La Grotta di Bàsura in Liguria rivela l’andamento delle piogge nel Mediterraneo negli ultimi millenni

I risultati di uno studio internazionale che ha visto la partecipazione dell’università di Pisa

[16 Gennaio 2023]

Le stalattiti e stalagmiti della Grotta della Bàsura, in Liguria, hanno rivelato l’andamento delle precipitazioni negli ultimi millenni nel Mediterraneo e lo studio “Tracking westerly wind directions over Europe since the middle Holocene”, pubblicato su Nature Communications da un team internazionale di ricercatori guidato dalla National Taiwan University e al quale hanno partecipato anche Elisabetta Starnini  e Gianni Zanchetta dell’università di Pisa, espone i dettagli di questa scoperta realizzata in questo sorprendente archivio naturale a Toirano in provincia di Savona».

All’università di Pisa spiegano che «La ricerca è partita dall’analisi della composizione isotopica di due concrezioni carbonatiche. Successivamente, i risultati sono stati confrontati con altri simili provenienti da altre grotte italiane e spagnole».

La Starnini, archeologa del Dipartimento di civiltà e forme del sapere dell’ateneo pisano, rcorda che «Le concrezioni delle grotte, stalattiti e stalagmiti, registrano le condizioni climatiche dei millenni durante i quali si sono lentamente formate e, grazie a specifici metodi di datazione, offrono quindi la possibilità di ricostruire con buona precisione l’andamento del clima nel passato, informazioni che sono fondamentali per comprendere le variazioni climatiche in atto e la loro evoluzione futura».

In particolare, i ricercatori hanno ricostruito il rapporto fra precipitazioni e venti occidentali in funzione della posizione dell’alta pressione delle Azzorre e della bassa pressione Islandese a livello europeo e mediterraneo nel corso degli ultimi 6500 anni. I venti occidentali hanno infatti un ruolo fondamentale nel trasportare calore ed umidità e nel regolare quindi le temperature e le precipitazioni. Secondo la ricostruzione, «Tra 5400 e 3500 anni i venti occidentali complessivamente occupavano una posizione maggiormente spostata verso Nord, mentre tra 2200 e 1200 anni fa la posizione era più meridionale, il che indica ad una maggiore piovosità in quello stesso periodo nell’area del Mediterraneo occidentale».

Zanchetta, del Dipartimento di scienze della Terra dell’UniPi, conclude: «Lo spostamento dei venti occidentali è legato ai cambiamenti della circolazione atlantica e della temperatura degli oceani, guardando la situazione attuale, su questo fronte nei prossimi decenni ci aspettiamo delle variazioni a seguito del riscaldamento globale. Capire cosa è successo nel passato è quindi molto importante per riuscire a prevedere nel prossimo futuro quali potrebbero essere i cambiamenti della direzione dei venti occidentali e delle precipitazioni».