Incendi boschivi in Europa: nel 2021 l’Italia è stato il Paese più colpito

3 delle peggiori stagioni degli incendi mai registrate si sono verificate negli ultimi 6 anni. Nel 2022 sarà peggio: record di incendi boschivi in 9 Paesi Ue

[2 Novembre 2022]

Il Joint Research Centre (JRC)  della Commissione europea ha pubblicato l’Annual Report on Forest Fires in Europe, the Middle East and North Africa  2021 che conclude che «La stagione degli incendi dello scorso anno è stata la seconda peggiore nel territorio dell’Ue in termini di di area bruciata (da quando sono iniziate le registrazioni nel 2006), dopo il 2017 quando erano bruciati oltre 10.000 km2. Più dei 5.500 km2 di terra bruciati nel 2021 – più del doppio del Lussemburgo – con oltre 1.000 km2 bruciati all’interno di aree protette Natura 2000, il serbatoio di biodiversità dell’Ue».

Il nuovo rapporto JRC non riguarda ancora gli incendi di quest’anno, che sono stati ancora più distruttivi di quelli del 2021. La Commissione europea evidenzia in una nota che «I rapporti annuali consentono di avere come riferimento le passate stagioni degli incendi nell’analisi dei dati preliminari sull’impatto degli incendi nell’anno in corso. In questa prospettiva, il 2022 si presenta ancora peggio, confermando il preoccupante trend distruttivo degli ultimi anni. Infatti, quest’anno un’area di 8.600 km2 è già bruciata. Questa è una delle aree più grandi bruciate dagli incendi in Europa entro la fine di ottobre, stabilendo nuovi record di incendi in 9 paesi dell’Ue. In totale, dalla peggiore stagione degli incendi mai registrata nel 2017, 35.340 km2, un’area più grande del Belgio, sono stati bruciati dagli incendi. Circa il 35% della superficie totale bruciata, più di 11.600 km2, era nelle aree di rete Natura 2000».

Nel 2021 sono stati mappati incendi in 22 dei 27 Stati membri dell’Ue che hanno bruciato 500.566 ettari in totale, più dei circa 340.000 ettari del 2020 ma lontani dal milione di ettari del 2017; Il rapporto 2021 sugli incendi boschivi dimostra che «L’Italia è stato il Paese più colpito in termini di area bruciata, seguita da Turchia,  Portogallo e Grecia, soprattutto ad agosto, come evidenziato dalla rendicontazione nazionale; Gli incendi boschivi hanno gravemente colpito i siti Natura 2000 europei: la superficie totale bruciata nel 2021 è stata di 102.598 ha (circa il 20% della superficie totale di tutti i siti Natura 2000), inferiore agli ultimi due anni e leggermente inferiore alla media degli ultimi 10 anni. Nel 2021, l’Italia rappresentava quasi un quarto della superficie totale bruciata all’interno dei siti Natura 2000, seguita da vicino dalla Spagna, che insieme rappresentava il 45% della superficie totale. Nei paesi del sud dell’UE con periodi di registrazione più lunghi, le aree bruciate sono raddoppiate rispetto al 2020 ed è stato il secondo anno peggiore dal 1986 in termini di dimensioni medie degli incendi. Il numero totale di incendi è stato il più basso registrato, il che significa che ci sono stati molti meno incendi ma più grandi».

La Commissaria Ue per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, la bulgara Marija Ivanova Gabriel, ha commentato: «Dopo il 2021 e il 2017, nel 2022 stiamo vivendo di nuovo una delle stagioni di incendi più drammatiche mai registrate. La combinazione di una siccità storica e di ondate di caldo durante l’estate ha creato uno stress senza precedenti sulla vegetazione e sulle foreste in tutta Europa. Con questa serie di report stiamo osservando un trend preoccupante degli ultimi anni, per il quale il cambiamento climatico è sicuramente una delle cause principali. Con la migliore tecnologia disponibile, dallo spazio e da terra, la Commissione e i suoi scienziati lavorano instancabilmente per mappare e studiare le stagioni degli incendi e gli eventi meteorologici straordinari, supportando gli Stati membri nel coordinare gli sforzi per prevenire i disastri, preservare la nostra natura, aiutare i vigili del fuoco quando e dove è necessario salvare vite e preservare il nostro pianeta».

Infatti, sebbene nel 2022 l’area bruciata dagli incendi boschivi sia stata notevolmente estesa, il numero di vittime umane è stato contenuto grazie alle misure di prevenzione attuate dagli Stati membri dell’Ue e dal meccanismo di protezione civile dell’Ue (UCPM). Nel 2021 l’Ue ha ulteriormente rafforzato la capacità di questo meccanismo aumentando i mezzi antincendio aerei per assistere i Paesi durante la stagione degli incendi. L’UCPM è stato ampiamente utilizzato durante gli incendi che hanno colpito la regione del Mediterraneo nel 2021 e nel 2022. Solo quest’anno il meccanismo di protezione civile dell’Ue è stato attivato 11 volte da 6 Paesi che hanno richiesto aerei, elicotteri e vigili del fuoco. E’ stato il secondo anno con più richieste all’UCPM nell’ultimo decennio.

Questa maggiore capacità di intervento è coordinata dall’ Emergency Response Coordination Centre  dell’European Civil Protection and Humanitarian Office.  Il JRC fornisce nformazioni tempestive sugli incendi in corso e aiuta così a dispiegare mezzi aerei finanziati dall’Ue dove sono più necessari.

I rapporti JRCsugli incendi boschivi forniscono informazioni armonizzate e una valutazione degli effetti degli incendi boschivi nella regione paneuropea e  informazioni dettagliate sulle azioni intraprese nei Paesi per quanto riguarda la prevenzione, la preparazione e la lotta agli incendi, affrontando nel contempo le misure di adattamento per mitigare gli effetti degli incendi.

A livello politico, l’Ue continua a lavorare su misure per mitigare l’impatto inevitabile degli incendi, pubblicando la strategia dell’UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici nel marzo 2021. L’Uropean Green Deal include un’agenda ambiziosa sull’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici e. nel marzo 2021, la Commissione Ue ha adottato la strategia Ue sull’adattamento ai cambiamenti climatici che sottolinea che l’adattamento deve diventare più rapido, più intelligente e più sistemico. Inoltre, basandosi sulle linee guida per la prevenzione degli incendi boschivi che richiedono la gestione della vegetazione e di evitare l’accumulo di combustibili sul terreno per facilitare l’estinzione degli incendi, la strategia forestale dell’Ue per il 2030, pubblicata nel luglio 2021, pone le basi per una maggiore prevenzione degli incendi e per la resilienza climatica delle foreste. La proposta di legge sul ripristino della natura che la Commissione ha presentato poco prima dell’estate è uno strumento chiave per gli sforzi di adattamento e mitigazione perché «La natura riduce l’impatto di disastri naturali come inondazioni, siccità e ondate di caldo».