Le donne essenziali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre il rischio di disastri ambientali

Onu: donne e ragazze devono guidare la battaglia contro le crisi diffuse e interconnesse

[15 Marzo 2022]

 

Termina oggi la 66esima sessione della Commission on the Status of Women (CSW), il principale organisnmo intergovernativo dedicato esclusivamente alla promozione dell’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne.

Il meeting della CSW, il più grande incontro annuale delle Nazioni Unite sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, è stato organizzato dall’Economic and Social Council (ECOSOC) Onu e da UN Woman è Il tema di questa sessione era “Achieving gender equality and the empowerment of all women and girls in the context of climate change, environmental and disaster risk reduction policies and programmes”.

Un Woman sottolinea che « Le donne vengono sempre più riconosciute come più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici rispetto agli uomini, poiché costituiscono la maggioranza dei poveri del mondo e dipendono maggiormente dalle risorse naturali, che il cambiamento climatico minaccia maggiormente. Tuttavia, nonostante l’evidenza crescente, c’è ancora esitazione nel stabilire connessioni vitali tra genere, equità sociale e cambiamento climatico. Il cambiamento climatico determina anche una maggiore vulnerabilità alla violenza di genere. In tutto il mondo, le donne hanno una responsabilità sproporzionata nel garantire cibo, acqua e carburante, compiti che i cambiamenti climatici rendono più dispendiosi e difficili in termini di tempo. La scarsità di risorse e la necessità di spostarsi ulteriormente per ottenerle possono esporre le donne a una maggiore violenza, compreso l’aumento dei fattori di rischio legati alla tratta di esseri umani, ai matrimoni precoci o all’accesso a risorse per proteggerle dalla violenza di genere».

Intervenendo alla CSW il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che «Per forgiare un futuro sostenibile per tutti noi, le donne e le ragazze devono essere al centro e aprire la strada». Secondo Guterres, «Le crisi climatiche e ambientali, insieme alle continue ricadute economiche e sociali della pandemia di Covid-19, sono le questioni che definiscono il nostro tempo. La nostra risposta collettiva traccerà il nostro corso per i decenni a venire. Le emergenze senza precedenti della crisi climatica, dell’inquinamento, della desertificazione e della perdita di biodiversità, insieme alla pandemia di Covid-19 e all’impatto di conflitti nuovi e in corso, si sono accelerate e intensificate in crisi diffuse e interconnesse che ci colpiscono tuttii. Ma il danno non è stato risarcito allo stesso modo. Ovunque, donne e ragazze affrontano le minacce più grandi e i danni più profondi. E mentre si attivano per far fronte alla crisi climatica e ambientale, continuano ad essere largamente escluse dalle stanze dove si prendono le decisioni».

Il capo dell’Onu ha ricordato che «Le donne e le ragazze che vivono nelle piccole nazioni insulari, nei Paesi meno sviluppati e nei luoghi colpiti dalla guerra sono le più colpite. La loro alimentazione e il loro sostentamento sono influenzati in modo sproporzionato da condizioni meteorologiche estreme e soffrono maggiormente quando le risorse naturali locali sono minacciate. E con l’aumento degli shock climatici, le prove indicano un legame tra il matrimonio precoce e lo sfruttamento. La ricerca dimostra che, quando i disastri climatici colpiscono, come accade con sempre maggiore frequenza, donne e bambini hanno una probabilità di morire fino a 14 volte maggiore rispetto agli uomini».

Gutrerres si è detto fortemente allarmato er l’aumento della violenza e delle minacce contro le donne che difendono i diritti umani e le ambientaliste: «La discriminazione di genere significa che solo una piccola parte di proprietari terrieri e leader sono donne. I loro bisogni e interessi vengono spesso ignorati e messi da parte nelle politiche e nelle decisioni sull’utilizzo del suolo, l’inquinamento, la conservazione e l’azione climatica».

Poi ha fatto notare che «Solo un terzo dei ruoli decisionali nell’ambito dell’United Nations framework convention on climate change (Unfccc), del Protocollo di Kyoto e dell’Accordo di Parigi sono occupati da donne; mentre rappresentano solo il 15% dei ministri dell’ambiente. Inoltre, solo un terzo dei 192 energy frameworks  nazionali include considerazioni di genere e raramente vengono prese in considerazione nel finanziamento climatico. Questo dimostra ancora una volta che viviamo in un mondo dominato dagli uomini con una cultura dominata dagli uomini. Un millennio di patriarcato che esclude le donne e impedisce che le loro voci vengano ascoltate. Non possiamo realizzare nessuno dei nostri obiettivi senza il contributo di tutti coloro –  uomini e ragazzi compresi – che lavorano per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere».

L’Accordo di Parigi affronta i rischi della perdita di biodiversità, del degrado del suolo e dell’inquinamento, «Eementi vitali per creare vite dignitose per tutti su un pianeta sano – ha aggiunto Guterres – Donne e ragazze leader, agricoltrici, politiche, economiste, avvocati e attiviste climatiche sono vitali per costruire le economie sostenibili e le società resilienti di domani. Ma non ci arriveremo senza la piena ed equa partecipazione e leadership delle donne».

Ma negli ultimi due anni, le disuguaglianze e le ingiustizie di genere sono state evidenziate ed esacerbate dalla pandemia di Covid-19, milioni di donne sono state espulse dal lavoro e ricorda il segretario generale dell’Onu, «Si sono trovate di fronte a una scelta impossibile tra guadagnare un reddito o svolgere un lavoro di assistenza non retribuito ma essenziale. E milioni di ragazze che non frequentavano la scuola potrebbero non tornarci mai più. Affrontare questi problemi richiede un fronte unito, che protegga le conquiste duramente conquistate sui diritti delle donne, investendo nel contempo nell’apprendimento permanente, nell’assistenza sanitaria, nei lavori dignitosi e nella protezione sociale per donne e ragazze. L’uguaglianza di genere e i diritti delle donne devono essere al centro di un contratto sociale rinnovato, adatto alle società e alle economie di oggi».

Guterres ha citato il rapporto “Our Common Agenda”  che propone un riequilibrio dei poteri attraverso un New Global Deal e un’agenda di pace per ridurre tutta la violenza, compresa la violenza di genere, e mettere le donne e le ragazze al centro della politica di sicurezza. Ha anche ricordato che «Le Nazioni Unite stanno lavorando per sostenere la partecipazione e la leadership delle donne in ogni fase della costruzione e del mantenimento della pace, anche attraverso i suoi inviati e rappresentanti speciali, che stanno progettando e sostenendo strategie per processi di pace più inclusivi. I consulenti di genere nelle missioni politiche speciali delle Nazioni Unite promuovono la partecipazione delle donne e assicurano che le loro priorità siano integrate in tutti gli sforzi politici. La leadership paritaria delle donne è non solo una questione di giustizia ma è  vitale per creare pace, comunità e società resilienti. Non possiamo separare il pericoloso stato della pace nel nostro mondo dalle vecchie strutture del patriarcato e dell’esclusione». E ha citato l’invasione russa dell’Ucraina come «Un’altra chiara dimostrazione di tutto questo, ovunque».

Il presidente dell’ECOSOC, Collen Vixen Kelapile, ha sottolineato che «Come organismo sussidiario, la CSW continua a fornire supervisione e monitoraggio dell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli Obiettivi di sviluppo, in particolare il SDG 5 sull’uguaglianza di genere. A questo proposito, il lavoro della Commissione rimarrà centrale nel sistema ECOSOC per guidare una ripresa dalla pandemia di Covid-19 incentrata sulle persone e sensibile al genere. Il Forum politico ad alto livello di luglio esaminerà l’attuazione progressi sull’SDG 5, insieme ad altri obiettivi globali. Il lavoro della CSW resta essenziale nel rafforzare il quadro globale per l’uguaglianza di genere, l’emancipazione delle donne e nel consigliare i responsabili politici su come portare avanti questi importanti obiettivi in ​​modo integrato e trasversale».

Il presidente dell’Assemblea generale Abdulla Shahid  ha sottolineato che «Nei 76 anni dell’Onu, solo 4 donne sono state elette presidente dell’Assemblea generale e nessuna donna è mai stata scelta come segretaria generale. Questo deve essere corretto. Le Nazioni Unite non possono chiedere l’attuazione di standard aurei in tutto il mondo per quanto riguarda l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne, ma non attuare questo standard in casa loro».

Shahid ha promesso che chiederà personalmente che il prossimo segretario generale dell’Onu sia una donna e ha chiesto alle partecipanti e ai partecipanti alla sessione della CSW di unirsi a lui per dare più forza a questa richiesta.

La direttrice esecutiva di UN Women, Sima Bahous, ha richiamto ‘attenzione su tutte le crisi e i conflitti, ricordando che « Esigono il prezzo più alto dalle donne e dalle ragazze: dal Myanmar all’Afghanistan, dal Sahel ad Haiti e alla Siria dalla Somalia allo Yemen e all’Etiopia, con l’orribile guerra in Ucraina, l’ultima aggiunta. L’invasione dell’Ucraina deve finire, la guerra deve finire, la pace deve prevalere. Vediamo ogni giorno che passa il danno arrecato alle vite, alle speranze e al futuro delle donne e delle ragazze ucraine. Sono solidale con le donne ucraine e rendo omaggio al loro coraggio e resilienza. E prego che loro – e tutti coloro che stanno vivendo un conflitto – conoscano presto la pace».

La direttrice esecutiva dell’United Nations environmet programme, Inger Andersen ha affermato che «Il mondo ha avuto abbastanza di soluzioni dominate dagli uomini. Per rinvigorire il multilateralismo ambientale è fondamentale che le donne siano messe al centro del processo decisionale».

La presidente della Commission on the Status of Women, Mathu Joyini, ha definito le giovani donne «I motori del cambiamento per l’azione e la consapevolezza climatica. Dobbiamo garantire che la loro leadership e i contributi significativi in ​​queste aree siano inclusi nei processi decisionali» e ha concluso: «Le donne e le ragazze di tutto il mondo guardano alla Commissione come l’organo di riferimento per l’uguaglianza di genere e come guida per l’emancipazione delle donne».