La sfida della neutralità climatica e le città italiane

Ronchi: «Per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050 è necessario aumentare notevolmente l’impegno delle città al 2030»

[25 Febbraio 2021]

Sono oltre 100 le città italiane che hanno partecipato alla tavola rotonda “Le città e la sfida della neutralità climatica”, promossa dal Green City Network e Italy for Climate, in collaborazione con l’Ambasciata britannica e con il Gestore dei Servizi Energetic (GSE) e che aderisce al programma “All4Climate” dell’ormai ex ministero dell’ambiente.

L’evento, svoltasi oggi in modalità digitale, è uno di quelli preparatori della COP 26 Unfccc che si terrà a novembre a Glasgow e punta a promuovere una maggiore partecipazione delle città italiane alla sfida della neutralità climatica. per parlare di progetti in corso e criticità da affrontare, sono intervenuti, oltre ai rappresentanti di Glasgow, anche amministratori di città come Parma, Bari, Livorno, Milano, Napoli e Genova, Rimini, Petriolo, Mantova, Miglianico, Montoro e Prato,.

Gli organizzatori sottolineano che «Proprio le città, si stima,  sono, infatti, responsabili dell’80% delle emissioni di gas serra e nessun percorso di decarbonizzazione può quindi prescindere dal loro coinvolgimento».

La tavola rotonda è stata l’occasione per presentare la campagna Race to Zero, promossa dall’One e le buone pratiche e gli interventi già sviluppati nelle città dal GSE.

Il Green City Network ha evidenziato che il coinvolgimento delle «E’ indispensabile per realizzare misure efficaci per contrastare la crisi climatica» e Italy for climate  has fatto notat re che «La Road Map per la neutralità climatica è una sfida impegnativa per le città ma anche un’occasione importante di innovazione, nuovo sviluppo e nuova occupazione».

Nel suo intervento, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, promotrice dei due network organizzatori dell’iniziativa, ha detto che «Per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050 è necessario aumentare notevolmente l’impegno delle città al 2030, alzando il target di riduzione dei gas serra dal 40% precedente al 55% come indicato dall’Unione Europea. Questo nuovo obiettivo richiede di fare molto di più di quello che è stato fatto in passato in particolare per l’aumento delle fonti rinnovabili, per la decarbonizzazione dei trasporti urbani, per i consumi energetici degli edifici e le attività produttive che si sviluppano a livello locale. E’ molto importante che nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, in fase di definizione con il nuovo Governo Draghi, vi sia un adeguato coinvolgimento delle città in particolare per i progetti per le misure climatiche».

Secondo il presidente del GSE, Francesco Vetrò, «Il ruolo dei Comuni e delle città metropolitane per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità al 2030 è cruciale. Per questa ragione il GSE ha sviluppato una serie di iniziative mirate a valorizzare l’azione degli Enti locali per renderli, anche attraverso la formazione dei funzionari e dei tecnici operanti sul territorio, un moltiplicatore di investimenti e di interventi sul patrimonio immobiliare pubblico e private. L’avvio di percorsi di rigenerazione urbana, unitamente allo sviluppo delle potenzialità, in termini di decarbonizzazione, proprie dei nuovi strumenti dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche possono costituire peraltro le leve più prossime ai cittadini per il rilancio dell’economia».

L’ambasciatrice in Italia del Regno Unito,  Jill Morris, ha sottolineato «Il ruolo cruciale delle città nel mantenere le promesse fatte a Parigi, raggiungendo l’obiettivo di azzeramento delle emissioni entro la metà del secolo. La campagna Race to Zero riunisce aziende, città, regioni, e investitori di tutto il mondo, creando la più grande alleanza net zero mai realizzata. Partecipare a questa campagna significa sostenere una ripresa economica sana e resiliente, prevenire minacce future, creare posti di lavoro dignitosi e stimolare una crescita inclusiva e sostenibile. Insieme possiamo mandare ai governi di tutto il mondo un segnale forte: le città sono unite nel raggiungere gli obiettivi di Parigi e nel creare un’economia più inclusiva e resiliente, E’ una corsa -ha proseguito Jill Morris- contro il tempo e contro noi stessi. In questa corsa non ci sarà un solo vincitore: o vinceremo tutti, o ne usciremo tutti sconfitti, perché i cambiamenti climatici, proprio come il covid-19, non conoscono confini».

Giusy Lombardi, direttrice generale per il clima, l’energia e l’aria del ministero della transizione ecologica, ha concluso: «La sfida della neutralità climatica rappresenta una necessità e al tempo stesso una enorme opportunità per rendere più sostenibili le nostre città modernizzandole, migliorando la qualità della vita dei cittadini e ottenendo importanti ricadute economiche a livello locale. Le politiche messe in campo, sia a livello nazionale che internazionale, dal ministero dell’ambiente in questi ultimi anni, vanno proprio in questa direzione avendo posto la necessità di affrontare in modo organico da un punto di vista normativo, sia a livello centrale che locale, i tre obiettivi concorrenti della de-carbonizzazione, dello sviluppo economico e della qualità della vita dei cittadini per favorire una ripresa sostenibile ed equa nel percorso di lotta ai cambiamenti climatici».