L’Egitto viola i diritti umani. Volker Türk: «L’Egitto deve rilasciare immediatamente Alaa Abdel Fattah»

Pericolo di rappresaglie contro chi difende i diritti ambientali e le libertà

[9 Novembre 2022]

Mentre il presidente egiziano Abdel Fattah Saeed Hussein Khalil el-Sisi stringe sorridente le mani ai potenti del mondo alla COP27 Unfccc in corso a Sharm el-Sheikh, l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Volker Türk, ha espresso «Profondo rammarico per il fatto che le autorità egiziane non abbiano ancora rilasciato il blogger e attivista Alaa Abdel Fattah, la cui vita sarebbe a rischio imminente dopo uno sciopero della fame di 7 mesi mentre è imprigionato a Wadi El Natrun. Esorto il governo a rilasciare immediatamente Abdel Fattah dalla prigione e a fornirgli le cure mediche necessarie».

In una decina di anni, Abdel Fattah è stato arrestato più volte dal regime militare/civile egiziano per il suo attivismo contro le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di sicurezza egiziane e per l’uso di tribunali militari per processare i civili. Nel 2015 è stato condannato a 5 anni di reclusione. Era stato rilasciato nel marzo 2019 per poi essere nuovamente arrestato il 29 settembre. Poi è stato quindi trattenuto in custodia cautelare per 2 anni prima di essere nuovamente condannatoa 5 anni di reclusione nel dicembre 2021 con l’accusa di pubblicazione di notizie false.

Il 2 aprile di quest’anno  Abdel Fattah ha iniziato uno sciopero della fame parziale, con un apporto calorico minimo. Il primo novembre, con la salute già fragile, Abdel Fattah ha intensificato lo sciopero della fame, poi ha smesso di bere acqua il 6 novembre, il primo giorno del vertice Onu sul clima in Egitto.

Türk ha denunciato che «Abdel Fattah è in grave pericolo. Il suo sciopero della fame secco mette a rischio la sua vita. Il mio ufficio e altri meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno sollevato il caso di Abdel Fattah e i casi di altri individui arbitrariamente privati ​​della libertà e in più occasioni incarcerati dopo processi iniqui».

L’Alto Commissario Onu ha fatto notare che il ripristino del Comitato presidenziale per la grazia aveva portato al rilascio di numerose persone: «Chiedo alle autorità egiziane di adempiere ai loro obblighi in materia di diritti umani e di rilasciare immediatamente tutti coloro che sono detenuti arbitrariamente, compresi quelli in custodia cautelare, così come quelli ingiustamente condannati. Nessuno dovrebbe essere detenuto per aver esercitato i propri diritti umani fondamentali o per aver difeso quelli degli altri. Incoraggio inoltre le autorità a rivedere tutte le leggi che limitano lo spazio civico e limitano i diritti alla libertà di espressione, riunione e associazione».

Türk ha messo in guardia la comunità internazionale riunita alla COP27 su «Possibili rappresaglie contro le persone che sostengono i difensori dei diritti umani, in particolare i familiari di Abdel Fattah, che si trovano in Egitto per chiederne la liberazione». E ha concluso ricordando al governo dittatoriale egiziano «La sua responsabilità di proteggere i diritti e la sicurezza di tutte le persone sotto la sua giurisdizione».