La tragedia climatica mortale che potrebbe cambiare il risultato delle elezioni in Germania

Sondaggio boccia le politiche della Merkel sulla protezione del clima

[16 Luglio 2021]

Dopo le disastrose alluvioni che si sono abbattute sulla Germania Occidentale,  Belgio, Lussemburgo e Francia, i tedeschi si trovano di fronte a quella che è una vera catastrofe climatica: finora le vittime ufficiali sono arrivati a 91, ma i morti potrebbero essere centinaia. Uno dei Paesi più ricchi del mondo è sotto shock.

La corrispondente di Deutsche Welle (DW) Giulia Saudelli ha detto che «i danni nel distretto di Walporzheim in Renania-Palatinato sono stati sbalorditivi, con strade e case piene di fango e detriti». Stamattina, Walporzheim era una “città fantasma” poiché molte persone sono fuggite dalle piogge estreme. Ma coloro che sono rimasti stavano iniziando a superare lo shock iniziale e a valutare i danni causati dall’alluvione». Probabilmente i danni solo a Walporzheim potrebbero superare il miliardo di euro.

Secondo l’emittente statale tedesca ARD, fino a stamani, almeno 81 persone erano morte nelle inondazioni nel Nord Reno-Westfalia e nella Renania-Palatinato e ci sono ancora più di 1.300 persone disperse nella regione di Ahrweiler, probabilmente a causa dell’interruzione delle reti mobili.

La premier socialdemocratica della Renania-Palatinato. Malu Dreyer, ha dichiarato alla Tv pubblica ZDF che «L’entità dei danni nel mio Land è inconcepibile. La sofferenza continua ad aumentare. Il nostro paese non ha mai visto niente di simile». Nella Renania Palatinato finora si contano più di 50 morti ma i dispersi sono ancora decine. Il ministro degli interni della Renania-Palatinato Roger Lewentz ha detto a Deutschlandfunk che si aspetta che i soccorritori recuperino molti più corpi, ma dubita che le 1.300 persone date per disperse lo siano davvero tutte: «Tuttavia, ieri è stato anche un giorno in cui è stato molto difficile avere una visione d’insieme. Le persone sono fuggite dai loro edifici».

A Erftstadt, a sud di Colonia, diverse case sono crollate e le squadre di soccorso stanno aiutando chi è tornato a case nonostante gli avvertimenti di non farlo fino a che non sarà cessata l’emergenza. Molte persone sono rimaste a casa e molte sono disperse, mentre una fuga di gas sta ostacolando ulteriormente i soccorritori che cercavano di raggiungere in barca le persone rimaste bloccate.

Secondo la DPA,  una nuova frana in Vestfalia ha trascinato con se alcune case e auto, provocando la morte di un numero imprecisato di persone a Erftstadt-Blessem, nei dintorni di Colonia.

Oggi il premier dello Land della Nord Reno-Westfalia, il democristiano Armin Laschet, candidato alla Cancelleria federale  per la Cdu-Csu alle elezioni di settembre, ha detto che «Staremo al fianco delle città e delle persone che sono state colpite» e ha ammesso che questa è una catastrofe climatica dovuta al riscaldamento globale. La Renania-Palatinato ha già stanziato  50 milioni di euro come sostegno a breve termine per riparare i danni a strade, ponti e altre strutture.

Anche la cancelliera Angela Merkel ha promesso aiuti alle persone colpite.

Ma proprio Laschet  – finora molto tiepido sulle politiche climatiche – e la Merkel sono sotto attacco dei Grünen che li accusano di aver sottovalutato la crisi climatica e di aver respinto e irriso il programma radicale dei Verdi tedeschi per la lotta ai cambiamenti climatici. Ma, nel caso del premier del Land della Nord Reno-Westfalia, i Grünen lo accusano direttamente di aver contribuito alla catastrofe con le sue politiche territoriali e infrastrutturali insostenibili.    Si teme anche per il possibile cedimento delle dighe del lagunaggio della miniere del carbone che causerebbero una colossalke disastro ambientale.

La Cdu-Csu sembra in difficoltà e il disastro è arrivato nel  giorno nel quale Greenpeace Deutschland  ha pubblicato un sondaggio Kantar dal quale emerge che «Le più recenti ondate di caldo e temporali con grandine e forti piogge stanno causando gravi preoccupazioni alla maggior parte dei cittadini tedeschi». 

Alla domanda: “Sei preoccupato per l’aumento di condizioni meteorologiche estreme come caldo, siccità, forti piogge o inondazioni in Germania?” Il 73% risponde con “sì” o “abbastanza”. L’87% dei tedeschi sa che gli eventi climatici estremi sempre più frequenti sono legati al riscaldamento globale e «non considera convincenti le misure del governo per contrastare l’avanzata della crisi climatica».

Fino a prima della più grande catastrofe climatica mai subita dalla Germania, solo il 14% dei tedeschi si considera ben protetto, quasi il 40% degli intervistati da un voto insufficiente alle politiche climatiche della Grosse Coalition tra democristiani e socialdemocratici.

L’esperto di clima di Greenpeace Deutschland  Karsten Smid ha commentato: «Per anni il governo federale ha fatto troppo poco per proteggere il clima ed è stato molto al di sotto delle aspettative della popolazione. Il governo rossonero non ha fornito alcuna soluzione alla crisi climatica».

Anche i sostenitori della coalizione di governo valutano gli sforzi per proteggersi da condizioni meteorologiche estreme con un voto di 3.6 (SPD) o 3.5 (CDU/CSU). Il 29% dei sostenitori della CDU/CSU valuta le misure di protezione del clima del governo federale come “scarse” o “insoddisfacenti”.

Greenpeace ricorda che «Le attuali inondazioni stanno colpendo duramente anche il Land della Nord Reno-Westfalia, che è governato dal candidato cancelliere della CDU Armin Laschet. La politica climatica di Laschet, che ha ritardato in modo significativo l’eliminazione graduale del carbone e prevede persino la pianificazione di nuove miniere a cielo aperto, è un fattore importante per il fatto che la Germania è a malapena in grado di rispettare gli impegni presi nell’Accordo di protezione del clima di Parigi». Smid aggiunge; «SE ci fossero dubbi, Armin Laschet si è finora schierato con RWE, uno dei maggiori emettitori di gas serra in Europa. E’ una tragedia»

Dal sondaggio emerge una forte consapevolezza degli studenti tedeschi (98%) sul collegamento tra eventi meteorologici estremi e riscaldamento globale. E Smid attacca la destra tedesca: «Apparentemente i giovani di Fridays for Future diffamati come barboni hanno imparato di più sulle conseguenze della crisi climatica del primo ministro della Nord Reno-Westfalia».

E, se non bastasse la tragedia in corso, gli ultimi dati del settore assicurativo mostrano quanto siano giustificate le preoccupazioni.  Secibdo la Gesamtverband der Deutschen Versicherungswirtschaft, finora, la serie di temporali verificatisi in Germania da metà a fine giugno di quest’anno, con forti piogge e grandine, avevano causato danni per 1,7 miliardi di euro. Ma «Il danno totale è significativamente più alto. La serie di temporali di giugno ha causato danni alla popolazione dai 20 ai 30 euro pro capite. Miliardi di euro  sono stati distrutti in pochi giorni – conclude Smid – Vale la pena investire nella protezione del clima invece di dover pagare ogni anno costi crescenti per i danni causati dalla crisi climatica».

Poi è arrivata la colossale catastrofe climatica che probabilmente ha moltiplicato a due cifre i danni climatici, seminando morte e distruzione e cambiando probabilmente il destino politico della Germania.