, conclude: «Siamo entusiasti di vedere la gaming industry gettare il suo peso negli sforzi globali per invertire la crisi climatica. L’emergenza climatica ha bisogno del contributo di tutti. Raggiungendo 250 milioni di giocatori, speriamo di ispirare l’opinione pubblica ad agire».