Le piogge torrenziali che hanno causato le alluvioni in Europa occidentale rese più probabili dai cambiamenti climatici

Uno studio della World Weather Attribution initiative: rischi per un’area molto più estesa

[24 Agosto 2021]

Dal 12 al 15 luglio, piogge torrenziali associate al sistema di bassa pressione “Bernd” hanno causato gravi inondazioni in particolare nei Lander  tedeschi della Nord Reno-Westfalia e della Renania-Palatinato e in Lussemburgo e lungo la Mosa e alcuni dei suoi affluenti in Belgio e nei Paesi Bassi.

Quando è arrivata “Bernd”, i suoli erano in parte già saturi e la pioggia è caduta su valli molto strette, con pendii ripidi che in caso di piene estreme portano ad effetti a imbuto. Fattori che localmente sono stati modificati anche dalla copertura artificiale del suolo, da infrastrutture e nella dalla gestione dell’acqua che hanno spesso aumentato la devastazione portata dalle inondazioni estreme. Finora si pensava che lungo il fiume Ahr un alluvione di questa portata potesse avvenire ogni 500 anni o che sarebbe stato ancora più raro.

Le alluvioni hanno provocato almeno 184 vittime in Germania e 38 in Belgio e notevoli danni alle infrastrutture, comprese case, autostrade e linee ferroviarie, ponti e distrutto fonti di reddito fondamentali. Allcuni paesi sono rimasti isolati per giorni e le aree più colpite sono state quelle intorno ai fiumi Ahr, Erft e Mosa.

Ora un team di scienziati della World Weather Attribution initiative – provenienti da Germania, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Francia, Stati Uniti e Regno Unito – ha collaborato per «Valutare in che misura il cambiamento climatico indotto dall’uomo ha alterato la probabilità e l’intensità delle forti piogge che causano le gravi inondazioni». Ne è venuto fuori lo studio “Rapid attribution of heavy rainfall events leading to the severe flooding in Western Europe during July 2021” e i ricercatori spiegano che «Utilizzando metodi peer-reviewed pubblicati , abbiamo analizzato come il cambiamento climatico indotto dall’uomo ha influenzato gli eventi di precipitazioni massimi di 1 e 2 giorni nella stagione estiva (aprile-settembre) in due piccole regioni in cui le recenti inondazioni sono state più gravi nell’Ahr -Regione dell’Erft (Germania) e sulla Mosa (Belgio) e ovunque su una regione più ampia tra cui Germania, Belgio e Paesi Bassi».

I ricercatori evidenziano che «Mentre la portata fluviale e il livello dell’acqua sono le componenti fisiche più direttamente collegate agli impatti dell’evento, concentriamo la nostra valutazione sul principale driver meteorologico, l’evento di pioggia intensa. Questo è dovuto al fatto che alcuni sistemi di monitoraggio idrologico sono stati distrutti durante l’alluvione e non sono attualmente disponibili dati di qualità e quantità sufficientemente elevate. Le quantità di precipitazioni osservate nell’Ahr/Erft e nella parte belga del bacino della Mosa hanno superato con ampi margini i record di precipitazioni osservati storicamente. In regioni di quelle dimensioni la stima robusta dei valori di ritorno e il rilevamento e l’attribuzione delle tendenze è impegnativa e quindi spinge in avanti i limiti per i quali sono progettati gli attuali metodi di attribuzione di eventi estremi».

Per questo gli scienziati della World Weather Attribution initiative  hanno ampliato l’analisi valutando l’influenza del cambiamento climatico su questo tipo di eventi che potrebbero verificarsi ovunque nell’Europa occidentale in una vasta regione tra il nord delle Alpi ei Paesi Bassi e hanno scoperto che «Nel clima attuale, per una data località all’interno di questa regione più ampia, possiamo aspettarci in media un evento del genere ogni 400 anni. Ciò significa anche che ci aspettiamo che tali eventi si verifichino più di una volta ogni 400 anni all’interno della più ampia regione dell’Europa occidentale. In questa vasta regione, il cambiamento climatico ha aumentato l’intensità dell’evento massimo di precipitazioni di 1 giorno nella stagione estiva di circa il 3 – 19% rispetto a un clima globale di 1,2° C più fresco di quello odierno. L’aumento è simile per l’evento di 2 giorni. Nella vasta regione, la probabilità che un tale evento si verifichi oggi rispetto a un clima più fresco di 1,2° C è aumentata di un fattore compreso tra 1,2 e 9 per l’evento di 1 giorno. L’aumento è di nuovo simile per l’evento di 2 giorni».

Cifre che si basano su una valutazione che include osservazioni, modelli climatici regionali e modelli climatici ad altissima risoluzione che simulano direttamente la convezione e gli scienziati dicono  che «Le variazioni di intensità e probabilità sono maggiori nella valutazione basata sull’osservazione rispetto a tutti i modelli. In un clima più caldo di 2 °C rispetto all’epoca preindustriale, i modelli suggeriscono che l’intensità di un evento di 1 giorno aumenterebbe di un ulteriore 0,8-6% e la probabilità di un fattore di 1,2-1,4. L’aumento è di nuovo simile per l’evento di 2 giorni».

Le inondazioni del luglio 2021 hanno provocato impatti estremi, compresi oltre duecento morti. La World Weather Attribution initiative  evidenzia che «Data la rarità dell’evento è chiaro che si tratta di un evento molto estremo che è ragionevolmente probabile che causi impatti negativi. Tuttavia, soprattutto in considerazione di eventi come questo che si verificheranno più frequentemente in futuro, esaminare come ridurre la vulnerabilità e l’esposizione diventa fondamentale per ridurre gli impatti futuri».

Gli scienziati concludono: «I nostri risultati evidenziano che a scala locale il rilevamento delle tendenze estreme delle precipitazioni è ostacolato dalla variabilità, ma quando si considerano tali eventi che si verificano nella più ampia regione dell’Europa occidentale, sono evidenti tendenze significative attribuibili ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo anche se non possiamo prevedere dove si verificano esattamente questi eventi. Tutte le prove disponibili messe insieme, compresa la comprensione fisica, le osservazioni su una regione più ampia e i diversi modelli climatici regionali danno un’elevata fiducia che il cambiamento climatico indotto dall’uomo abbia aumentato la probabilità e l’intensità di un tale evento e che questi cambiamenti continueranno in un rapido riscaldamento clima».