Senza la pressione della società civile, i leader avrebbero continuato ad ignorare questa crisi

Lettera da Parigi: 350.org e l’accordo universale sul clima

Segnale chiaro lasciare i combustibili fossili nel suolo e disinvestire da petrolio, carbone e gas

[13 Dicembre 2015]

Care amiche e amici,

A Parigi è stata una giornata storica: migliaia di persone hanno riempito le strade, chiedendo che I leader politici finalizzassero il primo progetto di accord universal sul clima.

L’accordo prevede di mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2°C in rapporto ai livelli pre-industriali, di perseguire sforzi per l’imitare l’aumento della temperatura a 1,5°C, e di raggiunger la “ carbon neutrality” poco dopo la metà del secolo. Questo non è all’altezza delle nostre speranze, ma è un accordo che invia un segnale chiaro: bisogna lasciare i combustibili fossili nel suolo e disinvestire dal petrolio, dal carbone e dal gas.

Questo accordo è una grande tappa, ma questa tappa non è un fine in sé. Il nostro obiettivo è un pianeta giusto e vivibile.

Anche se fosse seguito alla lettera, l’accordo lascia fin troppe persone esposte alla violenza dell’innalzamento del livello del mare, alle tempeste ed alle siccità marcate, contiene troppi cavilli giuridici che potrebbero impedire una vera azione. E questo nonostante gli sforzi eroici che i leader dei Paesi e delle comunità vulnerabili, che si sono battuti per avere un accordo basato sullo stato delle conoscenze scientifiche.

Ma le compagnie che sfruttano carbone, petrolio e gas non devono gridare vittoria. Per restare sotto i 2°C bisogna lasciare l’80% dei combustibili fossili sotto terra e per raggiungere gli 1.5°C, ancora di più. E I Paesi devono ritornare al tavolo dei negoziati ogni 5 anni per rivedere le loro ambizioni al rialzo.

L’accord de Paris non è la parola che mette fine alla storia, è solo la fine di un capitolo Adesso, spetta solo a noi rafforzare le sue promesse, assicurarci che siano mantenute ed accelerare la transizione verso un’energia 100% rinnovabile.

In tutto il mondo, hanno avuto luogo centinaia di azioni di solidarietà, tutte con lo stesso messaggio: spetta sono a noi lasciare i combustibili fossili nel suolo.

Tutte/i insieme, un fiore nella mano, abbiamo formato la linea rossa nella strada – perché bisogna tracciare delle linee di demarcazione in questa battaglia per la giustizia climatica e perché abbiamo scelto il campo di cloro che sono in prima linea della crisi.

Altre linee che sono disegnate in tutto il mondo puntano il dito sui veri colpevoli di queste due ultime settimane: l’industria fossile, che ha fatto di tutto per indebolire questo trattato molto tardivo.

Senza la pressione della società civile, i leader avrebbero continuato ad ignorare questa crisi. Ed è la mobilitazione dei cittadini che permetterà di colmare lo scarto tra quel che è stato firmato oggi e quello di cui abbiamo veramente bisogno.

Il prossimo capitolo di questa storia comincia oggi. Vi diremo tra poco come la scriveremo insieme.

Se leggete queste parole, vuol dire che avete preso parte a tutto il lavoro che ci ha condotto fino a qui e vorrei avere il tempo per ringraziarvi. Il 2015 è stato un anno storico, perché abbiamo operato insieme per costruire un movimento potente e pieno di speranza.

Con gratitudine e convinzione,

May Boeve e tutta l’équipe di 350.org