Oggi è sciopero nazionale per il clima in più di 100 città italiane. Silvestrini: «La spinta dal basso dei Fff sarà sempre più importante»

La crisi climatica non se n’è andata, e neanche i Fridays for future

«Nonostante ci troviamo in una pandemia globale, la crisi climatica non si è fermata. Anzi, continua ad essere ignorata e trascurata dalle persone al potere»

[9 Ottobre 2020]

I ragazzi del Fridays for future, che nell’era pre-Covid sono riusciti a mobilitare milioni di persone in tutto il mondo contro la crisi climatica, seguendo l’esempio della giovane attivista Greta Thunberg, oggi sono tornati a riempire le piazze in oltre 100 città in tutta Italia con il nuovo sciopero nazionale per il clima.

«Siamo di nuovo in piazza. Nonostante ci troviamo in una pandemia globale, la crisi climatica non si è fermata. Anzi – sottolineano dal Fridays for future – continua ad essere ignorata e trascurata dalle persone al potere. La crisi sanitaria ci ha mostrato le contraddizioni dell’attuale sistema economico e sociale, e ci ha costretti ad affrontare la realtà ascoltando la scienza e trattando una situazione di emergenza come tale. Nonostante questo, nessun governo, nemmeno quello italiano, ha iniziato ad ascoltare sul serio gli allarmi che la comunità scientifica ripete da anni».

Nel frattempo anche settembre 2020 è stato il più caldo mai registrato a livello sia europeo sia globale, mentre in Italia il surriscaldamento del clima continua a correre a più non posso: nel 2019 ha segnato +1,56°C rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990, mentre la crescita rispetto al periodo 1880-1909 è pari circa a 2,5°C. Si tratta di valori praticamente doppi rispetto alla media globale.

«Gli incendi, gli uragani, la siccità, la distruzione dei raccolti, le alluvioni e le migrazioni stanno mietendo vittime oggi e di anno in anno – commentano dal movimento – rendono la vita sempre più difficile a milioni di persone in tutto il mondo. Perché tutto questo ancora non basta ai nostri politici per decidersi ad agire? Perché tocca ancora noi – ragazzi, studenti, lavoratori – scendere in strada e cercare di scuoterli?».

Di certo questi sforzi alcuni risultati li hanno portati. Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, la spinta delle manifestazioni dei giovani «ha favorito l’innalzamento degli obiettivi climatici europei, come ha affermato la stessa leader della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Adesso tocca all’Italia rendere più ambiziosi i target climatici al 2030. Saranno anni decisivi e la spinta dal basso dei Fff sarà sempre più importante».

L’opportunità, adesso, è quella di ripartire dopo il Covid-19 puntano su un modello di sviluppo più sostenibile e inclusivo, in primis mettendo a frutto le risorse messe a disposizione dall’Europa: «Questa pandemia è stata ed è ancora una tragedia. Ma molti scienziati ed economisti – concludono dal Fridays for future – parlano chiaro: le misure per la ripartenza ci possono permettere di avviare la riconversione ecologica, risollevando l’economia – creando nuovi, diversi lavori – e risolvendo allo stesso tempo molti problemi sociali del nostro Paese».