Lancet Countdown 2019: sempre più evidente il collegamento tra salute e cambiamenti climatici, ma la gente fatica a farlo

Inquinamento da PM2.5, l’Italia peggiore in Europa e 11esima nel mondo: 45.600 morti premature all’anno

[15 Novembre 2019]

L’editoriale che presenta il “2019 report of The Lancet Countdown on health and climate change: ensuring that the health of a child born today is not defined by a changing climate” evidenzia che «Gli ultimi 12 mesi hanno portato un’impennata senza precedenti nella consapevolezza e nell’impegno per l’emergenza climatica. La scorsa settimana, il Collins Dictionary ha nominato “climate strike” come sua Parola dell’anno 2019, dopo aver registrato un aumento di 100 volte del suo utilizzo quest’anno. Questo endorsement riflette lo slancio degli scioperi climatici nelle scuole e le proteste di Extinction Rebellion che stanno esercitando pressioni sui governi e sul settore privato affinché agiscano sulla crisi climatica. Inoltre, sullo sfondo delle scelte politiche affrontate dal Regno Unito, il giornale The Guardianil la scorsa settimana ha riferito che ora due terzi delle persone nel Regno Unito considerano l’emergenza climatica il problema più grande per l’umanità. Dal prossimo anno, le scuole italiane includeranno i cambiamenti climatici come argomento nei programmi scolastici. E in tutto il mondo, le università e le istituzioni accademiche si stanno disinvestendo dai combustibili fossili e controllando le loro impronte di carbonio».

Il Lancet Countdown è frutto di una collaborazione internazionale e multidisciplinare – ha coinvolto 120 scienziati di 35 università, enti di ricerca di tutto il mondo e l’Oms – dedicata al monitoraggio dell’evoluzione del profilo sanitario dei cambiamenti climatici e alla valutazione indipendente del rispetto degli impegni assunti dai governi di tutto il mondo con l’Accordo di Parigi e una delle autrici dello studio, Marina Romanello dell’University College di Londra, in un’intervista all’Ansa ha fatto il punto sulla situazione nel nostro Paese e ne è venuto fuori che il Lancet Countdown conferma che l’Italia ha ancora il triste primato in Europa di morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5 – 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro – e che in questo genocidio ambientale siamo 11esimi al mondo.

In Europa le morti prematura da esposizione a PM2.5 sono 281.000 e a rischio sono soprattutto bambini e neonati che hanno sistemi immunitario e respiratorio ancora non del tutto sviluppati. Quindi la cattiva qualità dell’aria di oggi avrà un impatto a lungo termine sula salute della popolazione italiana ed europea, per non parlare delle megalopoli di tutto il mondo – in particolare quelle asiatiche – soffocate da uno smog venefico e persistente causato da traffico automobilistico, centrali a carbone e incendi agricoli e forestali.

Ma, nonostante tutta questa attenzione politico/culturale/mediatica e questi evidenti pericoli, Lancet fa notare che «Per la gente il legame tra problemi di salute e cambiamenti climatici è debole. Un nuovo indicatore presentato per la prima volta nel Lancet Countdown 2019 su salute e cambiamenti climatici — 5.2: individual engagement in health and climate change – traccia e analizza il comportamento online basandosi sulle ricerche realizzate su Wikipedia in lingua inglese (tenendo conto di circa 50% dell’utilizzo globale di Wikipedia). A Lancet spiegano che «L’indicatore tiene traccia dell’attività di clickstream, acquisendo visite successive quando un utente fa ricerche su un problema di salute o sul cambiamento climatico. La salute è il driver tra i pochi co-clic effettuati, con solo lo 0,18% dei clic sulla salute totali che portano a un articolo sui cambiamenti climatici e l’1 -12% dei co-clic da un articolo sui cambiamenti climatici a un problema di salute».

Lancet sottolinea che «L’impegno rende evidente la comprensione del perché la crisi climatica è importante, basandosi sugli effetti in termini di vita reale facilmente identificabili. Con la salute e la crisi climatica che coinvolgono un interesse così accresciuto, per i professionisti della salute c’è la possibilità di mettere a fuoco i legami inestricabili tra loro. Il rapporto annuale di Lancet Countdown è una risorsa che fornisce le prove e gli strumenti per fare proprio questo».