Quest'anno, la Francia ha già superato la sua media annuale di aree devastate dal fuoco

La stagione degli incendi 2022 è stata la seconda peggiore mai registrata nell’Ue

Gli incendi hanno bruciato un'area delle dimensioni del Montenegro, colpendo duramente i siti protetti Natura 2000

[3 Maggio 2023]

Secondo i dati dell’Advance Report on Forest Fires in Europe, Middle East and North Africa 2022, che fornisce una valutazione preliminare degli incendi del 2022, quella dell’anno scorso è stata la seconda peggiore stagione di incendi boschivi nell’Unione europea dal 2000, da quando sono iniziate le registrazioni dell’European Forest Fire Information System (EFFIS) di Copernicus: «I danni nel 2022 hanno superato quelli del 2021 e sono superati solo da quelli del 2017».

Nel 2022 l’EFFIS ha osservato 16.941  che hanno bruciato 1.624.381 ettari in 45 paesi, un’area che equivale circa alla dimensione del Montenegro. L’EFFIS spiega che «Quando, a causa di differenze metodologiche, si escludono i totali dell’Ucraina, le registrazioni mostrano un aumento del 4% dell’area bruciata e del 48% del numero di incendi tra il 2021 e il 2022 ».

Guardando solo all’Unione europea, nel 2022 gli incendi sono stati mappati in 26 dei 27 paesi Ue (tutti tranne il Lussemburgo), bruciando 837.212 ettari in totale. Questo rappresenta l’86% in più rispetto ai 449.342 ettari registrati nel 2021. Luglio è stato il mese in cui si è verificata la percentuale più significativa di danni, in particolare in Spagna (+140.000 ha bruciati), Portogallo (+45.000 ha), Francia (+25.000 ha), Italia (+20.000 ha) e Grecia (+17.000 ha) . Di questo totale, +350.000 ettari, il 44% del totale, si sono verificati su siti Natura 2000.

Slovenia, Svizzera, Germania, Ungheria e Slovacchia hanno registrato, rispettivamente, i maggiori aumenti di superficie bruciata rispetto al 2021. Finlandia, Grecia e Svezia hanno registrato una diminuzione nel 2022 rispetto al 2021.

Escludendo l’Ucraina devastata dalla guerra, la Spagna è stata la più colpita dagli incendi con un totale di 315.705 ettari. Sono 3,5 volte in più rispetto al 2021. Tra i 5 Paesi europei più colpiti ci sono anche  Romania (16 2518 ha), Portogallo (11 2063 ha), Bosnia-Erzegovina (76 473 ha) e Francia (74 654 ha).

E gli incendi non rispettano né i confini né le aree protette e nel 2022 hanno duramente colpito i siti Natura 2000: «La superficie totale bruciata in queste aree protette nel 2022 ha raggiunto 365 308 ha, la quantità più alta mappata negli ultimi dieci anni – evidenzia il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Ue – I danni sono stati particolarmente concentrati in tre Paesi: Spagna, Romania e Portogallo. Insieme, hanno rappresentato oltre il 75% dell’area totale bruciata nelle aree protette. Desta particolare preoccupazione l’analisi dei danni provocati dagli incendi nella rete Natura 2000 in quanto comprendono gli habitat di particolare interesse e ospitano specie vegetali e animali in via di estinzione».

Il portale EFFIS fornisce informazioni aggiornate e regolari sull’evoluzione degli incendi boschivi e mostra già cifre preoccupanti sulla stagione degli incendi del 2023, che sono in qualche misura collegati alla siccità in Europa. Al JRC fanno notare che «Sebbene Spagna e Portogallo abbiano finora la più grande superficie bruciata, la Francia sta già superando la sua media annuale, registrando 21.331 ettari bruciati nel 2023 rispetto alla media di 13.153 ettari. In termini di numero di incendi, Spagna e Francia detengono entrambe record superiori alla media.