La Svezia presidente di turno dell’Ue: tra le 4 priorità le transizioni verdi ed energetiche

Le contraddizioni “verdi” di un governo di centro-destra appoggiato dall’estrema destra negazionista

[4 Gennaio 2023]

La Svezia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea «In un momento di sfide storiche per gli Stati membri e per l’Unione nel suo complesso», a partire dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha esacerc bato la crisi economica.

La Svezia ha presentato le sue 4 priorità: sicurezza e unità; Competitività; valori democratici e stato di diritto e transizioni verdi ed energetiche.

Per quanto riguarda le transizioni verdi ed energetiche, la presidenza svedese ha assicurato che «Proseguirà gli sforzi per affrontare i prezzi dell’energia elevati e volatili affrontando al contempo la riforma del mercato dell’energia a lungo termine. La sfida climatica globale richiede una risposta globale. L’Europa deve dare l’esempio, realizzando obiettivi climatici ambiziosi, stimolando la crescita e la competitività. Metteremo in atto Fit for 55 e accelereremo la transizione energetica».

La ASvezia fa notare che «In periodi di transizione industriale e tecnologica, i precursori hanno un vantaggio competitivo. Le aziende e le industrie europee stanno già guidando la transizione. I passi europei congiunti verso l’indipendenza dai combustibili fossili sono necessari non solo per la transizione verde, ma anche per la nostra sicurezza. Le aziende europee che forniscono soluzioni verdi saranno molto richieste a livello globale e possono contribuire a guidare la transizione verso un’economia circolare. La transizione verso un futuro efficiente in termini di risorse e privo di combustibili fossili richiederà importanti investimenti in industrie innovative in grado di tradurre le migliori idee e innovazioni in soluzioni funzionali. Dobbiamo fornire il giusto quadro normativo e politiche per attrarre questi investimenti».

Presentando le priorità della presidenza svedese al Riksdag (il parlamento svedese) il primo ministro Ulf Kristersson, del  Moderata Samlingspartiet e a capo di un governo di centro-destra appoggiato dall’estrema destra degli Sverigedemokraterna (Democratici Svedesi), ha detto che «Il mercato interno è un mezzo per raggiungere sia la prosperità che la transizione verde. La riduzione delle emissioni nette dell’Ue del 55% entro il 2030 è fondamentale per la transizione climatica in tutto il mondo. Il pacchetto Fit for 55 dell’Ue svolgerà un ruolo decisivo e la nostra ambizione è concludere i negoziati in merito. L’Ue è leader mondiale nell’azione per il clima e la Svezia vuole rafforzare questa posizione durante la sua presidenza. L’accordo delle istituzioni dell’Ue di eliminare gradualmente tutte le nuove auto a combustibili fossili entro il 2035 è un passo importante nella giusta direzione». Dichiarazioni non proprio in linea con l’ecoscetticismo e il negazionismo dichiarato dei Democratici Svedesi che hanno in Greta Thunberg uno dei loro bersagli preferiti.

Kristersson  ha proseguito evidenziando che «La transizione climatica inizia e finisce con l’energia. Questo vale per i trasporti e vale per l’industria. L’invasione russa dell’Ucraina ha anche reso ancora più pressante l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. L’allontanamento dai combustibili fossili è iniziato negli anni ’70 come una questione di costi. Negli anni ’80 e ’90 è diventata anche una questione ambientale e climatica. E ora è anche un problema di sicurezza. Durante un inverno freddo, l’Ue deve restare unita per far fronte al duplice compito di realizzare la transizione energetica e riscaldare le case europee. La Svezia darà quindi la priorità agli sforzi per accelerare l’elettrificazione dell’Ue. Questo includerà il lavoro su un nuovo regolamento sulle batterie e la prosecuzione dei negoziati sull’aumento della produzione di energia senza combustibili fossili. Porteremo avanti i lavori sulle proposte del pacchetto sul mercato del gas per sostituire l’energia fossile russa con altre fonti energetiche a basse emissioni di carbonio».

Ma Kristersson non ha dimenticato che la Svezia è un Paese con 3 centrali nucleari attive e ha concluso il suo intervento su clima ed energia  ribadendo che «Allo stesso tempo, gli Stati membri dell’Ue che lo desiderano possono continuare ad assumersi la responsabilità costruendo nuove centrali nucleari». E questo non sarà dispiaciuto per nulla ai camerati di Sverigedemokraterna.