L’aumento dei suicidi è collegato all’aumento dell’umidità

Periodi di umidità sempre più intensi e frequenti causati dal riscaldamento globale possono esacerbare i problemi di salute mentale. Donne e giovani i più colpiti

[16 Novembre 2021]

Secondo il nuovo studio “Correlating heatwaves and relative humidity with suicide (fatal intentional self-harm)”, pubblicato su Scientific Reports da un team internazionale di ricercatori, è più probabile che i più frequenti periodi di intensa umidità causati dalla crisi climatica siano collegati a un aumento dei tassi di suicidi.

Lo studio evidenzia che ad essere particolarmente colpiti dall’aumento dei livelli di umidità sono donne e giovani e che purtroppo l’intensità e frequenza dei condizioni di forte umidità  sono in aumento a causa del riscaldamento globale.

Lo studio si basa su dati provenienti da 60 Paesi tra il 1979 e il 2016 e ha scoperto che «I periodi di intensa umidità erano più fortemente legati al suicidio rispetto alle alte temperature».

Intervistata da The Guardian, una delle autrici dello studio, Sonja Ayeb-Karlsson  dell’università del Sussex e dell’ Institute for Environment and Human Security dell’United Nations University. ha spiegato che «L’umidità interferisce con la capacità del corpo di regolare la sua temperatura e che questo aumento del disagio potrebbe esacerbare le condizioni per le persone già alle prese con malattie mentali. Se parliamo di salute mentale ci sono molti collegamenti: c’è l’ansia, è difficile dormire, diventa insopportabile. La privazione del sonno è una cosa enorme… E’ difficile dormire quando fa caldo e ancora di più quando è umido».

La scienziata fa notare che «Chi ha già problemi di salute mentale potrebbe essere più colpito dall’aumento dell’umidità rispetto ad altre persone perché gli antidepressivi possono interferire con la capacità del corpo di regolare la sua temperatura».

Secondo lo studio, in 40 Paesi c’è un legame particolarmente forte tra suicidio e umidità. Tra questi ci sono Paesi caldi come la Thailandia e la Guyana, ma anche Paesi europei meno abituati al caldo e all’umidità più elevati, tra cui Svezia, Belgio e Lussemburgo» e la Ayeb-Karlsson ecidenzia che «E’ lo shock di passare da temperature più fredde a temperature estreme che è pericoloso per la salute mentale».

La ricercatrice conclude: «Questa è stata la prima volta che uno studio del genere veniva condotto su scala globale piuttosto che su base nazionale. Ha mostrato l’impatto che la crisi climatica ha avuto sulla salute mentale e la minaccia rappresentata per l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità di ridurre di un terzo i tassi di suicidio entro il 2030. Attualmente ci sono più di 700.000 suicidi ogni anno. o studio ha trovato tendenze interessanti relative all’aumento dei tassi di suicidio tra, in particolare, donne e giovani in relazione all’umidità. E’ noto che le donne e i bambini soffrono in modo sproporzionato per gli impatti dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi a causa delle strutture sociali e dei rapporti di potere. Dobbiamo esaminare ulteriormente queste relazioni e le ragioni contestuali alla base di ciò in diverse aree geografiche e gruppi sociali».